25 Giugno 2004

Erica Bront e l’albero della vita

Desidero ringraziare pubblicamente la maestra Erika Bront e tutta la sua scuola di danza di Cividale del Friuli
per la rappresentazione intitolata “L’Albero della vita”
tenutasi presso il Teatro Comunale “Adelaide Ristori” della cittadina ducale il 18 e il 19 giugno 2004

L’idea di fondo che ha ispirato la rappresentazione è stata geniale perchè è riuscita a partorire un vero inno alla vita e alle meraviglie dell’universo.
In questa società utilitaristica si stanno dimenticando troppe cose ritenute grandi valori sin dall’antichità.
Pochi sanno che il valore simbolico legato all’immagine dell’albero è universale. L’Albero Cosmico quale si può rintracciare nell’ambito delle più remote civiltà, raffigura le tre modalità del tutto: le radici, i livelli inferiori; il tronco, l’esistenza terrena, e il fogliame, volto verso lo spazio, i mondi sovrumani. Quest’albero, come asse del mondo, è uno dei simboli fondamentali della cultura di tutti i popoli.

L’ albero della vita era spesso concepito come sede di un dio o di un genio, secondo quanto attestano i culti arcaici di numerosi popoli, e che può recare frutti elargitori d’immortalità e di una pericolosa conoscenza, secondo quanto attesta l’Antico Testamento.

L’effetto scenico della rappresentazione è stato sobrio ed essenziale, ma molto incisivo.
La musica di ottimo repertorio è stata scelta in modo molto accurato e pertinente.
I ballerini, piccoli e grandi, hanno saputo dare il meglio muovendosi in modo disinvolto e straordinariamente coordinato: si intuisce che la loro preparazione è indubbiamente dovuta alla continua ricerca stilistica che attinge all’esperienza ed alla creatività della loro animatrice che ha saputo motivarli pazientemente e trasmettere loro entusiasmo durante tutto il percorso formativo.

Tutti i protagonisti sono riusciti a regalarci un momento di autentico svago ma anche di meditazione: l’albero della vita è in ognuno di noi, perchè ogni persona è sintesi dell’intero universo e tutte le vite sono tra loro collegate in una sola vita che pulsa nel cuore del Creatore.
Musica estatica, danza armoniosa,ritmo coinvolgente, ambiente scenico surreale , costumi raffinati: per tutti gli spettatori è stata una grande esperienza proprio perchè la rappresentazione ha saputo coniugare ascolto, emozione,riscoperta, stupore, novità in una sorta di inno alla vita la quale è lotta, dolore ma anche gioia e stupore per chi sa coglierne il nocciolo esistenziale…

Grazie, grazie di cuore. Il papà di una delle allieve.

Pier Angelo Piai