Nell’essere umano ci sono tre stati di coscienza: IL CONSCIO, lo stato in cui ci troviamo abitualmente, IL SUBCONSCIO, dove si trovano le pulsioni anche animali e i comportamenti automatici e il SUPERCONSCIO, che fa capo al nostro Sé spirituale, alla nostra anima.

Entrambi il Subconscio e il Superconscio si trovano in una zona INCONSCIA, superiore e inferiore. È come se IL CONSCIO (la nostra coscienza abituale) potesse illuminare come una torcia elettrica soltanto la zona di mezzo del serbatoio di tutta la coscienza.

Come si capisce, l’estensione totale della coscienza abbraccia tutte e tre le dimensioni, passando da quella istintiva animale a quella spirituale e divina, ma noi siamo abitualmente consci soltanto della parte di mezzo della coscienza.

È compito proprio di questa COSCIENZA personale estendersi oltre i propri limiti, facendo luce sul proprio SUBCONSCIO, padroneggiando le proprie pulsioni, i propri istinti e i propri automatismi, rendendoli coscienti. Ed è necessario che il CONSCIO si estenda anche al SUPERCONSCIO, nella dimensione spirituale che porta con sé i doni dello spirito, l’intuizione e altri poteri tutti da scoprire, ma per usare i quali bisogna che le pulsioni animali siano state superate, altrimenti la parte animale umana ne farebbe un uso indegno….

Questo è in ultima analisi il cammino dell’uomo, il “Conosci te stesso” dell’Oracolo di Delfi, “La Divina Commedia” di Dante Alighieri: la spiritualizzazione della materia, il suo passaggio dimensionale al regno dello spirito.

(C) Marisa Haltiner)

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