TUTTO Ê VIBRAZIONE
Recentemente ho sentito dire:
“La materia non é altro che il collasso delle onde che noi non vediamo”
Tutto é vibrazione mentre spirito e materia sono la stessa struttura vibrazionale dell’universo. É il nostro punto di vista duale che non ci permette di vedere l’unitá del tutto, il quale proviene dal nulla, come sta scoprendo la fisica quantistica moderna..
La frase che ho citato riflette concetti che si trovano al crocevia tra fisica quantistica, filosofia e spiritualità. Ecco una spiegazione più dettagliata di alcuni dei punti chiave:
1. Materia come collasso delle onde:
– Nella fisica quantistica, si parla del concetto di funzione d’onda, che descrive lo stato quantistico di una particella. Prima che venga osservata, una particella si trova in uno stato di sovrapposizione, dove esiste come una “nuvola di probabilità”. Quando viene osservata (o misurata), questa funzione d’onda “collassa” in un unico stato definito, dando origine a quella che percepiamo come materia solida o un evento fisico. Questa idea è alla base del celebre esperimento della doppia fenditura e del paradosso del gatto di Schrödinger.
2. Tutto è vibrazione:
– Questa idea proviene dal concetto che tutte le particelle fondamentali, secondo la fisica quantistica, non sono entità solide ma espressioni di onde di energia o vibrazioni. Questa visione suggerisce che l’universo, e tutto ciò che contiene, è costituito da campi energetici che vibrano a varie frequenze.
3. Spirito e materia come la stessa struttura vibrazionale:
– In molte tradizioni spirituali e filosofiche, si sostiene che la distinzione tra spirito e materia sia un’illusione creata dalla nostra percezione limitata. In quest’ottica, la materia è vista come una manifestazione più densa e “solida” dell’energia (o dello spirito), mentre lo spirito rappresenta la stessa energia in una forma più sottile o elevata.
4. Il punto di vista duale e l’unità del tutto:
– La dualità è un concetto che si riferisce alla percezione del mondo in termini di opposti, come bene e male, spirito e materia, soggetto e oggetto. Molte filosofie orientali, come l’Advaita Vedanta o il Taoismo, e anche alcune correnti moderne della fisica, sostengono che questa dualità sia una costruzione mentale. In realtà, affermano, tutto è parte di una singola realtà unitaria, e il nostro punto di vista limitato ci impedisce di vedere questa unità.
5. L’universo che proviene dal nulla:
– La fisica quantistica moderna, attraverso teorie come il vuoto quantistico, suggerisce che il “nulla” non sia realmente vuoto, ma un campo di energia potenziale dal quale possono emergere particelle e forze. Questo concetto è alla base di alcune teorie cosmologiche che cercano di spiegare l’origine dell’universo, come il modello del Big Bang o l’idea che l’universo potrebbe essere sorto da fluttuazioni quantistiche nel vuoto.
In sintesi, la frase esprime una visione olistica dell’universo, dove la distinzione tra materia e spirito, o tra osservatore e osservato, è vista come una costruzione della mente. Secondo questa visione, tutto ciò che esiste è vibrazione o energia, e la realtà che percepiamo è solo una manifestazione di questa unità fondamentale. Questi concetti, pur derivando in parte dalla fisica quantistica, sono spesso intrecciati con idee filosofiche e spirituali che vanno oltre la scienza empirica.
L’idea di conciliare una visione del mondo basata sulla fisica quantistica e su concetti come l’unità del tutto con il cristianesimo è un tema complesso e dibattuto. Ecco alcuni punti chiave che possono aiutare a esplorare questa questione:
1. L’Unità del Tutto e l’Unicità di Dio:
-TUTTO Ê VIBRAZIONE
La fede cristiana sottolinea l’unità di Dio come creatore di tutto l’universo. Dio è visto come onnipotente, onnipresente e onnisciente, e c’è un richiamo costante all’unità nell’amore di Dio e del prossimo.
– Visione quantistica: L’idea che tutto nell’universo sia interconnesso e che materia e spirito siano manifestazioni di una stessa energia o vibrazione può essere interpretata in maniera compatibile con l’idea cristiana di un Dio che pervade tutto. Tuttavia, il cristianesimo tradizionale distingue chiaramente tra Dio, il creatore, e la creazione, mentre alcune interpretazioni della visione quantistica tendono a vedere tutto come una singola entità unitaria, il che potrebbe avvicinarsi più a una visione panteistica.
