Dai vari dizionari:

 

buonismo s. m. [der. di buono]. – Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversarî, o nei riguardi di un avversario, spec. da parte di un uomo politico; è termine di recente introduzione ma di larga diffusione nel linguaggio giornalistico, per lo più con riferimento a determinati personaggi della vita politica. (Treccani)

 

Oppure:

 

Atteggiamento che, nei rapporti politici, di lavoro, familiari, viene considerato troppo incline alla comprensione e alla collaborazione da chi preferirebbe un comportamento più duro e aggressivo (Garzanti

 

 

CIÓ CHE PENSO:

 

Nell’accezione più odierna il termine “buonismo” ha assunto un significato più estensivo delle comuni definizioni accademiche. In effetti esso si sta ricoprendo di una sfumatura più sarcastica di ciò che appare, perché intende smascherare certe forme di ipocrisia politica e sociale.

Un esempio: La questione dei migranti.

Ci sono dei gruppi politici i quali si mascherano pubblicamente di “senso umanitario” incoraggiando l’ingresso in massa dei clandestini per trarne vantaggio personale (tutti conoscono la classica filiera: scafisti – ONG – sbarchi umanitari – permessi umanitari – coinvolgimento della fiscalità collettiva ecc). Praticamente questa specie di “buonisti ipocriti” sfruttano quei poveri miserabili in cerca di miglior fortuna, dimenticando i milioni di poveri nel proprio paese che vivono di stenti.

Personalmente ritengo doveroso accogliere chi si trova in reale pericolo di vita nei mari o nel proprio paese d’origine. Ma i problemi devono essere risolti alla radice. Si sospetta con molte prove che qui in Italia (ma anche altrove) questi “falsi buonisti” siano un po’ all’origine dei flussi migratori perché indirettamente provocati da essi stessi per poter poi rimpinguare le casse delle proprie Onlus e Cooperative.

Il business è enorme, molto più della droga!

In questo senso ho cercato di individuare l’ambiguità che sottende questo termine molto diffuso nei talk-show politici e socio-culturali italiani.

 

(Una voce dal deserto)