Oggi ascoltavo un predicatore cattolico famoso parlare della Parusia. Egli sosteneva che si trattava della seconda venuta di Cristo sulla terra e non della fine del mondo. Ha citato anche molti testi biblici. É attendibile?
L”affermazione del predicatore cattolico riguardo alla Parusia come seconda venuta di Cristo è corretta e conforme alla dottrina cattolica. Il termine “Parusia” (dal greco *παρουσία*, che significa “presenza” o “arrivo”) si riferisce, infatti, alla seconda venuta di Gesù Cristo.
La Parusia nella tradizione cristiana
Nella teologia cristiana, la Parusia è spesso associata al ritorno glorioso di Gesù alla fine dei tempi. Tuttavia, come ha spiegato il predicatore, essa non è necessariamente identificata con la fine immediata del mondo, ma piuttosto con l’inizio del regno definitivo di Dio. La Parusia inaugura il giudizio universale e la risurrezione dei morti, eventi che porteranno al compimento della storia della salvezza.
Testi biblici sulla Parusia
Numerosi testi biblici parlano della seconda venuta di Cristo:
– Matteo 24:30-31: “Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo, e allora si percuoteranno tutte le tribù della terra e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.”
– 1 Tessalonicesi 4:16-17: “Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo, e i morti in Cristo risorgeranno per primi.”
– Apocalisse 1:7: “Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero; e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui.”
Seconda venuta vs. fine del mondo
Il punto centrale qui è distinguere la seconda venuta di Cristo dalla fine del mondo. Nella visione cattolica, la seconda venuta segna l’inizio del regno di Dio sulla terra e il giudizio finale, ma non significa necessariamente la distruzione immediata della creazione. Infatti, dopo la Parusia, ci sarà una nuova creazione, come descritto in Apocalisse 21:1-4, dove si parla di “un nuovo cielo e una nuova terra”.
Dottrina cattolica
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) tratta della Parusia nei paragrafi 668-677. Esso afferma che:
– Cristo regnerà in modo visibile solo dopo la sua seconda venuta.
– Prima della venuta finale di Cristo, ci saranno segni e prove, compresa una grande tribolazione.
– La seconda venuta di Cristo segnerà il giudizio finale e la restaurazione di tutte le cose, ma non viene associata alla distruzione totale del mondo, bensì alla sua trasformazione.
Pertanto, ciò che il predicatore ha detto è in linea con la dottrina cattolica. La Parusia è la seconda venuta di Cristo, che porterà al compimento della storia della salvezza, con la risurrezione dei morti e il giudizio universale, ma non implica automaticamente la distruzione del mondo.
In base a questo, allora, se ho ben capito, Gesú tornerá sulla terra e instaurerá il suo Regno… rimarrá per un periodo e dopo di che ci sará la fine dei tempi?
La tua comprensione è vicina, ma c’è una precisazione importante da fare in base alla teologia cattolica e alla tradizione cristiana riguardo alla Parusia (la seconda venuta di Cristo) e il regno di Dio.
1. La seconda venuta di Cristo e il Regno di Dio
La seconda venuta di Cristo (Parusia) segnerà l’inizio definitivo del regno di Dio. Tuttavia, nella visione cattolica, non è previsto un lungo periodo in cui Cristo governerà fisicamente sulla terra, come invece credono alcune altre tradizioni cristiane (come i millenaristi, che parlano di un regno millenario terreno di Cristo prima della fine dei tempi).
Invece, la Chiesa cattolica insegna che alla seconda venuta:
– Cristo verrà una volta per tutte, non per governare un regno temporale sulla terra, ma per portare a compimento la storia della salvezza.
– Ci sarà la risurrezione dei morti e il giudizio universale.
– Questo segnerà l’inizio della nuova creazione: un “nuovo cielo e una nuova terra” (Apocalisse 21:1), che rappresentano il pieno manifestarsi del regno eterno di Dio, in cui Dio sarà “tutto in tutti” (1 Corinzi 15:28).
