La divinità di Cristo illumina e rischiara l’intera vita cristiana.
Senza la fede nella divinità di Cristo:
Dio è lontano, Cristo resta nel suo tempo,
il Vangelo è uno dei tanti libri religiosi dell’umanità,
la Chiesa, una semplice istituzione,
l’evangelizzazione, una propaganda,
la liturgia, rievocazione di un passato che non c’è più,
la morale cristiana, un peso tutt’altro che leggero e un giogo tutt’altro che soave.
Ma con la fede nella divinità di Cristo:
Dio è l’Emanuele, il Dio con noi,
Cristo, è il risorto che vive nello Spirito, il Vangelo, parola definitiva di Dio a tutta l’umanità,
la Chiesa, sacramento universale di salvezza,
l’evangelizzazione, condivisione di un dono,
la liturgia, incontro gioioso con il Risorto, la vita presente,
inizio dell’eternità.
È scritto infatti: “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna” (Gv 3, 36).
La fede nella divinità di Cristo ci è soprattutto indispensabile in questo momento per mantenere viva la speranza sul futuro della Chiesa e del mondo.
p. Raniero Cantalamessa
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