Non lasciamo che si spenga lo stupore che nasce dentro di noi. Quando lo proviamo, immergiamoci in esso, assaporiamolo fino in fondo. Non permettiamo che le difficoltà della vita, che a volte ci sembrano insormontabili, offuschino questa meraviglia. La vita va vissuta con profondità: solo allora diventa davvero autentica. E se ci apriamo a questa consapevolezza, tutto può diventare fonte di stupore.
Pensiamo a chi chiamiamo “papà” quando ci rivolgiamo a Colui che ci ha creati. Recitare il Padre Nostro, sapendo che “Abbà” significa “papà” con quella dolcezza e rispetto profondi, ci aiuta a mantenere vivo lo stupore per il Creato.
Se ci emoziona un albero, fermiamoci ad ammirarlo, lasciandoci incantare dai suoi dettagli.
Se una melodia ci tocca il cuore, lasciamo che l’incanto della musica ci avvolga.
Allenare la nostra sensibilità ci permette di scoprire che ogni cosa, ogni evento, può risvegliare lo stupore. E così, invece di lamentarci, impariamo a riconoscere la bellezza del mistero che ci circonda. Un mistero che non è qualcosa di incomprensibile, ma un viaggio di comprensione senza fine.
Ci sono esempi di persone famose che, persino sul letto di morte, hanno espresso stupore per il creato o per la bellezza della vita, mostrando una connessione profonda con il mondo e il mistero che lo circonda. Ecco alcune storie significative:
1. Socrate
Il filosofo greco Socrate affrontò la morte con serenità e una profonda riflessione sul mistero della vita. Prima di bere la cicuta, si dice che Socrate parlò con i suoi amici della possibilità dell’immortalità dell’anima, mostrando un atteggiamento di curiosità e stupore persino verso ciò che c’è oltre la vita terrena.
2. San Francesco d’Assisi
San Francesco, anche nei suoi ultimi giorni di vita, continuò a lodare la bellezza del creato. Compose il famoso Cantico delle Creature, un inno alla meraviglia e all’armonia della natura, pochi mesi prima della sua morte, dimostrando un amore incondizionato per tutto ciò che lo circondava.
3. Wolfgang Amadeus Mozart
Sul letto di morte, mentre completava il suo Requiem, Mozart continuò a mostrare stupore per la bellezza della musica e per il suo potere di elevare lo spirito. Si dice che lavorò fino alla fine, consapevole della sua mortalità ma ispirato dalla grandezza di ciò che stava creando.
4. Marie Curie
Sebbene non si abbiano testimonianze dirette sui suoi ultimi momenti, il suo diario e le sue lettere mostrano che Marie Curie provava un profondo stupore per la scienza e per la scoperta del radium, che lei descriveva come un fenomeno straordinario. Questo atteggiamento di meraviglia scientifica la accompagnò per tutta la vita.
5. Leonardo da Vinci
Leonardo sda Vinci morì riflettendo sulla vastità del sapere e sulla bellezza della natura. È noto per aver detto: “Ho offeso Dio e l’umanità perché il mio lavoro non ha raggiunto la qualità che avrebbe dovuto.” Questa frase, seppur intrisa di umiltà, rivela una mente ancora stupita dalla grandezza del creato e dal desiderio di comprenderlo.
6. Ralph Waldo Emerson
Il filosofo e poeta americano Ralph Waldo Emerson, nonostante la sua salute precaria negli ultimi anni, continuò a osservare con meraviglia la natura e la sua interconnessione con l’anima. Si dice che anche nelle sue ultime conversazioni, parlava della bellezza dei boschi e dei fiumi, simbolo del suo eterno stupore.
Questi esempi dimostrano che lo stupore non è solo un sentimento che appartiene alla giovinezza o ai momenti di gioia, ma può accompagnarci fino alla fine della vita, come una testimonianza della nostra connessione con il mistero e la bellezza dell’esistenza.