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21 giugno 2020

Piume e capelli

Non abbiate paura, voi valete di più!  La sua tenerezza, che si prende cura dei passeri come dei miei capelli, è l’impensato di Dio, che fa per me ciò che nessuno ha mai fatto, ciò che nessuno mai farà: mi prepara il nido con le mani, e con le mani conta i miei capelli.

Eppure ho paura, perché i passeri continuano a cadere a terra, come i bambini. Bambini che cadono a migliaia, in guerra. Venduti per poco più di un soldo o gettati via appena spiccato il loro breve volo.

E lui lo sa. Ma ripete per tre volte: Non temete, non abbiate paura. Il Vangelo assicura che nulla cadrà a terra senza che Dio ne sia coinvolto, nessuno cadrà fuori dal nido delle sue mani. Dio sarà lì, con le dita aperte.

Ma allora è Lui che spezza il volo? No. La parola evangelica (in greco: aneu) è tradotta male, e non evoca il volere di Dio, ma ”la presenza di Dio; nulla senza che lui ne sia coinvolto”. E allora il dramma non è solo nostro, “esso è anche di Dio” (Turoldo), Dio che non si colloca tra salute e malattia, ma tra sconforto e fiducia. Suo paese sono le fibre della paura, dove si annida quella che i salmi chiamano “la bestia del canneto”. Dio sta nel riflesso ultimo delle lacrime, per moltiplicare il coraggio, a raccontarci che qualcosa vale più del corpo, perché la vita non è lì.

Tu non sei il tuo corpo, eppure lo ritroverai: neanche un tuo capello andrà perduto.

Io che desidero essere salvato, lo sarò, perché tutto l’umano che c’è in me trova eco nel cuore di Dio.

Verranno notti e reti di cacciatori, verrà anche la morte, ma: nulla ci potrà separare dall’Amore, né spada, né morte, né angeli, né demoni (Rom 8,39).

Sì, è vero i passeri e i capelli contati hanno da attraversare la morte. Ma Gesù mi insegna il diritto a rivendicare fino all’ultima fibra di quel mio corpo che ha testimoniato la vita.

“Temete piuttosto chi ha potere sull’anima”. L’anima può morire! Mortali sono l’indifferenza e l’ipocrisia, il togliere coraggio e innocenza, deridere gli ideali e gli innamorati. “Di un peccatore si può fare un santo, ma di coloro che non sono né cristiani, né pagani, né appassionati né freddi, né santi né peccatori, di loro, le anime morte, che cosa ne faremo? (Charles Peguy)”.

L’immagine di passeri e capelli contati mi riporta ai più fragili tra noi, depressi, anziani, ammalati. Ai poveri di beni e relazioni, ai tanti che non hanno più un lavoro e si sentono inutili.

Signore, ho combinato poco nella vita e ora non riesco più a fare niente. E lui risponde: tu vali di più, non perché produci, lavori o hai successo, ma perché esisti, gratuitamente come i passeri, debolmente come i tuoi capelli, nelle mani mie.

Su te è la sua cura, in te il suo respiro. Dove finisci tu, perché non ce la fai, comincia lui, con le sue mani.

 

Avvenire XII A Matteo 10,26-33

Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore”. Per tre volte Gesù si oppone alla paura, in questo tempo di paura che mangia la vita, “che non passa per decreto-legge” (Card. Martini), che come suo contrario non ha il coraggio ma la fede. Lo assicura il Maestro, una notte di tempesta: perché avete paura, non avete ancora fede? (Mc 4,40).

Noi non siamo eroi, noi siamo credenti e ciò che opponiamo alla paura è la fede. E Gesù che oggi inanella per noi bellissime immagini di fede: “Neppure un passero cadrà a terra senza il volere del  Padre”.