2. Non un regno terreno, ma un compimento eterno
Dopo la seconda venuta, non c’è un periodo intermedio di regno terreno temporale di Cristo come alcuni pensano. La Chiesa cattolica rigetta la visione di un millenarismo letterale (ossia un regno terreno di 1000 anni), considerandola una lettura errata di Apocalisse 20:1-6, dove si parla del “regno millenario”. Questo passaggio è interpretato in senso spirituale, dove il regno di Cristo si realizza già ora nella Chiesa, e la sua venuta finale non segnerà un regno temporale ma la piena realizzazione del regno celeste.
3. Gli eventi della fine dei tempi
Alla Parusia, secondo la teologia cattolica, avviene:
– La risurrezione dei morti: Tutti risorgeranno, sia giusti che ingiusti, per essere giudicati (cfr. Giovanni 5:28-29).
– Il giudizio universale: Cristo giudicherà ogni persona, separando i giusti dagli ingiusti. I giusti entreranno nella vita eterna, mentre i malvagi saranno condannati (cfr. Matteo 25:31-46).
– La nuova creazione: L’universo sarà rinnovato, e Dio instaurerà un nuovo ordine definitivo, in cui non ci saranno più sofferenza, morte, o peccato (Apocalisse 21:1-4).
In sintesi:
Quando Gesù tornerà, non si tratterà di un regno terreno limitato nel tempo, ma della conclusione della storia con la manifestazione piena del regno di Dio. Non c’è un periodo di regno terreno temporaneo di Cristo dopo la sua seconda venuta, ma piuttosto il passaggio immediato alla vita eterna, dove i giusti vivranno nella presenza di Dio e l’intero universo sarà trasformato. Questo è ciò che si intende per “fine dei tempi” o “compimento dei tempi”: la realizzazione del regno eterno di Dio e la definitiva sconfitta del male.
Questo predicatore ha parlato di un tempo intermedio citando sia San Paolo che l’Apocalisse. Dovrá essere rivelato l’Anticristo, poi verrá Gesú Cristo e instaurerá il suo Regno insieme ai santi. Cielo e terra saranno trasformati, ma si continuerà a vivere su questa terra sotto la guida dell’unico Pastore sino alla fine del mondo, dove la morte non ci sarà piú…
Il discorso del predicatore a cui ho fatto riferimento sembra essere una combinazione di elementi tratti dalle Scritture e da diverse interpretazioni escatologiche. Tuttavia, ci sono alcune precisazioni che vanno fatte in relazione alla dottrina cattolica ufficiale per capire meglio ciò che ha detto, specialmente riguardo a un periodo intermedio di regno di Cristo sulla terra e all’idea di vivere sotto la sua guida prima della fine dei tempi.
1. L’Anticristo e la Parusia
L’idea che l’Anticristo debba essere rivelato prima della seconda venuta di Cristo è corretta e basata su numerosi testi biblici. San Paolo, nella sua Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2:1-12), parla di un tempo di apostasia e dell’apparizione del “figlio della perdizione” (spesso identificato come l’Anticristo), che sarà sconfitto da Cristo stesso alla sua venuta:
– 2 Tessalonicesi 2:8: “Allora sarà rivelato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta.”
2. Il Regno di Cristo e i santi
L’idea che Cristo governerà insieme ai suoi santi trova un fondamento biblico in testi come:
– Apocalisse 20:4-6: dove si parla del regno millenario in cui i santi regnano con Cristo per mille anni.
Tuttavia, la Chiesa cattolica non interpreta questo “regno di mille anni” come un regno terreno e temporale, ma in senso spirituale. La visione tradizionale cattolica è che questi “mille anni” rappresentano simbolicamente il tempo attuale della Chiesa, cioè il periodo che va dalla risurrezione di Cristo fino alla sua seconda venuta.
