6 Marzo 2023

ASSUMERE TUTTO (p.Serafino Tognetti parla di p. Divo Barsotti)

 

Monaco è colui che è da tutti separato e con tutti armonicamente unito (Evagrio il Pontico).
Io appartengo a Dio, nessuno ha diritto di proprietà o di possesso su di me, per cui sono unito a tutti. Se l’uomo rinuncia a questo compito l’eros lo trascina giù travolgendolo nel caos. San Paolo dice che la Creazione attende da noi questa liberazione, altrimenti ci trascina giù.
“O Dio fa’ che in me siano tutti salvi” (Divo Barsotti)
“Voglio essere la tavola di salvataggio di tutti i peccatori” (Santa Teresa di Lisieux)
“Un’anima sola è una diocesi sin troppo vasta per un vescovo” (San Carlo Borromeo)
Ogni parroco è messo lì per essere il salvatore di tutti e deve implorare da Dio la salvezza non solo di coloro che vengono in chiesa, ma anche per i peccatori, gli ubriaconi e gli anticlericali..
Si ama quello che si conosce.
(Divo Barsotti leggeva sempre, fino a 90 anni per essere contemporaneo a tutti gli uomini, anche delle passate civiltà.)
La dimensione dell’uomo è tutto il tempo: dal peccato di Adamo fino alla consumazione finale. Tutto deve essere presente (passato, presente e futuro). Se siamo in comunione con Cristo bisogna essere in comunione con gli uomini di tutte le latitudini, dal Paleolitico sino ad oggi. Contemporaneo degli ultimi e compagno dei primi. Per questo è utile conoscere più civiltà e persone possibili. Tutti possono essere salvati in me (anche gli Etruschi… preghiera pregressa..) perché Cristo è in me e desidera la salvezza di tutti gli uomini.
Non possiamo sapere se la salvezza di tutti gli uomini del passato remoto dipende anche da me: quindi li assumo tutti nel mio cuore e li porto a Dio
Essere cattolici significa avere un rapporto con i patriarchi, con i santi dell’Oriente e dell’Occidente, con i mistici induisti,con la sapienza cinese, con il sufismo, con l’antica sapienza egizia, con la tradizione dei Maja, degli Atzechi e degli Incas, con l’antico popolo Etrusco, con il mondo primitivo dei popoli della Sardegna, con la cultura raffinata del Giappone feudale, con i Vichinghi, ecc.. Tutti si salvano in me e dobbiamo pregare per tutti gli uomini di tutti i tempi.
Il teologo deve essere l’interprete della vita del mondo..
La modernità esclude il cristianesimo, ma il cristianesimo non esclude il pensiero moderno. Ha il compito di salvarla, anche se siamo culturalmente emarginati
Tutta la storia che precede il Cristo è preparazione all’avvento di Cristo, Si conosce più il Cristo se si conosce ogni uomo di tutta l’umanità..
Tutto deve essere salvato in Cristo.
Assumere tutto non vuol dire essere parte di un tutto (ciò è orgoglio)..assumere tutto per portarlo a Dio.. ogni santo è unificato a Dio ed alle cose
L’uomo si fa uno con tutto proprio nella vita di povertà che affonda nel silenzio, cioè nel proprio intimo. Nel fondo dell’anima io divento il cuore del mondo. È Dio che ci chiama dolcemente nell’intimo per unificare ciò che è frazionato. Nel mio intimo sono in faccia a Dio ed è Lui che unifica in me quello che è frazionato.
“Se tutto non si fa intimo a te tu non sei salvo”. Solo con la preghiera possiamo essere unificati in Dio con tutti e tutto. Salvando me Gesù deve salvare tutti, anche coloro che non vogliono la salvezza.
Tutto il mondo deve vivere in me, devo assumere tutta l’esperienza degli uomini di sempre..
Se togliamo Gesù tutto ritorna un deserto.
Bisogna vivere nella divina presenza: la presenza di Cristo risorto nell’unico atto di morte e risurrezione. Una sola messa è più grande di tutta la storia: Cristo estende il suo atto a tutta la Creazione, ma in me, per cui sono io che offro il Cristo al Padre.
In ogni tuo atto devi vivere l’assoluta presenza: Tu sei il Sacramento di Dio. Se l’uomo non vive in questa presenza di Dio, semplicemente non è perché l’unica realtà è Dio, il Cristo risorto.
Con l’atto di fede affondiamo in questa sua presenza… non c’è né un aldilà né un aldiqua perché c’è Lui Verbo incarnato, la mia esistenza

(fino al minuto 35…)