Ma allora i passeri cadono per volontà di Dio? È lui che spezza il volo delle creature, di mia madre o di mio figlio? Il vangelo non dice questo, in verità è scritto altro: neppure un uccellino cadrà “senza il Padre”, al di fuori della sua presenza, e non come superficialmente abbiamo letto “senza che Dio lo voglia”. Nessuno muore fuori dalle mani di Dio, senza che il Padre non sia coinvolto. Al punto che nel fratello crocifisso è Cristo ad essere ancora inchiodato alla stessa croce. Al punto che lo Spirito, alito divino, intreccia il suo respiro con il nostro; e quando un uomo non può respirare perché un altro uomo gli preme il ginocchio sul collo, è lo Spirito, il respiro di Dio, che non può respirare.

Dio non spezza ali, le guarisce, le rafforza, le allunga. E noi vorremmo non cadere mai, e voli lunghissimi e sicuri. Ma ci soccorre una buona notizia, come un grido da rilanciare dai tetti: “Non abbiate paura: voi valete più di molti passeri Voi avete il nido nelle mani di Dio”. Voi valete: che bello questo verbo! Per Dio, io valgo. Valgo di più di molti passeri, di più di tutti i fiori del campo, di più di quanto osavo sperare. Finita la paura di non contare, di dover sempre dimostrare qualcosa. “Non temere” tu vali di più.

E poi segue la tenerezza di immagini delicate come carezze, che raccontano l’impensato di Dio che fa per me ciò che nessuno ha mai fatto, ciò che nessuno farà mai: “ti conta tutti i capelli in capo”. Il niente dei capelli: Qualcuno mi vuole bene frammento su frammento, fibra su fibra, cellula per cellula. Per chi ama niente dell’amato è insignificante, nessun dettaglio è senza emozione.

Anche se la tua vita fosse leggera come quella di un passero, fragile come un capello, tu vali. Perché vivi, sorridi, ami, crei. Non perché produci o hai successo, ma perché esisti, amato nella gratuità come i passeri, amato nella fragilità come i capelli.

Non abbiate paura. Dalle mani di Dio ogni giorno spicchiamo il volo, nelle sue mani il nostro volo terminerà ogni volta; perché niente accade fuori di Lui, perché là dove tu credevi di finire, proprio là inizia il Signore.

 

 

 

Ci rendiamo conto della qualità di questa umanitá, piena di violenze e di ipocrisie, dove domina chi ha più potere economico ed istituzionale?

Persino i passeri scappano di fronte ad ogni persona che incontrano.

Questa non é ancora la vera umanitá.

Quella vera sarà consapevole della dignità di ogni uomo e della grandezza del suo Creatore.

Quando regneranno la giustizia, la misericordia, la bontà d’animo e la compassione, allora nemmeno i passeri scapperanno impauriti alla vista dell’uomo.

Ma il cammino é ancora molto arduo e pieno di battaglie perse. Ma verrà il giorno della giustizia e della pace e l’umanità si rinnoverà completamente..

 

XII Domenica del tempo durante l’anno – Anno A

Ger 20,10-13 –Rom 5, 12-15 – Mt 10,26-33

 

Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore”. Per tre volte Gesù ci incoraggia, in un mondo, in un tempo dove la paura è sempre pronta a impadronirsi di noi, gli attentati, i venti di guerra, il crac delle banche. Siamo qui per liberarci dalle paure, con tre regole umanissime e creative: Non avere paura, non fare paura, liberare dalla paura.

 

Omelia

“Voi valete più di molti passeri. Voi avete il nido nelle mani di Dio”. Ogni volta, di fronte a queste parole provo paura e commozione insieme.

La paura di non capire un Dio il cui amore assedia le più umili tra le sue creature: i passeri e perfino i capelli del capo,

ma anche la tenerezza di immagini delicate e abbraccianti, che raccontano l’impensato di Dio. che fa per te ciò che nessuno mai ha fatto, ciò che nessuno mai farà: “ti conta tutti i capelli in capo” perché tu vali, tu vali di più, vali molto di più di ciò che pensavi.

Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore”. Nel Vangelo di oggi per tre volte Gesù rassicura i suoi.

Non temete,Neppure un passero cadrà a terra senza il volere del Padre vostro”. Eppure i passeri continuano a cadere, gli innocenti continuano a morire e i bambini ad essere venduti a poco più di un soldo o gettati via appena spiccato il loro breve volo.

