Perché Gesù è il maestro di tutti gli uomini?
Non dimentichiamo che egli è Uomo e Dio.
Alcuni filosofi sostengono che non bisognerebbe attaccarsi a qualche maestro, ma si dovrebbe procedere autonomamente nella propria evoluzione umana e spirituale.

Mi riferisco anche al grande Krishnamurti, filosofo molto di moda oggi, il quale era ben informato sul contenuto delle varie religioni e credenze.
Egli pone spesso il Cristianesimo sullo stesso piano delle altre religioni.
Sostiene che lasciando la responsabilità dell’indagine a qualcun’altro (un maestro, un guru, la chiesa, ecc.) non si fa una ricerca personale e si dipende da ciò che viene detto agli altri.

La sua matrice culturale è indù e successivamente diventa conoscitore della cultura occidentale. Egli mette ben in rilievo che la religione, come comunemente viene intesa, potrebbe scadere in semplice superstizione o nella magia, allorché si fossilizza nei rituali che la tradizione tramanda.

E questo potrebbe imprigionare l’indagine dell’individuo che è alla ricerca del senso della propria vita.
Il suo pensiero, però, è facile ad essere manipolato, strumentalizzato o mal interpretato. Krishnamurti ribadiva spesso che non voleva essere maestro o Guru di nessuno e possiamo essere critici anche del suo stesso pensiero.

Il vero Cristianesimo non è una qualsiasi religione. E’ Gesù Cristo stesso, il Logos, il fine per cui sono state create tutte le cose. Egli non toglie la responsabilità dell’indagine a chi ha fede in Lui, ma gli indica la via per indagare la Verità e per poter ottenere la vita nella sua pienezza.

Stiamo attenti a non gettare via l’acqua con il bambino che stiamo lavando.
Siamo convinti che Gesù  ha la natura divina? C’è un motivo profondo nella sua Incarnazione. Significa che Dio ha condiviso la nostra natura umana per avvicinarci a quella divina. Ci vuole divinizzare. Non ha forse detto: “Voi siete Dei?”
Quando eravamo nati avevamo bisogno di tutto. Crescendo dovevamo imparare a parlare, a leggere e a scrivere. Abbiamo avuto molti maestri, cominciando dai genitori o chi per loro. Poi parenti, amici, insegnanti, catechisti… Ognuno, naturalmente, ci ha trasmesso qualcosa con lo scopo di renderci sempre più autonomi e liberi interiormente. La conoscenza ci aiuta a formare un modo di vedere la vita, se stessi e gli altri. Nessun vivente di questa terra ha smesso di imparare, perché la vita stessa è maestra. Gioia, dolore, eventi, occasioni: tutto insegna.

Nella situazione terrena, quindi, siamo in un continuo stato di apprendimento. Penso che su questo punto siamo tutti d’accordo.
Dio è colui che ci ha creati simili a Lui nella libertà. Pertanto ci vuole condurre verso la libertà, perché ai suoi occhi siamo ancora dei lattanti che hanno bisogno di punti di riferimento ben precisi e saldi.

Incarnandosi in Gesù Cristo, Dio stesso ci ha voluto offrire questo punto di riferimento importantissimo: durante la sua vita terrena egli insegnava con coerenza, pagando di persona fino all’estremo sacrificio della sua vita, attraverso patimenti inauditi. Ma poi è risorto dai morti. Ci sono molte testimonianze…

Anche noi, come Lui, moriremo e risorgeremo: Lui solo, con la sua vita ed il suo esempio ce lo ha realmente insegnato.
Per questo Egli rimane l’unico Maestro. Molti esempi ce lo confermano, tra i quali quello della vite: Aveva espressamente detto: “Io sono la vite e voi i tralci”
“Io sono la via, la verità e la vita”

Gesù è la Via che ci conduce verso la libertà. E’ la Verità, perché non ci imbroglia, ma ci addita il Padre come meta finale.
E’ la vita perché ci introduce nella profondità dell’esistenza, nella pienezza del nostro destino innestato in Lui, perché noi siamo stati creati per Lui, in Lui e in vista di Lui.

E’ Lui, quindi, il vero maestro che ci libera dai falsi maestri di questo mondo.
E’ il vero maestro perché è Dio stesso. Può Dio stesso essere il nostro maestro?
Per molti l’Incarnazione è una cosa assurda e  molto scandalosa, ma per il cristiano è una Verità sacrosanta che non viene accettata senza riflessione, ma attraverso la fede e la ragione.

E’ ragionevole assumere Gesù Cristo, quindi, come maestro. Proprio per questo , noi possiamo indagare liberamente, senza paura di essere condizionati. Lo stesso apostolo Tommaso ha voluto toccare le piaghe del Cristo risorto e poi ….ha creduto…

Credere che Egli è il nostro maestro nella fede fino al termine della vita terrena non è infantilismo. E’ un fatto di maturazione personale e spirituale che ci aiuta a risalire le alte vette della contemplazione in piena libertà.

Pier Angelo Piai