NESSUNO E’ DEGNO

Quando proviamo una sensazione di fragilità indescrivibile è necessario credere fermamente che Lui ci ama così come siamo. Non bisogna giudicarci. Nessuno è degno. Lui solo ci rende degni perché la sua Misericordia è infinita. Se pensiamo solo alla nostra miseria ci blocchiamo.

Attendiamo in silenzio la sua venuta. Egli viene sempre se crediamo nella sua bontà. E’ questo ciù che desidera di più da noi: credere che la sua bontà e misericordia non hanno limiti e vanno oltre la nostra immaginazione. Il suo cuore di Padre si commuove profondamente quando ci mettiamo tra le sue braccia come bimbi bisognosi e dimentica completamente i nostri capricci.

“Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula la brucerà con fuoco inestinguibile” dice Giovanni Battista.
E’ molto più salutare per le nostre anime considerare la bontà del Padre che rimuginare sui propri difetti. Quando pensiamo alle nostre colpe passate e presenti, ci giudichiamo e proviamo irritazione verso noi stessi. Quando riflettiamo sulla Misericordia di Dio tutto passa in secondo piano.

Se Egli prova una tenera pietà verso di noi anche noi dobbiamo provarla per noi stessi. E’ così che subentra la gioia interiore: quando amiamo Dio al di sopra di tutto, anche di noi stessi.
Sappiamo di provenire da un Dio che per noi si dona continuamente attraverso l’incarnazione e l’Eucaristia.

Cosa vogliamo di più? Se crediamo in questo andrà via ogni tristezza, quella tristezza di chi è curvato solo su se stesso. Dio ama chi dona con gioia. Dobbiamo donargli tutta la nostra vita, anche i nostri difetti. Poniamoli ai suoi piedi in ogni momento, anche se sappiamo che la nostra fragilità ci ricondurrà di nuovo sullo stesso tipo di difetto.

Doniamogli anche questa nostra consapevole fragilità. Egli non ci ha creati per il gusto di vederci cadere nel male. Ha permesso la nostra fragilità per un disegno misterioso di Redenzione di cui anche nel presente possiamo pregustare i frutti nella pace e nella serenità. La natura divina è dono perpetuo e infaticabile.

Doniamo al Signore il nostro tempo per lodarlo e glorificarlo. Compiamo il nostro dovere offrendogli continuamente ogni fatica, contraddizione, stato d’animo, delusione. Nell’angoscia offriamogli tutta la nostra tristezza nella consapevolezza che Egli si è incarnato e vive in mezzo a noi ed in noi.

Nella gioia offriamogli ogni attimo della nostra vita. Nelle incomprensioni doniamogli il nostro dolore. Nella malattia il nostro disagio. Lui solo può capire a fondo il nostro stato d’animo e prima o dopo non mancherà di soccorerci.
Se si è incarnato significa che patisce con noi e gioisce con noi.

Non dobbiamo dubitare della sua bontà, perché ciò gli dispiace più dei nostri peccati.