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Il vantaggio di molti detrattori nel cercare di smontare il cristianesimo attuale può essere analizzato su diversi livelli:

1. Successo editoriale e visibilità

I detrattori hanno trovato una nicchia di mercato molto redditizia, dove le sue teorie suscitano curiosità  sia tra gli scettici che tra chi cerca alternative alla narrazione tradizionale.

I loro libri vendono bene, hanno un ampio seguito sui social e partecipano a numerose conferenze e interviste, il che gli garantisce notorietà  e guadagni.

2. Fascino delle teorie alternative

Le loro interpretazioni si inseriscono nel filone delle teorie del complotto, che hanno sempre un forte appeal perchè fanno sentire il lettore parte di una elite di iniziati che conoscono la vera†storia nascosta.

In un’epoca in cui molte persone diffidano delle istituzioni, religiose e non, la loro narrazione trova terreno fertile.

3. Posizionamento come demistificatori

Si presentano come ricercatori neutrali che smontano le manipolazioni religiose, ponendosi come figura di riferimento per chi vuole liberarsi dalle interpretazioni tradizionali.

Questa posizione li rendono attraenti per chi è in conflitto con la religione, ha dubbi di fede o è affascinato dall’idea di una verità  alternativa.

4. Costruzione di una nuova visione del passato

Le loro teorie si allineano con le ipotesi sugli antichi astronauti (von niken, Sitchin), alimentando l’idea che le religioni abbiano nascosto un contatto con civiltà  extraterrestri.

Questo permette loro di inserirsi in un filone già  popolare e di intercettare il pubblico appassionato di questi argomenti.

5. Provocazione e dibattito

Attaccando un pilastro della cultura occidentale come il cristianesimo, i detrattori generano inevitabilmente polemiche, e le polemiche attirano attenzione, incrementando la diffusione delle loro idee.

Il loro approccio rivoluzionario crea un effetto polarizzante: chi li segue li difende con passione, mentre chi li critica spesso contribuisce indirettamente alla loro visibilità .

Conclusione

Più che un semplice interesse filologico, il lavoro di questi detrattori sembra rispondere a un mix di motivazioni: economiche, comunicative e culturali. Smontare il cristianesimo non è solo una ricerca accademica per loro, ma una strategia per costruire un proprio spazio nel dibattito pubblico, sfruttando l’attrattiva delle narrazioni alternative.