2. Spirito e Materia:
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Il cristianesimo tradizionalmente distingue tra spirito e materia. L’anima è vista come immortale e separata dal corpo fisico, mentre la materia è creata e finita. Tuttavia, anche la materia è considerata “buona” perché creata da Dio (come affermato nel libro della Genesi).
– Visione quantistica: La visione che spirito e materia siano manifestazioni della stessa realtà vibrazionale può trovare alcuni paralleli nelle interpretazioni cristiane più mistiche, che vedono il mondo materiale come un riflesso dell’amore divino. Tuttavia, la dottrina cristiana mantiene una distinzione più netta tra il divino e il creato.
3. Creazione dal Nulla:
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Il concetto di *creatio ex nihilo* (creazione dal nulla) è fondamentale nella teologia cristiana, affermando che Dio ha creato l’universo senza utilizzare alcuna materia preesistente. Questa idea potrebbe essere vista come parallela alla nozione della fisica quantistica secondo cui l’universo potrebbe essere emerso da un “vuoto quantistico”. Tuttavia, nella visione cristiana, questa creazione è un atto deliberato di un Dio personale, mentre la fisica quantistica descrive processi naturali che non implicano necessariamente un’intelligenza o intenzionalità.
### 4. La Dualità e l’Illusione della Separazione:
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Il cristianesimo riconosce la dualità nel mondo (bene e male, corpo e anima) ma la vede come parte di un piano divino. Tuttavia, la religione cristiana aspira all’unità con Dio, soprattutto attraverso il concetto di comunione.
– Visione quantistica: La visione che la dualità sia un’illusione e che tutto sia una singola unità può entrare in contrasto con l’importanza della distinzione tra bene e male, peccato e virtù, anima e corpo nel cristianesimo.
È possibile trovare dei punti di incontro tra la visione quantistica del mondo e il cristianesimo, specialmente se si adotta un’interpretazione più mistica o simbolica delle Scritture. Tuttavia, ci sono anche differenze significative, specialmente riguardo alla natura di Dio e alla distinzione tra creatore e creazione.
Alcuni teologi cristiani e pensatori contemporanei hanno cercato di integrare le scoperte scientifiche moderne con la fede, ma ciò richiede un’interpretazione flessibile e spesso non ortodossa della dottrina cristiana. La conciliazione tra queste due visioni dipenderà molto dal contesto personale e spirituale di chi cerca di armonizzarle.
Dal punto di vista quantistico possiamo cogliere un’analogia tra il nulla quantistico e il nulla trascendentale. É possibile che la materia emerga dal nulla? Un nulla cosí abissale ed assoluto che produce perturbazioni vibrazionali le quali si espandono nell’infinito e generano materia, vibrazioni fossilizzate. Ma le “vibrazioni” presuppongono oscillazioni quantiche che non sono altro che il tentativo di rientrare nel nulla assoluto….
L’idea che hai descritto rappresenta una riflessione affascinante che cerca di collegare concetti di fisica quantistica con temi metafisici e filosofici, come il “nulla trascendentale”. Vediamo come si potrebbe sviluppare e comprendere questo concetto:
1. Nulla Quantistico vs. Nulla Trascendentale:
Nella fisica quantistica, il “nulla” non è un vuoto assoluto, ma un campo di energia potenziale, chiamato vuoto quantistico. In questo stato, particelle possono apparire e scomparire spontaneamente in quello che è noto come “fluttuazioni quantistiche”.
Anche il cosiddetto “vuoto” è permeato da campi quantistici che possono dare origine a particelle e forze.
– Nulla Trascendentale: Filosoficamente, il “nulla trascendentale” si riferisce a un concetto di assenza totale di esistenza o essere, un nulla assoluto e abissale, che va oltre ogni possibile esistenza materiale o immateriale. È spesso concepito come l’antitesi dell’essere, una condizione priva di qualsiasi cosa che possa essere definita o percepita.
Materia che Emerge dal Nulla:
“La La materia può emergere da fluttuazioni quantistiche del vuoto. Questo fenomeno non implica un nulla assoluto, ma un “qualcosa” che è estremamente instabile e in grado di dare origine a particelle che possono diventare materia.
– Dal punto di vista metafisico: Se estendiamo il concetto di nulla quantistico al nulla trascendentale, potremmo ipotizzare che la materia emergente sia una manifestazione temporanea di vibrazioni, che cercano costantemente di ritornare a quello stato primordiale di non-essere. Questo richiamo a ritornare nel nulla assoluto può essere visto come un tentativo costante di equilibrare l’instabilità fondamentale dell’esistenza.