La Chiesa cattolica respinge il millenarismo letterale, che vede un regno fisico di Cristo sulla terra per mille anni prima della fine dei tempi. Questo è stato condannato come eresia nel Concilio Lateranense IV (1215).
Pier Angelo Piai, [27/09/24 15:26]
Pertanto, non si ritiene che Cristo stabilirà un regno terreno per un periodo di tempo limitato, come proposto dal millenarismo.
### 3. Trasformazione di cielo e terra
L’affermazione che “cielo e terra saranno trasformati” è pienamente conforme alla dottrina cattolica e alla Scrittura. Apocalisse 21:1 parla di “un nuovo cielo e una nuova terra”, e questa trasformazione non rappresenta una semplice continuazione della vita terrena attuale, ma un rinnovamento radicale in cui non ci sarà più morte, sofferenza o peccato:
– Apocalisse 21:4: “E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate.”
### 4. Il “regno intermedio” nella teologia cattolica
La dottrina cattolica non prevede un regno intermedio terreno di Cristo tra la sua seconda venuta e la fine del mondo. La seconda venuta di Cristo coincide con il giudizio universale e l’**instaurazione definitiva del Regno eterno di Dio**. Dopo la Parusia, secondo la visione cattolica, non c’è una fase storica prolungata in cui l’umanità continua a vivere sulla terra come la conosciamo ora, anche se rinnovata.
Nella teologia cattolica, alla seconda venuta:
– Cristo stabilirà una nuova creazione, in cui cielo e terra saranno uniti in una dimensione nuova e trascendente.
– I giusti vivranno nella pienezza della vita eterna, non in una continuazione della vita terrena ma in un’esistenza nuova, con corpi glorificati.
– Non ci sarà più la morte e non ci sarà più una dimensione temporale come quella attuale.
5. Sintesi: chiarimenti sul discorso del predicatore
– L’Anticristo: è corretto che prima della Parusia debba essere rivelato l’Anticristo, come dice San Paolo. Cristo lo distruggerà con la sua seconda venuta.
– Il Regno di Cristo: mentre la Scrittura parla di un regno con i santi, la Chiesa cattolica non crede in un regno intermedio terreno. Piuttosto, si crede che la seconda venuta inauguri direttamente la nuova creazione e il regno eterno di Dio.
– Nuovo cielo e nuova terra: questa trasformazione segnerà la fine del tempo come lo conosciamo, e la morte sarà definitivamente sconfitta, ma non come una continuazione della vita terrena sotto la guida di Cristo in un senso temporale e fisico.
Conclusione:
Il predicatore sembra aver preso spunti da diverse interpretazioni escatologiche, alcune delle quali non sono propriamente cattoliche. La dottrina cattolica insegna che alla seconda venuta non ci sarà un lungo periodo in cui Cristo governerà fisicamente sulla terra, ma piuttosto la venuta di Cristo segnerà l’**inizio del regno eterno di Dio** e la trasformazione del cosmo in un nuovo cielo e una nuova terra, dove non ci sarà più la morte e tutto sarà compiuto nella gloria di Dio.
Dice che durante questo Regno l’umanità continuerà a vivere seguendo Gesú. Si peccherà lo stesso ma ci si rivolgerà sempre a Lui anche attraverso la confessione…
La visione proposta dal predicatore, secondo cui durante il “Regno” l’umanità continuerà a vivere sulla terra sotto la guida di Cristo, mantenendo pratiche come la confessione per il peccato, non è conforme alla dottrina cattolica tradizionale e riflette piuttosto una visione millenarista, che la Chiesa ha espressamente respinto.
1. Millenarismo e la Chiesa cattolica
Quello che il predicatore descrive sembra avvicinarsi alla dottrina del millenarismo, che prevede un regno terreno di Cristo per un periodo limitato (spesso identificato con 1000 anni) prima della fine definitiva del mondo. In questo contesto, si parla di un periodo di pace e giustizia, ma ancora soggetto al peccato e alla necessità di riconciliarsi con Dio. Tuttavia, questo è contrario alla dottrina cattolica.
