1977 : Solenne processione dell’icona nel centro della città
Un grande evento di pietà mariana fu la celebrazione del quinto centenario della Madonna delle Grazie. I lavori preparatori iniziarono alla fine del 1977.
L’apertura dei festeggiamenti si ebbe con la solenne celebrazione, presieduta dall’arcivescovo di Udine, Alfredo Battisti, 1’8 dicembre 1978, solennità della Immacolata concezione di Maria.
Ci sembra che, riportando la lettera autografa di indizione dell’arcivescovo, ci esima da tanti commenti:
L’anno 1979 ricorda il quinto centenario di due avvenimenti memorabili: Il trasferimento della venerabile immagine della B.V delle Grazie dal Castello di Udine all’attuale luogo sacro. L’inizio del ministero dei Servi di Maria presso il santuario mariano da essi retto quasi ininterrottamente da cinque secoli, con zelo e pietà. E’ giusto quindi che i due fatti vengano commemorati con un anno di celebrazioni mariane. Lo suggerisce: Il tempo del post-concilio, che invita a riscoprire il ruolo di Maria nella chiesa, rinnovando la pietà mariana sulla linea del cap. VIlI della Lumen Gentium (intitolato “La Beata Maria Vergine Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa) e della Esortazione Apostolica Marialis cultus.
Il tempo del post-terremoto, momento difficile e grande della rinascita di questa terra. Il primo gennaio di quest’anno ad Avilla di Buia abbiamo proclamato la Madonna “Madre della ricostruzione del Friuli”. Ella, che fu vicina al Figlio nelle grandi e decisive “ore” della sua vita, sia presente in questa nostra “ora storica” come segno di risurrezione e di speranza”.
Su queste coordinate si sono svolte le celebrazioni giubilari, in un profondo abbinamento tra la memoria dell’intenso legame del santuario con il popolo friulano (tanto che la Madonna delle Grazie viene definita “l’anima del Friuli”) e il problema della ricostruzione del post-terremoto, ricostruzione che interessa gli edifici (c’erano ancora 50.000 senza tetto), la tradizione culturale e un rinnovamento nella fede.
Forse il momento piu significativo lo si ebbe il Primo Maggio 1979, quando venne inaugurata nell’atrio del santuario, l’opera dell’artista Arrigo Poz. E’ un’opera eseguita con tecniche composite per i materiali usati (misura m. 9 x 5,10), quasi narrativa per il messaggio che vuole comunicare. L’artista ha saputo trasformare in forme visive la tragedia assurda e improvvisa del terremoto, vissuta con dignità dal popolo friulano: in un riquadro raffigura un sereno nucleo familiare, che poi viene travolto dal sisma, ma che lentamente trova la forza di risorgere con la solidarieta degli altri e l’aiuto della Vergine delle Grazie.
L’opera d’arte poggia sopra uno zoccolo di bronzo, nel quale sono scolpiti i nomi dei periti durante il terremoto. Una lampada a olio, sempre accesa, testimonia il ricordo perenne della “Coltivatori diretti “, che annualmente, dal 1966, celebra alle Grazie la sua giornata di ringraziamento.
Ascoltiamo due passi del discorso illustrativo dell’ artista stesso:
“Noi siamo qui uniti non solo per dire grazie di essere rimasti vivi, ma soprattutto per chiedere la grazia di conservare la fede e di non lasciare morire in noi la speranza”.
L’opera l’ha voluta la “Coltivatori diretti”, ma essa racchiude, dice l’artista, “il mio dolore, le mie emozioni, le mie speranze in un domani, che vedraà il Friuli di nuovo in piedi”.
Nel corso dell’anno si susseguirono molte celebrazioni alle Grazie sotto il profilo devozionale e culturale. L’icona miracolosa pellegrinò in varie località del Friuli, come ad esempio a Codroipo e a Palmanova. Il momento culminante delle celebrazioni si ebbe domenica 16 settembre 1979.
Una festa popolare. Vennero celebrati i vesperi nel santuario. E poi, insieme, con l’icona miracolosa, senza frastuono di bande, ma commosso coro di anime in preghiera (erano piu di 10.000 persone), si andò processionalmente in duomo, con una sosta significativa davanti alla “casa comunale”.
Il sindaco, avv. Angelo Candolini, salutò ufficialmente la Madonna delle Grazie quale “Grande Protettrice del Friuli”; sempre è stata presente, con il popolo friulano, dalle invasioni turche al tragico terremoto. La conclusione del quinto centenario si tenne ancora alle Grazie, con una solenne concelebrazione, il 9 dicembre 1979 , presieduta dall’arcivescovo Alfredo Battisti.
Anche in questo caso egli pronunciò un vibrante discorso. Dapprima il presule ha sottolineato l’immersione della Vergine nella vita del popolo ebreo, immersione che continua anche oggi:
” Abbiamo per questo proclamato Maria, Madre e Modello della ricostruzione del Friuli “. E poi ha supplicato la Madonna delle Grazie di aiutare il popolo friulano in questi tre difficili impegni: salvare i giovani dalle droghe; salvare la famiglia; salvare la vita nascente.