Ma allora, è Dio che fa cadere, è Dio che abbatte, è Lui che infrange le ali, che vuole la morte? No, noi abbiamo interpretato questo passo superficialmente, forse sull’eco di certi proverbi popolari come: non si muove foglia che Dio non voglia,

ma il Vangelo non dice questo, letteralmente dice due parole sole: senza (àneu, nel greco biblico): neppure un passero cadrà a terra senza Dio, senza un Dio coinvolto nei voli dei suoi e anche nel loro cadere: Dio sarà lì, il passero non cadrà fuori dalle mani di Dio, nessuno sarà strappato dalle mani di Dio.

Nulla accade nell’assenza di Dio, all’insaputa di Dio e non già senza che Dio lo voglia perché molte, troppe cose accadono nel mondo contro il volere di Dio. Ogni odio, ogni guerra, ogni violenza… ma nessuno muore senza che Lui non muoia un po’, nessuno è crocifisso, nessuno è cacciato via senza che non lo sia anche lui, che intreccia la sua vita con la nostra vita.

Ma noi vorremmo di più. Vorremmo non cadere mai, e voli lunghissimi

Dio, però, non è una assicurazione contro gli infortuni della vita, non è la discriminante tra la salute e la malattia.

Il suo campo d’azione non sono le cellule dell’organismo ma le fibre della paura e dell’odio, il cuore rotto dove si annida quella che Giobbe chiama la bestia del canneto: la paura.

Dio sta nel riflesso più profondo delle nostre lacrime, per farsi argine e ponte, salva non dalla sofferenza ma nella sofferenza, salva non dalla morte ma nella morte.

La paura non passa per Decreto Legge” (card. Martini). Passa per una Buona Notizia, se c’è vangelo, quel Vangelo che ci insegna come si vince: opponendo alla paura non il coraggio o una qualche forma di eroismo. Noi non siamo eroi, noi siamo credenti e l’esatto contrario della paura è la fede.

Non abbiate paura, voi siete come passeri che hanno il nido nelle mani di Dio. Se credi a questo, se credi che sei custodito nelle sue mani, allora tutto cambia.

Gesù parla di tre paure, tre momenti che mangiano la vita.

  1. Il primo: non abbiate paura di loro, loro sono quelli del versetto precedente che hanno dichiarato Gesù figlio del diavolo, che scaccia i demoni perché è come loro.

Non abbiate paura di essere giudicati dalle persone, siate liberi. La paura del giudizio vi può uccidere. Non vivere di riflesso di ciò che gli altri pensano, non seguire la corrente.

E ciò che avete sentito come un piccolo sussurro all’orecchio del cuore, gridatelo dalle terrazze. Gridalo, vuol dire abbi fiducia nel bello e nel buono, dì forte che il bene è più importante del male.

  1. Seconda paura: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo, cioè quasi niente. Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il Padre. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.

Il niente dei capelli: una immagine minima per dire che Qualcuno mi vuole bene frammento su frammento, fibra dopo fibra, e lo sai che niente è troppo piccolo o insignificante di una persona alla quale vuoi bene.

Sì, è vero che i capelli contati da Dio hanno da attraversare la morte, ma nulla andrà perduto.

Dio salva e salvare vuol dire conservare, e tutto sarà conservato. Ogni passero, ogni capello, ogni filo d’erba, ogni bicchiere di acqua fresca, tutto ritroveremo in Dio, nulla andrà perduto. Ci sono luoghi in cui è pericoloso essere cristiani, ma poi noi stessi ci facciamo del male, siamo i nostri nemici, quando viviamo troppo stress, fumo, il mangiare male…

E ora Gesù capovolge il registro del discorso e suggerisce una paura inattesa: abbiate paura di colui che ha il potere di far perire l’anima e il corpo.

L’anima può essere uccisa, è vulnerabile, è una fiamma che devo ravvivare. Perché l’anima può morire, muore di superficialità, muore di indifferenza, di disamore, di ipocrisia, l’anima muore quando ti vendi per denaro, quando disanimi gli altri attorno a te, togli animo e coraggio, quando ti metti a demolire, a diffondere calunnie, a deridere gli ideali, ad amare la paura.