La Chiesa cattolica ha respinto questa visione già nel Concilio Lateranense IV (1215) e ha riaffermato nel Catechismo della Chiesa Cattolica che la seconda venuta di Cristo segnerà il compimento definitivo della storia, e non un periodo intermedio di regno terreno in cui continuerebbero a esistere il peccato e le confessioni.
2. Il giudizio e la fine del peccato
Nella visione cattolica, con la seconda venuta di Cristo si entrerà in una nuova dimensione:
– Non ci sarà più il peccato: Alla fine dei tempi, i giusti saranno trasformati e vivranno in perfetta comunione con Dio. La presenza del peccato e la necessità della confessione non saranno più parte della nuova realtà.
– Fine del tempo attuale: La Chiesa insegna che, alla Parusia, il tempo come lo conosciamo finirà. Dopo il giudizio universale, i giusti entreranno nella vita eterna, e i malvagi subiranno la condanna. Non ci sarà più un tempo storico come oggi, in cui la vita si svolge con continuità e con la possibilità di peccare e confessarsi.
3. Nuova creazione e glorificazione
La descrizione biblica di ciò che seguirà la seconda venuta di Cristo, soprattutto in Apocalisse 21 e altre parti del Nuovo Testamento, parla di una nuova creazione, dove “non ci sarà più la morte, né lutto né lamento né affanno” (Apocalisse 21:4). Questa è una realtà trascendente e non rappresenta una continuazione della vita terrena come la conosciamo, dove si può peccare e pentirsi attraverso i sacramenti.
La confessione e il perdono dei peccati sono sacramenti dati per il tempo attuale, in cui siamo ancora soggetti alla tentazione e alla debolezza umana. Dopo la seconda venuta di Cristo, nel nuovo cielo e nella nuova terra, non ci sarà più bisogno di questi sacramenti, perché i giusti saranno glorificati e vivranno in perfetta santità.
4. L’insegnamento cattolico sulla seconda venuta
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica (§677), si insegna chiaramente che, dopo la Parusia:
– Non ci sarà un regno intermedio. Cristo verrà a giudicare i vivi e i morti, e questo segnerà il compimento del tempo.
– La vita eterna sarà completa comunione con Dio, e ogni forma di peccato sarà sconfitta.
– L’umanità glorificata non sarà più soggetta a peccare, né ci sarà bisogno di sacramenti come la confessione, che sono istituiti per la condizione attuale dell’uomo nel mondo.
5. Conclusione
La visione del predicatore, secondo cui l’umanità continuerà a vivere sulla terra dopo la seconda venuta di Cristo, peccando e confessandosi, non è compatibile con l’insegnamento della Chiesa cattolica. Dopo la seconda venuta di Cristo e il giudizio universale, i giusti entreranno nella vita eterna, in un mondo completamente rinnovato e senza peccato, mentre la storia così come la conosciamo giungerà al termine.
Non ci sarà un “regno terreno” temporale in cui la vita continua come oggi, ma si attende una trasformazione radicale dell’esistenza, in cui regnerà la giustizia perfetta e la comunione eterna con Dio.
Mah… quello che mi lascia perplesso é che questo predicatore (monaco) é famoso per la sua ortodossia riguardo alle veritá di fede del cattolicesimo..l’ho sentito molte volte. Comunque sulla Parusia l’ho anche sentito dire “é un mio parere”…
So che c’è un po’ di perplessità, soprattutto se il predicatore è noto per la sua ortodossia. È possibile che, quando ha parlato di questi argomenti, stesse esprimendo un’opinione personale o un’interpretazione teologica che potrebbe non essere necessariamente in contrasto con la dottrina cattolica, ma piuttosto un’**ipotesi teologica** su come potrebbero svolgersi gli eventi futuri. Nella teologia cattolica, infatti, ci sono aspetti della fine dei tempi che sono definiti dogmaticamente, ma ci sono anche spazi in cui esistono delle interpretazioni diverse, soprattutto su come e quando si manifesteranno alcuni eventi escatologici.
