28° Capitolo
Chiunque non riceverà il regno di Dio come un fanciullo, non vi entrerà (Lc.12,17)
Si vive in una fragilità spaventosa. Siamo tutti sorretti dalla invisibile presenza di Dio, dal suo benevolo sguardo (Colui che fa piovere sui giusti e gli ingiusti). Solo nella nuova dimensione capiremo quanto Egli sia stato importante in ogni istante della nostra vita terrena.
Il nostro corpo corpo: arti, tessuti, organi, cellule, molecole, atomi, elettroni, quarks, neutrini.
L’Universo: continenti, oceani, pianeti, sole, stelle, galassie, polvere cosmica…Tutto regolato da leggi semplici e complesse in un sistema in cui tutto in qualche modo interagisce…
Che sarà mai la realtà spirituale, se solo quella materiale ci fa venire le vertigini? Quali invisibili interazioni ci sono completamente sconosciute? Chissà quali determinazioni avrà l’energia spirituale se comprende in sé la complessità di quella materiale? Ci è richiesta l’umiltà evangelica di colui che si pone davanti al Signore con il capo chino e che percuotendosi il petto con le mani dice : O Dio, sii propizio verso di me che sono un peccatore! (Lc.18,13)
Peccatori” perché non sempre riconosciamo la Sua grandezza e la sua paterna protezione, agendo come se Lui non esistesse o fosse lontano dal nostro cuore! Allora è vero quello che Egli dice un po’ più avanti: “Chiunque non riceverà il regno di Dio come un fanciullo, non vi entrerà”(Lc.12,17) Essere fanciulli significa “fidarsi” della sua azione redentrice mettendo in pratica le indicazioni evangeliche da Lui stesso rivelate. Significa anche fidarsi della sua provvidenza, del suo perdono.
Dacci, o Signore, occhi per stupirci del tuo Creato, orecchi per ascoltare la tua sublime parola eterna, fiuto per odorare la tua sublime presenza, gusto per assaporare la tua fragranza spirituale, tatto per percepire il tuo calore benevolo, intelletto per accogliere la tua maestà, cuore per vibrare con il tuo..
Osserviamo il paesaggio primaverile e per un attimo lo sguardo ritorna come quello dell’infanzia, quando gli alberi in fiore destavano nel cuore meraviglia e senso di stupore.
Allora non conoscevamo la malizia, non sapevamo dell’esistenza di tanta sofferenza e di tanto male. Il nostro mondo era infinitamente più semplice, non avevamo “platee” sulle quali esibirci, interessi lucrosi da perseguire, affanni per la sopravvivenza. Sapevamo godere della vita come un continua novità: novità nel susseguirsi delle stagioni, nelle scoperte, negli affetti. Potevamo correre su un prato vivendo intensamente il gioco, immedesimandoci nelle situazioni create dalla fantasia.
Ascoltavamo i racconti degli adulti, assaporavamo la fragranza di un frutto, percepivamo i profumi della campagna, osservavamo il mondo con distacco. Ecco cosa voleva dire Gesù quando ci esortava a ricevere il regno di Dio come un fanciullo. Il nostro sguardo dovrà continuamente rinnovarsi per cogliere il mondo alla luce di Dio. E’ probabilmente questa la conversione interiore che ci richiede: vivere il presente nell’abbandono alla sua volontà, nel distacco completo dalle cose per “fidarsi” completamente di Lui e poter interpretare tutto come frutto del suo infinito amore. Se il nostro atteggiamento è predisposto alla riconoscenza, allora Egli potrà farci sempre doni nuovi, proprio perché Egli ci ama continuamente e aspetta che sappiamo essere in grado di ricevere i suoi doni. Il fanciullo riceve i doni con la massima semplicità e nella gioia. Dio ci dona la vita e lo Spirito ogni momento. Saremo come fanciulli se sapremo esprimere con vera gioia la nostra riconoscenza (Dio ama chi dona con gioia!)
Einstein diceva che chi non non sa stupirsi e meravigliarsi è come fosse già morto. Bisogna stare attenti a non lasciarsi intorpidire dal falso automatismo della vita quotidiana: sebbene ogni giornata sia cadenzata da ritmi apparentemente simili, per uno sguardo semplice nulla è scontato e noiosamente ripetitivo. Il bimbo sorride quando scorge degli automatismi, così come sorride il bimbo che portiamo dentro di noi, il fanciullino pascoliano che vive nella novità continua dell’esistenza. Dio ama immensamente i fanciulli. Il suo Regno appartiene a chi è come loro. Ciò significa che anche in Dio c’è la fanciullezza con le sue caratteristiche. Egli è l’innocenza, la purezza, la novità, la rigenerazione. Nell’uomo fanciullo Egli vuole realmente rinnovare la creazione. Il salmista dice : ma che cos’è l’uomo perché Egli si ricordi di lui?
E’ la più fragile creatura dell’Universo, viene dalla polvere, tende alla dispersione a causa della sua corruttibilità. Eppure Dio lo ama immensamente ed ha scelto persino di incarnarsi per lui in Gesù Cristo per condividere la sua sorte. In Lui noi siamo sempre nuovi. La novità è anche una legge biologica e psicologica, come si evince da quest’affermazione di Bergson:” le circostanze possono ben rimanere le stesse: la persona su cui agiscono non è più la stessa, perché la colgono in un momento nuovo della sua storia. La nostra personalità, che va via via formandosi mediante il progressivo accumularsi dell’esperienza, muta continuamente; e però nessuno stato di coscienza, anche se resta identico alla superficie, si ripete mai in profondità. Questo perché la nostra durata è irreversibile: per poter riviverne anche un momento solo bisognerebbe annullare il ricordo di tutti i momenti successiva. potremmo, a rigore, radiare tale ricordo dal nostro intelletto, ma non dalla nostra volontà.(Bergson p.156)
C’è un Padre Cappuccino che saluta ogni pellegrino che sale a Castelmonte, augurando pace e bene.Poter avere quella semplicità! Ma se dimostriamo ad ogni passante la nostra gioia di incontrarlo solo tramite un saluto, saremmo probabilmente presi per “eccentrici”, o forse saremmo considerati un po’ matti. Già questo dubbio ci fa perdere la spontaneità perché evidenzia i nostri condizionamenti. Eppure non diciamo che ogni essere umano è un capolavoro della creazione visibile perché a “immagine e somiglianza” di Dio? Non si è Dio stesso fatto uomo in Gesù Cristo per noi? Quindi dietro ogni persona c’é Gesù Cristo! Quale profondo rispetto bisogna avere per qualsiasi persona!