Un verso di Péguy Charles dice: di un pagano si può fare un cristiano,/ di un peccatore si può fare un santo,/ ma di coloro che non sono niente,/ né pagani né cristiani, né santi né peccatori,/ di loro i morti-vivi che cose ne faremo? I morti-vivi, cosa ce ne facciamo?

La domanda: sono vivo dentro?

  1. La terza paura. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri. La paura di non valere, di non contare, di dover sempre dimostrare qualcosa.

Invece voi valete, che bello questo verbo: tu vali per Dio, vali di più, molto di più di molti passeri, più di tutti i fiori del campo, più di quanto osavo sperare, molto di più. E se una vita vale poco, niente comunque vale quanto una vita.

Ma l’immagine dei passeri e dei capelli, mi riporta a un’altra serie di riflessioni. Penso ai più fragili tra noi: agli anziani, agli ammalati, agli handicappati, a quelli che non possono più lavorare, che non possono più produrre, che si sentono inutili. Proprio a loro Gesù ripete: “Non temere” tu vali di più. Anche se la tua vita fosse leggera come quella di un passero o fragile come un capello tu vali di più. Perché esisti, vivi, pensi, sorridi, ami, crei.

‘Signore, io ho combinato poco nella mia esistenza e adesso non riesco più a combinare niente’ e Lui risponde “Tu vali di più” ma non perché produci o ti affermi ma perché esisti, nella gratuità come i passeri, nella debolezza come i capelli.

Non abbiate paura. Dalle mani di Dio ogni giorno spicchiamo il volo, nelle sue mani il nostro volo terminerà ogni volta

perché niente accade fuori di Lui,

perché là dove tu credi di finire, proprio là inizia il Signore,

trovi il nido straordinario che sono le mani di Dio.

 

Preghiera

Non avere paura, tu vali più di molti passeri

e il Padre che nutre gli uccelli del cielo

nutrirà la tua luce e la fiamma del cuore.

Non temere, tutti i tuoi capelli sono contati,

nulla è troppo piccolo per l’infinito amore.

Non temere, tu vali di più,

molto di più di quanto speri,

molto di più

Signore donami ali

E il cuore dei piccoli,

leggeri come passeri,

fragili come capelli,

che hanno come loro forza solo la tua forza.

Fammi sentire la tua mano, il caldo della tua mano,

tu come una carezza, come un nido,

come un vento che sostenga il volo,

che porta pollini di primavera

che disperde la polvere dove appassisce l’anima.

Dalle tue mani ogni giorno spicchiamo il volo,

nelle tue mani il nostro volo terminerà ogni volta

perché niente accade fuori di Te,

perché là dove credo di finire, o morire,

proprio là inizia il Signore,

e trovo il nido straordinario che sono le mani di Dio. Amen

 

Che bello questo verbo! Per Dio, io valgo. Valgo di più, di più di molti passeri, di più di tutti i fiori del campo, di più di quanto osavo sperare. E se una vita vale poco, niente comunque vale quanto una vita.

p. Ermes Ronchi

 

 

 


