Il trasferimento dei patriarchi di Aquileia a Cividale del Friuli è un passaggio storico interessante e, a prima vista, può sembrare sorprendente data la posizione di Cividale, vicina ai popoli “bellicosi” dell’est. Tuttavia, ci sono motivi storici, religiosi e strategici che hanno reso Cividale una sede adatta e importante per i patriarchi, specialmente in un contesto di grandi cambiamenti geopolitici nel periodo tardo antico e altomedievale.

Contesto storico e importanza di Cividale

1. Fondazione e posizione strategica:

   Cividale, fondata come Forum Iulii in epoca romana (da Giulio Cesare), si trovava in una posizione strategica nella regione del Friuli. Sebbene fosse vicina alle frontiere orientali, era anche un nodo chiave tra l’Italia e le regioni transalpine e balcaniche. La città si trovava lungo vie di comunicazione importanti, che collegavano l’Impero Romano d’Occidente con le aree danubiane e balcaniche, quindi rappresentava un ponte tra mondi diversi. Questo le conferiva una certa rilevanza non solo militare, ma anche commerciale e culturale.

2. Invasioni barbariche e decadenza di Aquileia:

   Nel VI secolo, le invasioni barbariche, in particolare quella dei Longobardi nel 568 d.C., cambiarono profondamente l’assetto della regione. Aquileia, un tempo un grande centro ecclesiastico, subì pesanti devastazioni. La sua posizione lungo la costa e la vicinanza all’Adriatico la rendevano vulnerabile agli attacchi non solo da parte dei barbari, ma anche delle forze bizantine.

   A quel punto, Cividale divenne la capitale del Ducato longobardo del Friuli e un centro di potere locale. La città si trovava in una posizione interna più facilmente difendibile rispetto ad Aquileia, e i Longobardi riconobbero la sua importanza strategica, facendola la sede di uno dei ducati più importanti del loro regno in Italia.

3. Scisma tra Aquileia e Grado:

   Dopo le invasioni longobarde e l’occupazione di Aquileia, si sviluppò uno scisma ecclesiastico tra la Chiesa di Aquileia e quella di Grado (città costiera rimasta sotto il controllo bizantino). Grado divenne sede di una linea patriarcale filo-bizantina, mentre il patriarcato di Aquileia rimase con i Longobardi e rifiutò il Concilio di Costantinopoli del 553, che condannava l’eresia dei tre capitoli. Per questo motivo, i patriarchi aquileiesi cercarono rifugio in una località lontana dall’influenza bizantina: Cividale del Friuli divenne la loro nuova sede.

4. Ruolo di Cividale sotto i Longobardi:

   Cividale divenne rapidamente un centro importante, sia politicamente che religiosamente, sotto i Longobardi. La città ospitava una comunità longobarda fortemente cristianizzata e fu il centro del Ducato del Friuli, che aveva un ruolo cruciale nella difesa delle frontiere orientali del regno longobardo. Questo legame con i Longobardi rafforzò ulteriormente l’importanza di Cividale come sede del patriarcato, rendendola un centro di potere sia religioso che civile. Inoltre, i patriarchi acquistarono una crescente influenza anche nella vita politica locale, stringendo alleanze con i duchi longobardi.

Motivazioni del trasferimento a Cividale

Il trasferimento a Cividale può essere compreso in funzione di diversi fattori:

1. Difesa e sicurezza: Aquileia era ormai devastata e pericolosamente esposta a ulteriori invasioni. Cividale, pur essendo vicina alla frontiera orientale, era più interna e quindi più facilmente difendibile. Inoltre, la presenza dei Longobardi garantiva una certa protezione.

2. Legame con i Longobardi: I patriarchi di Aquileia, avendo scelto di allearsi con i Longobardi, avevano bisogno di stabilirsi in un centro che fosse politicamente allineato con il nuovo potere. Cividale, come capitale del Ducato del Friuli, era il luogo ideale per mantenere stretti rapporti con i duchi longobardi.

3. Scisma con Grado: Lo scisma con Grado rese necessario per i patriarchi di Aquileia trovare un luogo dove esercitare il loro potere ecclesiastico senza l’influenza bizantina.

Cividale era lontana dalla costa e quindi dalla sfera d’influenza dell’Impero bizantino, ma era ancora abbastanza vicina ad Aquileia da poter rivendicare la continuità con il suo passato.

Conclusione

Nonostante Cividale possa sembrare una scelta curiosa per la sua vicinanza alle frontiere orientali, in realtà rappresentava una posizione strategica dal punto di vista sia politico che religioso. La città era ben collegata e aveva un ruolo chiave nella difesa e nell’amministrazione della regione sotto i Longobardi, rendendola una sede adatta per il patriarcato in un momento di transizione e turbolenze geopolitiche. L’alleanza con il Ducato del Friuli e il suo crescente potere politico e militare contribuirono ulteriormente alla sua importanza.