In genere quando ci si risveglia da un incubo si tira un sospiro di sollievo perché ci sembra di ritornare alla normalità della vita quotidiana.

Questa volta ad un mio conoscente è successo l’incontrario proprio qualche notte fa.

Non ricorda nulla dei contenuti del sogno. Ricorda solo che al “risveglio” la realtà stessa gli sembrava incredibilmente assurda e molto meno “reale” dello stato onirico precedente.

Avere un corpo in continua evoluzione, vivere fragilmente immerso in questo mondo di forme e colori gli appariva semplicemente “distopico”, surreale, spaventosamente onirico e kafkiano.

Gli si presentava una realtà che gli riusciva difficile ad accettare, una dimensione spazio-temporale limitata ed estremamente volatile e fragile, dove si rischiano malattie, incidenti, violenze di ogni tipo, soprusi, squilibri psico-somatici ecc..

Le stesse relazioni sociali e la comunicazione apparivano incoerenti, ipocrite ed assurde.

La mente stessa gli sembrava troppo limitata ed incapace di cogliere realtà molto più complesse.

Non si ritrovava per niente a suo agio e ci volle del tempo per riabituarsi alla routine quotidiana.

Ma ancora adesso ci ripensa e non sa cosa gli sia successo realmente…