1. Differenze tra dottrina definita e opinione teologica
La dottrina cattolica sulla seconda venuta di Cristo (la Parusia) è chiara su alcuni punti fondamentali, come la risurrezione dei morti, il giudizio universale e la fine del tempo attuale. Tuttavia, ci sono anche aspetti su cui i teologi possono esprimere opinioni diverse, purché non contraddicano i dogmi fondamentali.
Quando il monaco ha detto che si trattava di un suo “parere”, probabilmente stava cercando di distinguere la sua opinione personale da ciò che è insegnato in modo dogmatico dalla Chiesa. Questo è un atteggiamento onesto e corretto, poiché riconosce che alcune interpretazioni sull’escatologia non sono definitive.
2. La Parusia: insegnamenti fondamentali e spazi di interpretazione
Gli insegnamenti fondamentali della Chiesa riguardo alla Parusia e alla fine dei tempi includono:
– La seconda venuta di Cristo sarà gloriosa e definitiva (non ci saranno altre venute dopo).
– Ci sarà un giudizio universale, con la risurrezione dei morti e la separazione tra giusti e ingiusti.
– Seguirà un nuovo cielo e una nuova terra, dove non ci sarà più peccato, morte o sofferenza.
Questi punti sono centrali nella dottrina cattolica e non possono essere messi in discussione. Tuttavia, aspetti più dettagliati su come avverrà esattamente la Parusia, o quale sarà la natura del “regno di Cristo” nei tempi finali, possono essere oggetto di diverse ipotesi teologiche.
3. Interpretazioni alternative in ambito cattolico
Alcuni teologi cattolici hanno, nel corso della storia, speculato su come potrebbe essere la realtà dopo la seconda venuta di Cristo:
– San Tommaso d’Aquino, per esempio, parlava della possibilità che il mondo fisico sarebbe stato trasformato, ma non necessariamente distrutto. Non escludeva un’esistenza glorificata, ma rinnovata e purificata.
– Alcuni teologi moderni hanno discusso sulla possibilità che esista un “tempo intermedio” simbolico tra la Parusia e il giudizio finale, ma questo non è un insegnamento dogmatico e rimane un’ipotesi.
4. Possibile interpretazione del monaco
Se il monaco ha parlato di un periodo in cui l’umanità continuerà a vivere sulla terra sotto la guida di Cristo, potrebbe aver inteso questa come una fase di transizione verso il nuovo cielo e la nuova terra, una sorta di trasformazione progressiva della creazione. Oppure potrebbe aver inteso un tempo simbolico in cui Cristo regna spiritualmente e il peccato, pur essendo ancora possibile, viene sempre più purificato. Tuttavia, va ribadito che la dottrina cattolica non prevede una fase storica di regno terreno e temporale di Cristo come in alcune forme di millenarismo.
5. Conclusione: opinione teologica, non dogma
È importante distinguere tra ciò che è dogma cattolico e ciò che può essere un’**opinione teologica**. Il fatto che il monaco abbia detto “è un mio parere” è significativo, perché implica che egli riconosce che su questi punti non c’è una definizione chiara e definitiva da parte della Chiesa.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica e la tradizione cattolica insegnano che, dopo la Parusia, il peccato sarà definitivamente sconfitto, e i giusti entreranno in una nuova vita glorificata. Tuttavia, le modalità precise e dettagliate di come si realizzerà tutto questo rimangono, in parte, un mistero su cui esiste una certa libertà di riflessione teologica.
Se il predicatore è ortodosso, è probabile che il suo discorso non sia in contrasto con la fede cattolica, ma che stia semplicemente proponendo un’interpretazione personale di aspetti escatologici meno definiti.