LA FEDE

“Beati quelli che pur non avendo visto crederanno”(Gv.2O,29)
Tommaso crede dopo aver toccato il corpo: la sua fede si consolida nella corporeità pur avendo visto e ascoltato il maestro nella sua vita terrena.
Anche in noi c’è spesso questo tipo di coscienza: voglio toccare per credere.
Ma cosa significa toccare ? Perchè voler credere solo dopo aver toccato?
Toccare è percepire con i sensi carnali. La materia di cui è formata il mio corpo tocca un altro elemento materiale, ne percepisce l’intensità, la temperatura e alcune qualità. La mia mente, poi, afferma con sicurezza: sì, ciò che ho toccato esiste in quanto percepito dai miei sensi e constatato dalla mia mente.
Ma se si riflette più a lungo e in profondità, la percezione sensoriale comincia a diventare meno probante di quello che credevo.Ogni elemento materiale non mi rivela assolutamente la sua essenza più intrinseca quando lo percepisco.Tutt’al più si constaterà qualche sua qualità che la mia mente non fa altro che organizzare continuamente secondo alcune leggi innate. Sappiamo che di ogni ente i sensi colgono solo l’apparenza ma il “noumeno” rimane sempre sconosciuto perchè impenetrabile.
Cosa vede Tommaso nel Cristo risorto? Tocca un corpo materiale che conserva ancora le stimmate, segno della sua sofferenza terrena.Egli ha veduto e crede….La sua fede ha bisogno di materialità.
Ma Tommaso ha solo iniziato a credere: il suo cammino è ancora molto lungo. I sensi materiali sono soddisfatti, ma rimangono quelli spirituali che sono assai superiori.
Gesù non disdegna di agire sui sensi materiali perché sa di che è “plasmato l’uomo”. Accontenta Tommaso ma poi esclama: “beati quelli che pur non avendo visto crederanno”.
Il cammino della fede non deve arrestarsi. L’uomo spirituale domina quello materiale come Gesù domina nello Spirito il suo corpo. Gesù entra a porte chiuse e appare in più posti perché non è più vincolato dai determinismi materiali. Lo Spirito agisce nel Regno della libertà che solo i sensi spirituali possono cogliere.
La fede é un anticipo dei sensi spirituali. E’ soprattutto con essi che l’uomo spirituale si muove. Ed è con essi che effettua la vera visione della realtà che non si ferma a ciò che è solo terreno,passeggero , transeunte, mutabile, corruttibile. In Cristo la morte é stata ingoiata dalla vittoria della risurrezione, e così sarà dell’uomo spirituale.

La fede non è né un’emozione e neppure un’opinione.Essa è prima di tutto un assenso intellettuale. Perfeziona la mente, non la distrugge. (T.Merton)

Colui che sa vedere è colui che non trova intorno a lui altro che occasioni di pensare e di agire alle quali egli cerca di rispondere con una specie di fervore. Si rallegra che gli vengano offerte: esse sono per lui mani che si tendono.(Malebranche)

Considerate la nostra unione con Dio. Dobbiamo proprio dire che Dio si stacca da noi e ci rigetta nella nostra solitudine, nel momento in cui pensiamo di godere della sua presenza, con lo scopo di spronarci e di costringerci continuamente a lavorare per la nostra salvezza? Ma come ammettere che Dio possa mancarci per una specie di pedagogia ingegnosa? E’ già abbastanza che siamo noi a mancargli e questo accade ogni volta che la nostra attenzione si disperde e la nostra fiducia vien meno.(L.Lavelle)

Dio, che è luce infinita, è così terribile nella sua evidenza che la nostra mente Lo vede solo come tenebra. (T.Merton)

Più la fede è perfetta, più oscura diventa. (T.Merton)

Dio ci ha rivelato ben poco della Madonna, e gli uomini, che non sanno chi e che cosa ella fosse, rivelano soltanto se stessi quando cercano di aggiungere qualcosa a ciò che Dio ci ha detto di lei. (T.Merton)


Io voglio mantenere viva l’inquietudine, affinché la mia fede cresca e si purifichi. (F.Varillon) Non essere troppo pronto nel condannare l’uomo che non crede più in Dio, perché forse sono stati la tua freddezza, la tua avarizia, la tua mediocrità, il tuo materialismo, la tua sensualità, il tuo egoismo a uccidere la sua fede. (T.Merton)

Tu che sei così miserabile che non sapresti vivere senza di me, credi che io ti abbandonerò nel momento della morte?…Come una madre abbraccia il suo neonato, così ti circonderò della mia tenerezza… (Gesù a Suor Maria della Trinità)

