Dal Libro L’UVA SPOSA IL TORCHIO di p. Andrea Panont (ed. Velar)

Vedo la meraviglia della vita cristiana in una candela accesa.
Molti si sentono realizzati nel considerarsi candela davanti all’altare, altri nel vedersi sublimati nella luce della fiamma. Qualcuno può sentirsi depresso nel constatare che la propria cera al calore si scioglie e ineluttabilmente si consuma, dimenticando di sottolineare che, proprio grazie al consumo della cera, la luce può guizzare e illuminare l’ambiente.

Ma non posso dimenticare che l’aspetto più bello della vita è il dono di sé.Il valore della vita cristiana non è dato dalla resistenza, dalla durata e dalla qualità della cera. Sono da rigettare le espressioni: la vita cristiana sta invecchiando. Non valgo nulla perché non so fare più niente. Non si può definire il valore dell’offerta a partire dall’età dell’offerente. So di valere il massimo perché ogni mio respiro, fosse anche l’ultimo, posso offrirlo per amore.

Non puoi dimenticare mai che la tua età non è quella dell’anagrafe: dalla nascita all’arrivo dell’ultimo respiro, entri nella giovinezza di Dio se il tuo amore è offerta di vita. La vita è sempre al massimo se ad ogni respiro, compreso l’ultimo, si vive l’offerta di sé, più di quanto si fa o si possiede.

Non piangerò mai perché la cera sta finendo, ma proclamerò in ogni attimo presente, fino all’ultimo respiro, che la totalità dell’Amore sta nell’offerta di sé. Godrò di luce piena donando alla fiamma tutta la cera fino all’ultima goccia.

Andrea Panont