Fb 29 ottobre 23 – XXX – A
Mt 22,34-40
Le acque non lo spegneranno (p. Ermes Ronchi)
Quale è, nella Legge, il grande comandamento? Lo sapevano tutti: secondo i rabbini d’Israele era il terzo, quello che prescrive di santificare il Sabato, perché anche Dio lo aveva osservato.
La risposta di Gesù, quel giorno come oggi, va oltre: non cita nessuno dei dieci comandamenti, pone invece al cuore dell’annuncio la stessa cosa che vive e pena nel cuore di tutti.
Tu amerai con tutto…con tutto…con tutto… Per tre volte Gesù ripete l’appello alla totalità, all’impossibile. Con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente. Con tutto ciò che hai, che puoi, con tutto ciò che in te senti essere creato per l’amore.
Non credere che basti amare Dio. Lo facevano anche i farisei, al tempio. Non puoi amare Dio e ignorare i fratelli. La tua vita non dipende dai tuoi beni, ma dai tuoi fratelli.
Dio è lì, nei piccoli, nel corpo e nella voce del mio prossimo dal cuore simile a Dio, alfa e omega della vita, l’Altro che viene perché il mondo sia altro da quello che è. I cristiani sono quelli che credono non a una serie di nozioni, dottrine, comandamenti, ma quelli che, credendo all’amore (cf 1Gv 4,16), vivono davvero, forti di questa forza propulsiva nella storia.
“Sei amato” è l’incipit di tutta la legge; “amerai”, il suo compimento. Chiunque astrae la legge da questo fondamento amerà il contrario della vita, quindi amerà la morte (P. Beauchamp).
Ma perché amare come me stesso?
Perché se non ami te stesso non sarai capace di amare nessuno, saprai solo prendere e possedere, fuggire o violare, senza gioia né gratitudine. Perché una scheggia infuocata di Dio è l’amore. Nostro orizzonte è questo cuore a più voci, in cui l’amore di Dio è la melodia principale, il canto fermo, attorno al quale può dispiegarsi il contrappunto degli altri amori. E nasce la polifonia della vita (Bonhoeffer).
Alla fine la Bibbia si fa concreta e provocatoria: amerai una povera e sacra trinità: la vedova, l’orfano e lo straniero, l’ultimo arrivato, il dolente, il fragile. E se presti denaro non esigerai interesse. E al tramonto restituirai il mantello al povero: è la sua pelle, la sua vita (Es 22,20-26), e tanto basta.
L’amore arma e disarma, ti fa debole davanti al tuo amato ma poi è capace di spostare le montagne.
Amerai, dice Gesù. E usa un verbo al futuro, come azione mai conclusa. Come fonte inestinguibile che scroscia sul nostro tempo. Allora l’umanità, il suo destino e la sua storia è solo questo: l’uomo amerà.
Cosa devo fare, domani, per essere ancora vivo? Cosa farò anno dopo anno? Tu amerai. Ed è detto tutto.
“Tu amerai” è desiderio, attesa, profumo e profezia di felicità per tutti.
Avvenire XXX A
Maestro, qual è il comandamento grande? Il comandamento-sorgente, la parola-fonte, la legge che unifica e dà senso alle altre, così che possiamo anche noi semplificare la vita, andare diritti all’essenziale?
Domanda seria, alla quale Gesù risponde ma, come al suo solito, liberando dagli schemi, proponendo una parola che tra le Dieci Parole non c’è.
Comincia con un verbo: amerai, al futuro, a indicare che l’amore è il futuro del mondo, che senza amore non c’è futuro: amatevi, altrimenti vi distruggerete. È tutto qui il vangelo.
Tu amerai, per guarire la vita e farla felice, perché la bilancia su cui si pesa la beatitudine di questa vita è dare e ricevere amore. Non amare è solo un lento morire. Lentamente muore chi non ama, chi non trema per una persona, di quell’amore che ripulisce gli occhi, che “fa vedere le persone come le vede la divinità, che muove il sole e le altre stelle e muove tutto in noi” (M. Gualtieri), che scava pietre per costruire case, cha fa nascere abbracci per ritrovarci interi, che fa sorgere arcobaleni che indicano la via.
Amerai Dio con tutto il cuore. Qualcuno ha proposto un’altra traduzione: amerai Dio con tutti i tuoi cuori. Come a dire: con il tuo cuore di luce e anche con il cuore d’ombra; con il cuore che crede e anche con il cuore che dubita; quando splende il sole e quando si fa buio; a occhi chiusi quando hai un po’ paura, e perfino con le lacrime. Lo amerai come puoi, meglio che puoi, con ciò che hai, magari col fiatone.
Ma con tutta la tua anima, cioè con tutta intera la tua vita.
Con tutta la tua mente. Amore intelligente dev’essere; quindi conoscilo, leggi, parlane, vai a fondo. Scrivi una preghiera, una canzone, una poesia d’amore al tuo Amore…
Amerai con tutto. Se fai entrare una persona nella tua vita, non puoi essere avaro di te, sarai generoso di sentimenti buoni.
Ma con questo, cosa ha detto di nuovo Gesù? In fondo sono le parole che ripetono i mistici, i cercatori di Dio di tutte le religioni. La novità di Gesù sta nell’aggiunta di un secondo comandamento, che è simile al primo…
Il genio del cristianesimo: “amerai l’uomo” è simile a “amerai Dio”. Il prossimo è simile a Dio. Il prossimo ha volto e voce, ha cuore e bellezza, simili a Dio. La terra risponde al cielo.
Vangelo strabico, verrebbe da dire: un occhio in alto, uno in basso, testa nel cielo e piedi per terra.
La grandezza della vita ha a che fare con l’amore. Dio ha a che fare con l’amore. E Gesù è venuto a prendersene cura, come guaritore del disamore del mondo. Il disamore è l’unico peccato che rende deserta la terra e impensabile il domani. Venuto per guarire il cuore. E che diventi la culla del futuro e la culla di Dio.
SEGUIMI:
Mondocrea: https://www.mondocrea.it
Facebook https://www.facebook.com/pierangelo.piai
Instagram https://www.instagram.com/pierangelopiai
Se volete essere aggiornati sui nuovi video che realizzo (quasi 5000) iscrivetevi al mio canale youtube
“UNIVERSO INTERIORE piaipier”:
http://www.youtube.com/user/piaipier
Chi desidera può diventare membro della confraternita “COMUNIONE DEI SANTI”
(può così ricevere e dare solidarietà nella preghiera tra i membri).
Basta iscriversi al canale “UNIVERSO INTERIORE piaipier”:
https://www.youtube.com/channel/UCEvGdMNEGZ_XKUM6NG7b0ng?feature=embeds_subscribe_title
a cura di http://www.mondocrea.it
PER LE DONAZIONI:
https://www.paypal.com/paypalme/piaipi