Il diario intimo è una forma letteraria che si adatta alle nature delicate, piene di timidezza e di amor proprio,che hanno un vivo sentimento della loro essenza individuale, che seguono con ansia il movimento dei loro stati interiori e che cercano scrupolosamente di captare tutti i loro successi e di esaminare a fondo tutte le loro debolezze. Esso svela una storia psicologica, il dialogo silenzioso che ognuno di noi ha con se stesso e per mezzo del quale fabbrica un po’ per volta il suo destino spirituale.(L.Lavelle)


Chi trova Dio, sia negli avvenimenti più comuni e più ordinari come nei più grandi e più importanti, non ha una fede comune, ma una fede grande e straordinaria, una fede che trasporta le montagne.(don Attilio)


Se non fosse per speranza , dove sarebbe il futuro?(Bayron)


Il più grande gesto d’amore che mi possiate offrire è quando voi fate un atto di fede pura.La fede vi mette nella luce dell’ordine nel quale siete stati creati. Bisogna seguire questa luce. (Gesù a Suor M.E. della Trinità)


Se avessimo una briciola di fede non avremmo più paura di nulla perchè saremmo sicuri del buono che ci attende come promessa del Signore, che non è cattivo, non è bugiardo, non può ingannare nessuno, né promettere frottole. (Padre Albino Candido)

La programmazione si nutre di fatalismo. Di ragioni irrazionali…perché la ragione non ti assicura niente. E poi mi dicevo che nell’eternità non si invecchia, ci si rinnova continuamente, perché non è mai quella, e non si può dire : è questa. (Padre Albino Candido)


L’atto d’amore consiste in un aggrapparsi di tutto il tuo essere a Lui, pensando di credere che Lui è tutto e non c’é altro né prima, né dopo di Lui, né assieme a Lui che lo cancelli o lo diminuisca. (Padre Albino Candido)

Che ciascuno utilizzi e sviluppi il suo proprio dono; gliene verrà tanta gioia, che farà meglio il suo lavoro e non desidererà prendere quello che appartiene alle altre…L’anima diverrà paziente per le esigenze altrui e conciliante; agirà con le altre con la stessa generosità che sarà usata per lei. Tale è l’ordine. tale è la volontà di Dio. (Gesù a Suor Maria della Trinità)


Tu che sei così miserabile che non sapresti vivere senza di me, credi che io ti abbandonerò nel momento della morte?…Come una madre abbraccia il suo neonato, così ti circonderò della mia tenerezza… (Gesù a Suor Maria della Trinità)


Dimenticati! Non ti occupare dei tuoi bisogni materiali o spirituali. Quando hai tutto ciò che ti occorre, mi privi della gioia di prendermi cura di te. (Gesù a Suor Maria della Trinità)


Nelle profezie, nei miracoli e nelle prove della nostra religione c’é evidenza ed oscurità per illuminare gli uni e confondere gli altri.(Pascal)

Non si capisce nulla delle opere di Dio, se non si ammette come principio che egli ha voluto accecare gli uni e illuminare gli altri.(Pascal)

La religione è una cosa tanto grande che è giusto che coloro che non vogliono darsi pena di cercarla, se essa è oscura, ne siano privati. Di che lamentarsi dunque, se essa è così fatta che la si può trovare cercandola?(Pascal)

La natura ha delle perfezioni per dimostrare che essa è l’immagine di Dio e ha dei difetti per mostrare che ne è solo l’immagine.(Pascal)

Dio vuole disporre più la volontà che l’intelligenza. La chiarezza completa servirebbe all’intelligenza e nuocerebbe alla volontà. (Pascal)

Se ci fosse soltanto una religione, Dio sarebbe ben manifestato. Se ci fossero dei martiri soltanto nella nostra religione, sarebbe lo stesso. poiché Dio si è così nascosto, ogni religione che non afferma che Dio è nascosto non è vera; e ogni religione che non ne dà la spiegazione non istruisce.L a nostra fa tutto questo: Vere tu es Deus absconditus. (Pascal)

Gli apostoli o sono stati ingannati o sono stati ingannatori; l’uno e l’altro caso è difficile, perché non è possibile scambiare un uomo per risorto… Finché era con loro, Gesù Cristo li poteva sostenere; ma dopo, se non è apparso loro, chi li ha fatti agire? (Pascal)

L’ipotesi sull’impostura degli apostoli è abbastanza assurda. Esaminatene le conseguenze; immaginate quei dodici uomini riuniti dopo la morte di Gesù Cristo a complottare per dire che è risorto. Essi si mettono così contro tutte le potenze. Il cuore dell’uomo è stranamente incline alla leggerezza, al mutamento, alle promesse, ai beni. Per poco che uno di costoro si fosse smentito, attratto da tutte quelle lusinghe o, quel che è peggio, a causa della prigionia, delle torture e della morte, essi sarebbero stati perduti. Si segua questo ragionamento. (Pascal)