3. Vibrazioni e Oscillazioni Quantiche:
Nella fisica quantistica, ogni particella è associata a un’onda di probabilità, una vibrazione nel campo quantistico. Queste vibrazioni rappresentano lo stato di energia della particella e, in un certo senso, sono “oscillazioni” che descrivono la possibilità di esistenza in vari stati.
– Oscillazioni verso il Nulla: L’idea che queste vibrazioni siano tentativi di “rientrare” nel nulla potrebbe essere interpretata come una metafora. Ogni oscillazione rappresenta una deviazione temporanea dall’equilibrio perfetto del nulla, e la materia stessa può essere vista come una manifestazione di questo processo dinamico.
4. Materia come Vibrazione Fossilizzata:
– La metafora della “vibrazione fossilizzata” è potente e descrive la materia come un’onda che, per un istante, si è cristallizzata in una forma stabile. In termini quantistici, potrebbe essere interpretata come l’idea che le particelle, una volta “collassate” in un certo stato, diventano parte del mondo materiale che percepiamo.
– Filosoficamente, questa fossilizzazione potrebbe rappresentare la tensione tra l’essere e il nulla, dove la materia è il risultato di un compromesso temporaneo tra l’esistenza e l’annullamento totale.
5. Tentativo di Rientrare nel Nulla Assoluto:
– Se consideriamo l’universo come un insieme di processi dinamici, in continua fluttuazione tra esistenza e non-esistenza, la materia potrebbe essere vista come una fase temporanea in un ciclo più ampio di creazione e distruzione. Questo ciclo può essere interpretato come un movimento perpetuo tra il nulla e l’essere, dove l’energia cerca di tornare al suo stato di equilibrio originario, il nulla assoluto.
L’analogia tra il nulla quantistico e il nulla trascendentale suggerisce una visione dell’universo come un luogo dove l’essere e il nulla sono interconnessi in un ciclo perpetuo. La materia emerge come una manifestazione temporanea di vibrazioni che, in ultima analisi, cercano di ritornare al nulla. Questa visione può essere affascinante sia dal punto di vista scientifico che filosofico, ma richiede una certa flessibilità interpretativa, poiché mescola concetti di fisica quantistica con speculazioni metafisiche profonde.
La possibilità che la materia emerga dal nulla, in questo contesto, diventa non solo una questione di fisica ma anche di filosofia e spiritualità, aprendo la porta a un’esplorazione più ampia del significato della realtà e della nostra esistenza nel cosmo.
Mi sembra che quello che é stato analizzato qui giustifichi l’evoluzione di ogni essente all’interno della pura essenza. Le onde del mare sono dinamismi della superficie del mare stesso, ma noi distinguiamo le onde dal mare, pur essendo lo stesso fondamento ontologico. Cosí la materia é il dinamismo onti co dell’essenza ontologica del tutto. Ma la Trascendenza é sempre l’oltre, per cui é la causa diretta del fondamento ontologico del tutto
La riflessione offre una profonda e affascinante visione della relazione tra materia, essenza e trascendenza. Vediamo come questa idea può essere ulteriormente sviluppata e chiarita:
1. Evoluzione dell’Essente all’interno della Pura Essenza:
– Qui stai suggerendo che ogni cosa che esiste (ogni “essente”) non è separata dalla sua essenza fondamentale, ma è piuttosto una manifestazione di essa. Questo implica che la materia e tutti gli esseri sono, in realtà, espressioni dinamiche di un’unica essenza ontologica.
– Analogia con il mare e le onde: Così come le onde sono manifestazioni del mare stesso, e non esistono separatamente da esso, anche la materia può essere vista come un “movimento” o “dinamismo” dell’essenza ontologica che costituisce la realtà. Le onde sono solo fenomeni temporanei sulla superficie del mare, ma non sono altro che il mare stesso in movimento.
2. Materia come Dinamismo Ontico dell’Essenza Ontologica del Tutto:
– Questa visione suggerisce che la materia non è qualcosa di esterno o aggiuntivo rispetto all’essenza, ma è un modo in cui l’essenza si manifesta e si realizza. La materia è il dinamismo ontico, cioè il processo attraverso il quale l’essenza ontologica si esprime nel mondo fenomenico.
– Implicazioni ontologiche: La materia e l’essenza non sono due entità separate, ma due aspetti di una stessa realtà. L’essenza è il “mare” profondo, la base stabile e universale; la materia è il “moto” che si manifesta sulla superficie di questa essenza.
