Cosa significa “esistere”?: Essere qualcosa o qualcuno invece del “nulla”?
Il quesito non è così semplice come a prima vista appare, perchè non possiamo dire proprio niente del nulla in quanto per “nulla” intendiamo ”assenza di essere ed esistenza”.
L’abbiamo semplicemente concettualizzato perché la nostra mente ha sempre bisogno del contrasto per definire qualcosa.
Nella nostra mente si esiste rispetto alla “non esistenza”, come si è “vivi” rispetto alla “morte” o c’é il bianco rispetto al nero, il caldo e il freddo, la luce ed il buio ecc.
Deduciamo che c’é solo quello che esiste, ma è anche la nostra mente a decidere come “qualcosa” esiste, perché tutto è percezione e riorganizzazione dei contenuti percepiti.
Gli elementi che riteniamo “oggettivi” alimentano la nostra coscienza, la quale si forma rielaborando ogni tipo di percezione. Se essa esprime il concetto di nulla, ciò significa che naviga in un oceano di infinite possibilità.
Il “nulla” è quidi un concetto elaborato dalla mente umana.
Generalmente il ragionamento è correlato alla percezione: riteniamo esistente con certezza ciò che percepiamo con i sensi. Oltre a ciò o c’è il nulla (ma il nulla non “è”) o appartiene ad un altro ordine di esistenza. Ed allora come siamo arrivati al concetto di “nulla”? Perché esso è in qualche modo oggetto del nostro pensiero?
Sappiamo che la coscienza si forma nell’esperienza personale e nel linguaggio, il quale è in qualche modo l’archivio del pensiero collettivo diacronico e sincronico. Il concetto di “nulla” che elaboriamo oggi è senz’altro un’evoluzione del pensiero anteriore ed è un indicatore del nostro bisogno di superare il limite materiale in cui ci sentiamo prigionieri. Inconsciamente la classica domanda “perché esiste qualcosa invece del nulla?” ha sempre accompagnato l’evoluzione della coscienza umana ed oggi stimola ulteriori interrogativi sul senso del Tutto e sull’esistenza della Trascendenza.
Anche se nel passato alcuni asserivano che la sete non dimostra l’esistenza della fonte, possiamo dire che anche la filosofia del buon senso conduce alla Trascendenza. In effetti, se ci pensiamo bene, il concetto di nulla è scaturito in modo dialettico nel processo di auto-coscienza, che permette di porci infiniti interrogativi sul senso di ciò che esiste, nelle sue molteplici sfumature.
Nel nostro pensiero il nulla è lo sfondo dell’esistenza, come l’ombra per la luce.
Quando la teologia cristiana, che ha come riferimento la Sacra Scrittura, afferma che tutto è stato creato dal “nulla”, presuppone che il vero esistente è l’Assoluto e che la nostra esistenza è partecipazione alla sua perché proviene da Lui.