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CONCETTA BERTOLI nacque il 14 aprile 1908 a Mereto di Tomba (Udine) visse i suoi primi sedici anni di vita frequentando la scuola e dedicandosi ai lavori nei campi.
Verso il Natale del 1924 fu colpita da una grave malattia, l’artrite deformante poliarticolare e quasi sei anni dopo a 22 anni, restò completamente immobilizzata, con la bocca ermeticamente chiusa, che le permetteva a stento solo un nutrimento tramite liquidi. E con il corpo contorto come una S maiuscola, restò a letto immobile per i successivi 26 anni.
A ragione era considerata “la crocifissa di Mereto di Tomba”; all’inizio del suo male, la propria gioventù, gridava il suo no a questo calvario, poi aiutata dal parroco, si addentrò nel mistero della Croce e pian piano accettò di vivere come Gesù sul Calvario.
Dal 7 agosto 1940 diventò Terziaria Francescana, lodando Dio e edificando tutti con lo spirito di san Francesco.
A 42 anni nel 1950 divenne completamente cieca e con questo corpo così martoriato, trovava la forza di offrire “tutto per i peccatori e per i missionari” e cercando di consolare chi l’assisteva diceva: “Io sono missionaria del dolore”, “non ho abbastanza fiato per ringraziare il Signore d’avermi messo in queste condizioni”, “il Signore affida a tutti un posto, a me ha dato questo, io sono contenta”.
Volle festeggiare il 24 dicembre 1949 le nozze d’argento (25 anni) della sua crocifissione, facendo celebrare la Messa nella sua cameretta. Nel luglio 1938 fu trasportata dall’UNITALSI in pellegrinaggio a Lourdes e spiegava di andarci non per guarire, ma per avere la forza di sopportare.
Il 19 luglio dinanzi alla Grotta, chiese ed ottenne la grazia di potersi comunicare, cose che le era impossibile per le mandibole e denti inchiodati. L’11 settembre 1951 l’UNITALSI la condusse in pellegrinaggio a Loreto, nel Santuario desiderò di vedere la Santa Casa e portata in barella, cieca, vide la Santa Casa, che descrisse ai presenti “mattonino per mattonino”; ripartita da Loreto il 13 settembre, ridiventò cieca ma felice per la grazia ricevuta.
Della propria cecità commentava: “Ho perduto la vista degli occhi, ma ho l’occhio della fede”. A gennaio del 1956 preannunciò che entro quell’anno sarebbe morta, infatti il 6 marzo ricevette l’ultima comunione e morì l’11 marzo 1956 nella sua casa di Mereto di Tomba; venne sepolta nel cimitero locale, da dove il 5 agosto 1973 venne traslata e tumulata nella chiesa parrocchiale.
Di lei si era interessata padre Cesario, capuccino molto noto a Udine. La causa per la sua beatificazione iniziò ad Udine il 13 gennaio 1969; la sua cameretta è divenuta meta di devozione; nel 1985 si svolse ad Udine un processo su una guarigione ritenuta miracolosa.
da: http://www.santiebeati.it/Detailed/91823.html
Il frate cappuccino padre Aurelio Blasotti vice postulatore della causa di beatificazione della venerabile Concetta Bertoli si batte da tempo in prima persona per fare riconoscere come miracoli le grazie che i fedeli hanno ottenuto dalla preghiera rivolta alla venerabile.
Il processo per la beatificazione è praticamente terminato il 24 aprile 2001, quando san Giovanni Paolo II ha riconosciuto la validità del decreto sulle virtù eroiche di Concetta Bertoli. In questo modo la dichiarava venerabile. Ora si attende la certificazione di un miracolo ottenuto, invocando la sua intercessione, e poi riconosciuto dalla competente autorità medica ed ecclesiale. Quando questo avverrà, Concetta sarà riconosciuta beata e proclamata tale.
Testo da da: www.santiebeati.it
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PREGHIERA A CONCETTA BERTOLI
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, sempre ammirabile nei tuoi Santi, che li esalti in cielo, ascolta la preghiera che ti innalziamo perché la tua serva fedele Concetta Bertoli, che accettò la lunga e dolorosa infermità con pazienza, serenità e gioia, offrendosi vittima per i sacerdoti, i missionari e i peccatori, sia glorificata qui in terra, come la riteniamo glorificata già in cielo; e per sua intercessione concedici la grazia…. che umilmente imploriamo.
Gloria al Padre
(P. Aurelio Blasotti, vicepostulatore Convento Cappuccini Piazza S: Francesco, 2. 34170 GORIZIA tel. 0481-090045)
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