“Io sono il Signore e non v’è alcun altro; fuori di me non c’è dio” (Is.45-1)
“Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. (Mt.22,15)

Cos’è di Dio?
La risposta è molto semplice : TUTTO.
Anche Cesare.
Il potere umano è permesso da Dio per fini che non comprendiamo appieno.
Partiamo dalla singola persona: noi pensiamo di avere un certo potere. In effetti riusciamo a scegliere tra moltissime possibilità, sia con la mente che con le opere. Il corpo ci è stato donato da Dio e così la mente e i suoi contenuti che noi elaboriamo sempre. Ognuno di noi esiste perché è voluto da Dio. Se non partiamo da questo presupposto siamo atei e ci comportiamo da tali.

Non possiamo dirci cristiani se non riferiamo tutto al Padre, come del resto ci ha insegnato Gesù con parole ed opere.
“Io sono il Signore e non v’è alcun altro; fuori di me non c’è dio” (Is.45-1)
Non si tratta di fanatismo o superstizione. E’ la verità. Gesù è veritiero e non poteva che darci l’esempio : riferire tutto al Padre
creatore.

Cominciamo con quelle che riteniamo piccole cose banali. Il respiro, ad esempio. Quando inspiriamo riconosciamo che ogni molecola di aria è creata dal Padre. Ogni attimo della nostra brevissima vita terrena è un dono di Dio. Ogni battito di ciglio, ogni sguardo, ogni più piccolo moto di pensiero o azione. Non è un Dio lontano. Si tratta di Colui che ci sta sempre accanto e che ci chiede di vivere in Lui. Vivere nella fede è anche riconoscere continuamente che senza di Lui non esistiamo e che tutto concorre al bene di chi lo ama.

“Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” è realmente una provocazione per chi è ipocrita. Nella nostra vita ci comportiamo spesso da ipocriti: facciamo finta di non sapere che tutto dipende da Dio e che ogni nostra azione è nulla se non è riferita a Lui.
Proviamo a riflettere sinceramente: cosa vale vivere per accumulare denaro, prestigio, potere o sicurezza se ogni forma di sicurezza dipende da Lui? Dimentichiamo che Egli può permettere i terremoti, i disguidi, le tentazioni o le malattie per fini a noi misteriosi? Quando abbiamo il necessario non dovremmo preoccuparci più di tanto, ma la nosra vera occupazione dovrebbe essere il circolo Trinitario, vivere nella dimensione dell’amore riconoscendo che tutto viene dal Padre, è recuperato dal Figlio ed è santificato dallo Spirito Santo. Il resto non conta niente. Se ci preoccupiamo di diventare famosi per dimostrare agli altri la nostra superiorità, non siamo nella verità. Così pure se passiamo la nostra vita ad accumulare per ottenere tranquillità o sicurezza senza tener conto di Dio, non viviamo nella verità. Non diamo a Dio quel che è di Dio. Cioè TUTTO.

E allora come vivere amando la Verità?
Cesare rappresenta il potere umano (personale, economico, civile ecc.) Dare a Cesare quel che è di Cesare è lasciare al mondo le cose del mondo con molto distacco e riconoscenza. La priorità è Dio: è Lui che deve essere ricercato, amato, servito, riconosciuto nella nostra vita. E’ Lui l’eternità. Cesare è transeunte, perché Passa la scena di questo mondo, Dio è eterno e chi opta per Lui guadagna tutto, anche se dovesse perdere ogni forma di potere terreno.

Pier Angelo Piai