Il Vangelo a cura di Padre Ermes Ronchi

XII Domenica tempo ordinario – Anno A – 2017

Perché il Padre tiene il conto anche dei nostri capelli

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Non abbiate paura: voi valete più di molti passeri. Ogni volta, di fronte a queste parole provo paura e commozione insieme: la paura di non capire un Dio che si perde dietro le più piccole creature: i passeri e i capelli del capo; la commozione di immagini che mi parlano dell’impensato di Dio, che fa per te ciò che nessuno ha fatto, ciò che nessuno farà: ti conta tutti i capelli in capo e ti prepara un nido nelle sue mani. Per dire che tu vali per Lui, che ha cura di te, di ogni fibra del corpo, di ogni cellula del cuore: innamorato di ogni tuo dettaglio.
Nemmeno un passero cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Eppure i passeri continuano a cadere, gli innocenti a morire, i bambini ad essere venduti a poco più di un soldo o gettati via appena spiccato il loro breve volo.
Ma allora, è Dio che fa cadere a terra? È Dio che infrange le ali dei corti voli che sono le nostre vite, che invia la morte ed essa viene? No. Abbiamo interpretato questo passo sull’eco di certi proverbi popolari come: non si muove foglia che Dio non voglia. Ma il Vangelo non dice questo, assicura invece che neppure un passero cadrà a terra senza che Dio ne sia coinvolto, che nessuno cadrà fuori dalle mani di Dio, lontano dalla sua presenza. Dio sarà lì.
Nulla accade senza il Padre, è la traduzione letterale, e non di certo senza che Dio lo voglia. Infatti molte cose, troppe accadono nel mondo contro il volere di Dio. Ogni odio, ogni guerra, ogni violenza accade contro la volontà del Padre, e tuttavia nulla avviene senza che Dio ne sia coinvolto, nessuno muore senza che Lui non ne patisca l’agonia, nessuno è rifiutato senza che non lo sia anche lui (Matteo 25), nessuno è crocifisso senza che Cristo non sia ancora crocifisso.

 

Quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo sulle terrazze, sul posto di lavoro, nella scuola, negli incontri di ogni giorno annunciate che Dio si prende cura di ognuno dei suoi figli, che nulla vi è di autenticamente umano che non trovi eco nel cuore di Dio.

Temete piuttosto chi ha il potere di far perire l’anima, l’anima è vulnerabile, l’anima è una fiamma che può languire: muore di superficialità, di indifferenza, di disamore, di ipocrisia. Muore quando ti lasci corrompere, quando disanimi gli altri e togli loro coraggio, quando lavori a demolire, a calunniare, a deridere gli ideali, a diffondere la paura.

 

Per tre volte Gesù ci rassicura: Non abbiate paura (vv 26,28,31), voi valete! Che bello questo verbo! Per Dio, io valgo. Valgo di più, di più di molti passeri, di più di tutti i fiori del campo, di più di quanto osavo sperare. E se una vita vale poco, niente comunque vale quanto una vita.

(Letture: Geremia 20,10-13; Salmo 68; Romani 5,12-15; Matteo 10,26-33)

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“Due passeri non si vendono forse per un soldo?
Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.
Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Non abbiate dunque paura:
voi valete più di molti passeri!”
cfr . Matteo 10,26-33

Per dire che tu vali per Lui,
che ha cura di te,
di ogni fibra del corpo,
di ogni cellula del cuore:
innamorato di ogni tuo dettaglio.

… il Vangelo assicura che neppure un passero cadrà a terra
senza che Dio ne sia coinvolto,
che nessuno cadrà fuori dalle mani di Dio,
lontano dalla sua presenza.
Dio sarà lì.

… nulla avviene senza che Dio ne sia coinvolto,
nessuno muore senza che Lui non ne patisca l’agonia,
nessuno è rifiutato senza che non lo sia anche lui (Matteo 25),
nessuno è crocifisso senza che Cristo non sia ancora crocifisso.

1 Giugno 2016

Messaggio della Madonna di Medjugorje

 

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I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):

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VIDEO RELATIVI AI MESSAGGI DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE

PLAYLIST RELATIVA A MEDJUGORJE (MESSAGGI E COMMENTI IN VIDEO)
https://www.youtube.com/playlist?list=PL_I8V9Z5YmOY_O1E9krjhlTo3O_k-L-6y

LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione

6 luglio 2005

Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO

5 Gennaio 2010

REPORT SUL 21° SECOLO

Attraverso un
fantascientifico viaggio nel tempo, l’autore del libro, Pier Angelo
Piai, desidera sensibilizzare il lettore a prendere coscienza del
nostro comune modo di pensare ed agire, noi del 21° secolo che ci
vantiamo di essere progrediti. In che cosa consiste, allora, la vera
evoluzione della specie umana?
Quando l’uomo potrà diventare davvero integrale?
Report
cerca di dare alcune risposte ai moltissimi interrogativi che emergono
in queste pagine scritte attraverso riflessioni e  considerazioni
sociologiche, antropologiche e filosofiche.

6 Luglio 2005

6 luglio 2005 Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
Catechesi e omelie di padre Lino Pedron