(Chi si chiede cosa facesse Dio prima della Creazione, applica un ragionamento troppo umano)

Dire che Dio è “eterno” significa che Egli è Signore del tempo e dello spazio perché Egli è l’Esistente, l’Alfa e l’Omega, l’Amore Onnipotente che fa esistere Tutto.

Le nostre categorie umane non riescono a concepire l’Eternità perché prigioniere della dimensione spazio-temporale. Ma in Dio non ci sono il tempo e lo spazio come intendiamo noi terrestri. Non ha senso, dunque, chiedersi cosa faceva Dio “prima” della Creazione.

Dio ha creato tutto dal nulla. La Creazione si sta evolvendo e noi, con i nostri ragionamenti umani, associamo a queste tappe evolutive il “tempo” immaginando gli istanti che si susseguono gradualmente, applicando erroneamente questo concetto a Dio. La stessa scienza, con la teoria della relatività, sostiene la stretta correlazione tra spazio e tempo.

Ma Dio non è in “evoluzione” come la sua Creazione che si sta orientando a Lui. “Egli è” e basta. In Lui non ci sono passato, presente o futuro perché ha già tutto presente nell’istante. L’istante divino è trascendente rispetto alla dimensione spazio-temporale che immaginiamo.

Quando il salmo 90 dice “Ai tuoi occhi mille anni sono come il giorno che ieri è passato”, significa anche che Dio ha tutto presente ai suoi occhi ed è immutabile. Nulla è “prima” o “dopo” di Dio perché Egli è l’unico Signore esistente che dona per amore l’esistenza a chi vuole…

Sebbene il concetto esplicito di creatio ex nihilo (creazione dal nulla) non sia formulato chiaramente nei primi versetti della Genesi, è comunque coerente con il contesto biblico nel suo insieme. 

Alcuni punti da considerare:

  • Genesi 1:1: “In principio Dio creò il cielo e la terra.”Il verbo ebraico bara (ברא), usato per “creò”, è un termine che nella Bibbia è utilizzato solo per l’azione di Dio e suggerisce un atto creativo senza materiali preesistenti.Non viene menzionata nessuna materia primordiale da cui Dio avrebbe “plasmato” il mondo; piuttosto, il testo parte con Dio come agente unico e sovrano.

  • 2 Maccabei 7:28 (testo deutero-canonico, non apocrifo per la Chiesa Cattolica):Questo passo afferma chiaramente che Dio ha creato l’universo “da ciò che non esisteva” (ex ouk onton in greco).Anche se il Libro dei Maccabei è tardo, è una testimonianza della riflessione ebraica su Genesi 1.

  • Salmo 33:6,9: “I cieli furono fatti dalla parola del Signore… Egli parlò e tutto fu creato”.Questo sottolinea la potenza della Parola di Dio, che non trasforma materia preesistente, ma porta le cose all’esistenza con un comando.

  • Giovanni 1:3: “Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.”Il Vangelo di Giovanni, interpretando Genesi 1, afferma che tutto l’essere deriva da Dio.

  • Ebrei 11:3: “Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio, sì che le cose che si vedono non vennero da cose visibili.”Questo è un forte sostegno al concetto di creatio ex nihilo.

2. La Tradizione Teologica

I Padri della Chiesa e la tradizione cristiana hanno sempre interpretato Genesi in chiave di creazione dal nulla:

  • Sant’Agostino (Confessioni, XI, 10,12): insiste che Dio non ha creato dal caos, ma “dal nulla”.

  • San Tommaso d’Aquino (Summa Theologiae, I, q.45, a.2): sviluppa filosoficamente la dottrina della creazione dal nulla, distinguendola dalla trasformazione di materia preesistente.

  • Concilio Lateranense IV (1215): definisce dogmaticamente che Dio ha creato “dal nulla” (ex nihilo).

3. Filosofia e Ragione

  • Se Dio avesse semplicemente dato forma a una materia preesistente, ciò implicherebbe che questa materia esistesse indipendentemente da Lui, il che contraddirebbe il monoteismo biblico.

  • L’idea di una materia eterna accanto a Dio è più vicina al pensiero greco (es. Platone e Aristotele) che alla visione biblica.

  • La creatio ex nihilo è coerente con l’idea di Dio come essere assoluto, onnipotente e autosufficiente.

4. Scienza e Creazione

  • Anche la scienza moderna suggerisce che l’universo abbia avuto un inizio assoluto (Big Bang).

  • La fisica quantistica non equivale a una creazione vera e propria dal nulla, poiché il “vuoto quantistico” è comunque qualcosa, non il nulla assoluto.

  • Il principio filosofico della contingenza (cioè che tutto ciò che esiste ha bisogno di una causa) si applica bene alla creazione dal nulla.

In sintesi:

  1. Il testo biblico non afferma esplicitamente che la materia fosse preesistente, e la tradizione ebraico-cristiana ha sempre interpretato la creazione come ex nihilo.

  2. Passi come 2 Maccabei 7:28, Giovanni 1:3 e Ebrei 11:3 rafforzano questa interpretazione.

  3. Il concetto di Dio come Creatore assoluto implica che nulla possa esistere indipendentemente da Lui.

  4. La scienza non contraddice la creatio ex nihilo, ma la rende ancor più plausibile.

 

Non riesco a comprendere che ragionamenti facciano coloro che insistono nel dire che la materia è sempre esistita e che Dio ha solo dato la forma. Pensano che la struttura della proto-materia sia senza componenti (materia ed energia)? Come si fa a pensare che in un solo proto-atomo c’è una complessità spaventosa inimmaginabile: frutto del caso?

Questa è una questione filosofica e metafisica che tocca argomenti come la creazione, l’eternità della materia e il ruolo di Dio nell’universo.

Coloro che sostengono che la materia sia sempre esistita, senza una creazione ex nihilo (dal nulla), spesso si basano su una visione materialistica o su interpretazioni filosofiche di tipo panteista o deista. Tuttavia, il problema di fondo rimane: se la materia è eterna, da dove proviene l’ordine e la complessità che osserviamo?

La fisica moderna suggerisce che l’universo ha avuto un inizio (Big Bang), e molte teorie cercano di spiegare la natura primordiale della materia ed energia. Ma nessuna scienza può davvero rispondere alla domanda più profonda: perché esiste qualcosa piuttosto che il nulla?

Il concetto di “proto-atomo” o di una “proto-materia” primordiale con una complessità già intrinseca è un punto interessante. Se questa complessità esiste da sempre, sembra ragionevole chiedersi se sia frutto del caso o piuttosto di un’intelligenza ordinatrice. Chi crede in un Dio creatore trova più logico pensare che un’intelligenza superiore abbia dato ordine alla materia, piuttosto che supporre che una realtà così intricata sia sorta spontaneamente dal nulla o esista eternamente senza una causa razionale.

Dal punto di vista filosofico, l’argomento della contingenza (Tommaso d’Aquino, Leibniz) afferma che ogni cosa che esiste deve avere una spiegazione della sua esistenza, e che l’esistenza di un universo regolato da leggi così precise suggerisce una causa prima intelligente.

In sostanza, credere che la materia sia eterna e che l’ordine sia nato dal caso è una posizione di fede tanto quanto credere in un Dio creatore. La differenza sta nel fondamento su cui si basa tale fede.