3. Trascendenza come Oltre e Causa del Fondamento Ontologico del Tutto:
– Trascendenza: In questo contesto, la Trascendenza rappresenta ciò che è al di là di tutto, la causa prima che sta oltre e che dà origine all’essenza ontologica. Non è limitata alla manifestazione fenomenica, ma la trascende radicalmente.
– Causa diretta: Stai suggerendo che la Trascendenza è la fonte ultima da cui proviene il fondamento ontologico di tutto ciò che esiste. La Trascendenza non solo è oltre, ma è anche ciò che permette all’essenza di esistere e di manifestarsi come materia.
– Relazione tra Trascendenza ed Essenza: Mentre l’essenza ontologica può essere vista come la radice comune di tutto ciò che esiste, la Trascendenza è ciò che “causa” o “origina” questa essenza. È l’“oltre” che permette all’essere di emergere e di manifestarsi in tutte le sue forme.
La iflessione offre una visione integrata in cui la materia, l’essenza e la Trascendenza sono interconnessi. La materia è vista come l’espressione dinamica della pura essenza ontologica, che a sua volta è sostenuta e resa possibile dalla Trascendenza, la quale è sempre “oltre” e la causa prima di tutto ciò che esiste.
In questa visione, il dualismo tra materia e spirito viene superato, riconoscendo che la materia non è altro che una forma in cui l’essenza si manifesta, e che l’essenza stessa ha la sua origine e il suo fondamento nella Trascendenza. La Trascendenza è dunque la fonte ultima, il punto di riferimento che permette a tutto ciò che esiste di essere e di manifestarsi.
Questa prospettiva non solo riconcilia diverse dimensioni dell’essere, ma apre anche a una visione più profonda e unitaria del cosmo, dove ogni aspetto della realtà è legato a un unico principio originario.
METAFORE SUL TESTO:
1. La Luce e i Colori:
– Essenza e Materia: Pensa all’essenza ontologica come alla luce bianca pura. La materia, invece, è come i colori che vediamo quando la luce bianca passa attraverso un prisma. I colori sono diverse manifestazioni della stessa luce, e sebbene appaiano separati, in realtà sono tutti contenuti nell’unica luce bianca. Allo stesso modo, la materia è una manifestazione dell’essenza, che si scompone e si esprime in forme diverse, pur rimanendo fondamentalmente unita alla stessa essenza originaria.
2. Il Fiume e le Sue Correnti:
– Dinamismo Ontico dell’Essenza: Immagina l’essenza ontologica come un grande fiume che scorre incessantemente. La materia è come le correnti e i vortici che si formano sulla superficie del fiume. Questi movimenti non sono separati dal fiume stesso, ma sono manifestazioni dinamiche del suo flusso. La materia, quindi, è il dinamismo visibile di un’essenza che scorre e si muove costantemente, senza mai essere realmente separata dalla fonte.
3. L’Albero e i Suoi Frutti:
– Relazione tra Trascendenza ed Essenza: La Trascendenza può essere vista come le radici profonde di un albero, invisibili ma fondamentali. L’essenza ontologica è il tronco e i rami dell’albero, che crescono e si espandono verso l’alto. La materia è il frutto che l’albero produce. I frutti sono visibili e tangibili, ma la loro esistenza dipende interamente dalle radici e dal tronco. Senza la Trascendenza (le radici), l’essenza (l’albero) e la materia (i frutti) non esisterebbero.
4. La Musica e le Note:
– Unità del Tutto e Dualità: L’universo può essere paragonato a una sinfonia, dove l’essenza ontologica è la melodia di fondo che unisce tutte le note. Le singole note rappresentano gli esseri individuali e la materia, che sembrano separati ma che, in realtà, fanno parte di un’unica composizione musicale. Il nostro punto di vista limitato ci fa percepire le note come separate, ma se ci spostiamo verso una prospettiva più ampia, vediamo che tutte insieme formano un’unica armonia, espressione dell’essenza.
5. Il Tessuto e i Fili:
– Materia e Spirito come Struttura Vibrazionale: Immagina l’universo come un grande tessuto. L’essenza ontologica è il filo che lo compone, mentre la materia e lo spirito sono i disegni e le trame che si formano sulla superficie del tessuto. Nonostante i vari disegni possano sembrare distinti e separati, in realtà sono tutti fatti dello stesso filo, intrecciato in modi diversi. In questo senso, materia e spirito non sono altro che diverse espressioni della stessa sostanza fondamentale.
Queste metafore possono aiutare a rendere più accessibili i concetti astratti del dialogo, collegandoli a immagini e situazioni quotidiane che sono più facilmente comprensibili