LA TRASFIGURAZIONE: dall’immagine alla somiglianza divina

Gesù chiama in disparte i tre suoi amici più intimi e li porta su un monte.
Lì si trasfigura e si mostra con un particolare splendore e le vesti bianchissime, in mezzo a Mosé ed Elia.
Mosé rappresenta la legge, Elia la profezia.

Gesù ci vuole comunicare qualcosa di molto profondo che riguarda ognuno di noi. In Lui anche noi possiamo essere trasfigurati. Ogni persona che vediamo ci appare con un aspetto che a noi sembra comune, molto terreno, troppo umano.

Ma alla luce di Cristo non è così. Ogni persona può essere trasfigurata dallo stesso nostro sguardo che pone in secondo piano i sui difetti e le sue fragilità per mettere in evidenza il suo più intrinseco valore, che è la sua immagine e la somiglianza divina.

L’immagine viene espressa dalla “legge” rappresentata da Mosé, la quale dovrà gradualmente condurre l’evoluzione spirituale della nostra persona, verso la piena divinizzazione rappresentata dal profeta Elia, il quale fu rapito in Cielo da un carro di fuoco.

Gesù, in mezzo ai due profeti dell’Antico Testamento, dialoga con loro per dimostrarci che il vero compimento della legge è l’Amore a cui siamo tutti destinati.

La Trasfigurazione è solo un anticipo di quello che ognuno di noi è destinato a diventare se unito a Gesù Cristo, il quale ha ordinato ai due discepoli di scendere dal monte Tabor ed affrontare la vita quotidiana, nella consapevolezza che l’amore trasforma ogni visione della vita.

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a cura di http://mondocrea.it