Santa Teresa d’Avila scrive che per anni quando iniziava il Padre nostro, non riusciva ad andare avanti dopo le prime parole perché andava subito in estasi.

I veggenti di Medjugorje prima delle apparizioni dicevano insieme il Padre nostro e spesso non riuscivano a finirlo perché andavano in estasi all’apparizione della Vergine.

Questi episodi sottolineano l’importanza della preghiera che ci ha insegnato Gesù.
Preghiera che inizia mettendo i evidenza che Dio ci è innanzittutto “Padre”, anzi la vera traduzione dall’aramaico è “papà”.

Gesù Cristo, il Figlio di Dio non ci ha consigliato, ma ci ha “comandato” di chiamare “papà” Colui che ci ha creati e che ci sostiene con la sua ininterrotta provvidenza. Non dobbiamo mai dimenticarlo, anche quando siamo induriti dal dolore o distolti da altre cose o frivolezze.

Il vero padre terreno non può mai dimenticarsi dei figli, ma Dio, il Padre Celeste, non si dimentica mai di ognuno di noi e vuole sentirsi chiamare “papà” da ognuno di noi perché ci ama teneramente ed attende sempre una nostra risposta d’amore.

Questo perché ogni volta che diciamo un Padre nostro siamo stati ispirati dallo Spirito Santo.

Diciamo frequentemente il Padre nostro, pienamente consapevoli della profondità di questa bellissima preghiera che Gesù ci ha insegnato.

 

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