A MOIMACCO

 

Un tranquillo paese di campagna,
Moimacco, nei pressi di Cividale,
non ha il grande fiume che la bagna,
ma il sistema di acque zonale,

il suo terreno irrigando bene,
lo rende fertile e produttivo,
l’agricoltura lì molti sostiene
perché in fermento evolutivo.

Fin dall’antichità questo paese
accolse diverse popolazioni,
ma situandosi nel cividalese
subì ogni tipo di invasioni,

Unni e Goti, dopo i romani,
Avari, Longobardi e poi Franchi:
tutti vi misero le loro mani,
di depredare non erano stanchi.

Divenne poi sistema difensivo
per la ricca città di Cividale,
sotto il veneto esecutivo
pur i turchi la ridussero male.

Tra guerre, pestilenze e siccità
Moimacco pur non perse la speranza,
ma continuò la sua attività
ricostruendo tutto con costanza.

L’antica chiesetta di San Giovanni
è noto punto di riferimento,
sopravissuta dopo molti anni
è simbol di spiritual sentimento.

La chiesa della Vergine Assunta
ben al secolo nono risalente,
per il paese di diamante punta,
accoglie oggi la cristiana gente.

La villa de Puppi è ben famosa,
della prima metà del settecento,
a mirarla appare misteriosa:
quando son lì d’altri tempi mi sento.

È secondo lo stile palladiano
col timpano su ioniche colonne,
m’incanta il giardino italiano,
ricorda le antiche nobildonne

che tra statue, vasche d’acqua, vasi
dialogando tra lor passeggiavano,
là rimembrando chissà quali fasi
della lor vita che più amavano.

All’interno c’è il doppio scalone
che tosto conduce al primo piano,
suggestivo il centrale salone
col mobilio di stile veneziano.

C’è la chiesetta della Santa Croce
col dipinto della Vergine santa,
pare quasi di sentirne la voce:
la purezza di Maria incanta.

Moimacco è paese laborioso,
la sua gente è davver cordiale,
altro ancora dire io non oso,
perché l’importante è l’essenziale.