
SINTESI DELL’INTERVISTA:
Il professor Vittorino Andreoli: “L’Italia è un Paese malato di mente. Esibizionisti, individualisti, masochisti, fatalisti”
di Andrea Purgatori, HuffPost
18 Agosto 2018 alle 18:16
Huffington Post
Nell’intervista, il professor Vittorino Andreoli usa la metafora della malattia mentale per descrivere in modo provocatorio e ironico lo stato psicosociale dell’Italia e degli italiani. Secondo lui, il Paese è afflitto da una serie di disturbi collettivi che, pur sembrando patologici, sono diventati strumenti di sopravvivenza psicologica in una società disfunzionale.
Ecco in sintesi cosa intende dire:
Masochismo nascosto sotto l’esibizionismo: gli italiani si maltrattano e vivono disagi profondi, ma lo coprono ostentando felicità, benessere, successo e virilità apparente. Questo mostra un bisogno di compensazione e negazione della realtà.
Individualismo spietato: l’io ha preso il sopravvento sul noi. Ognuno pensa solo a salvare se stesso, anche in contesti di emergenza collettiva. Il senso comunitario è svanito.
La recita permanente: gli italiani vivono di rappresentazione, di parole più che di fatti. Indossano maschere sociali al punto da perdere contatto con la propria identità autentica.
La fede nel miracolo: invece di agire per cambiare, ci si affida all’illusione che “qualcosa” o “qualcuno” risolverà tutto all’improvviso. Questo atteggiamento fatalista disinnesca ogni senso di responsabilità civica o politica.
Andreoli conclude che questi tratti, pur essendo patologici, sono ciò che tengono in piedi l’identità italiana attuale. Togliendoli, il Paese si sfalderebbe. Per lui, l’Italia è essa stessa un manicomio, e chi è lucido viene percepito come folle dagli altri.