Commento di Greatti Mattia

IL DELFINO
di Sergio Bambarén

Milanostampa S.p.A.

E’ la storia di un delfino di nome Daniel Alexander Dolphin che,
anche da adulto, non smise di rincorrere i propri sogni. Mentre i
suoi simili pescavano tutto il giorno lui andava alla barriera
corallina e li si esercitava tutto il giorno sulle onde, passava la
giornata a far pratica come i surfisti non curandosi del tempo che passava e del branco che lo prendeva ingiro.

Un giorno il migliore amico di Daniel, Michael Benjamin Dolphin,
gli chiese che cosa stesse cercando di provare al resto del
branco, e il perché rischiasse ogni giorno la vita sulla barriera;
Daniel rispose che non voleva provare niente, voleva solo imparare e seguire gli insegnamenti che l’oceano poteva dargli. Daniel cercò di illuminare anche Michael, ricordandogli i sogni che facevano insieme quando erano giovani, l’amico aveva troppa paura di sognare, pensava che non sarebbe più riuscito a realizzare i sogni dell‚infanzia, così aveva rinunciato.

Daniel aveva scelto di vivere secondo i suoi principi e anche se questo lo faceva sentire solo non aveva alcun rimpianto.
Un giorno mentre Daniel stava tornando a casa dalla laguna, sentì una voce strana, era il mare: gli disse delle frasi che gli fecero capire che era ora di trovare le risposte ai suoi sogni, lo scopo della sua vita, aveva fatto molti progressi alla barriera corallina ma ora doveva avventurarsi per mare e cercare „l’onda perfetta che gli avrebbe aperto gli occhi sul senso della sua vita e gli avrebbe permesso di realizzare il suo sogno.

Daniel lasciò la sua amata isola senza informare il branco,
altrimenti non avrebbero capito e lo avrebbero deriso.
Quando pensò a Michael si rattristò un po e allora il mare venne in suo aiuto e gli disse che per realizzare il suo sogno doveva pur rinunciare a qualcosa che lo avrebbe fatto soffrire e Daniel
cominciò così il suo viaggio.

Il mare gli aveva detto che durante il suo viaggio avrebbe trovato
dei segnali e che doveva ascoltarli e saperli interpretare; Il primo di questi fu una megattera che gli diede un grande insegnamento, gli disse di diffidare della creatura chiamata uomo, ma Daniel non sapeva cosa fosse l’uomo, nella sua isola non ne aveva mai visto uno ma la megattera era già sparita.
Il primo incontro fece capire a Daniel che il mondo non era piccolo come gli avevano sempre detto e ripetuto ma bensì era immenso, pieno di creature strane che lui non conosceva compreso quell’essere chiamato uomo.

Qualche giorno dopo incontrò anche il pesce sole, il sogno di
quello strano pesce era quello di, toccare il sole; Daniel pensò
che era un sogno irrealizzabile però doveva rispettarlo e augurò
buona fortuna al pesce sole che lo ringraziò e gli suggerì di
andare verso occidente perché in quella direzione le mareggiate
abbondavano.

Tempo dopo, quando pensava di aver quasi raggiunto la sua
meta, Daniel incontrò uno squalo che cercava di intimorirlo ma lui non poteva provare paura per una specie che non conosceva.
Anche lo squalo aveva abbandonato tutti i suoi sogni ma grazie a Daniel ricomincio a inseguirli. Il nuovo amico gli indicò la direzione giusta da seguire per incontrare la mareggiata dove avrebbe trovato l’onda perfetta.

Daniel finalmente raggiunse la meta in tarda serata, vide sull’isola migliaia di lucine che si accendevano e spegnevano, non era abituato a quello spettacolo di luci ma si addormentò ugualmente.
La mattina vide che la mareggiata del giorno prima aveva lasciato moltissime onde con cui giocare e pensò che tra quelle avrebbe trovato senzaltro l’onda perfetta. Ci si buttò a capofitto e vide a fianco a lui due creature che sembrava imitassero i suoi
movimenti, prendevano con la sua stessa grazia e esperienza le
onde migliori. Daniel pensò che quella doveva essere la creatura chiamata uomo.

Ad un certo punto videro un’onda enorme ma veramente bella,
Daniel sapeva che quella era la sua onda e, seguito dai due
surfisti, ci si butto; l’onda cominciò a parlare con il linguaggio
universale dei sogni, capito da tutti e tre: disse che alcune cose saranno sempre più forti del tempo e della distanza, più profonde del linguaggio e delle abitudini: seguire i propri sogni
e imparare a essere se stessi,condividendo con gli altri
la magia di quella scoperta…

Nei giorni che seguirono Daniel e i suoi due nuovi amici
gustarono le gioie della loro nuova scoperta, felici di scivolare
sulle onde, di imparare l‚uno dall‚altro nuovi modi , nuove tecniche e di condividere la loro consapevolezza.
Daniel però sentiva la nostalgia della sua barriera e ora che aveva raggiunto lo scopo della sua vita poteva tornarci tranquillamente; intraprese il lungo viaggio di ritorno e quando arrivò a casa tutti i delfini del suo branco si stupirono molto di vederlo perché lo credevano morto.

Daniel raccontò loro la sua incredibile storia e da quel giorno tutto il branco ricominciò a inseguire i propri sogni e a pescare per vivere e non a vivere per pescare.

Commento

Daniel Dolphin ci insegna che ognuno deve ritrovare se stesso e la persona che si è addormentata dentro di lui. Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria strada…

Mattia Greatti