LA TIEPIDEZZA

“Portami oggi le anime tiepide e immergile nelle profondità della mia misericordia. Sono esse che più dolorasemente feriscono il mio cuore, e la mia anima provò verso di loro nel Getsemani un’invincibile ripugnanza. …Il ricorso alla mia Misericordia resta per loro l’ultima ancora di salvezza.” (Nono giorno/novena alla Divina Misericordia di S. Faustina)

La tiepidezza sta dilagando nel mondo. Milioni di anime tiepide feriscono il cuore di Cristo. Milioni di anime vivono come se Egli non esistesse, pur credendo un po’. Raramente ricorrono alla sua Misericordia e non usufruiscono dei Sacramenti. Non si pongono il problema dell’immortalità dell’anima ma i loro interessi sono prettamente materiali. Sono anime da compiangere veramente: quando saranno colte nel grande trapasso il loro cuore non sa amare perché durante la vita terrena non si erano allenate, non si occupavano delle cose del loro “Padre Celeste”.

Penso alla dolorosa ripugnanza del Signore nei loro confronti. Un’anima peccatrice, ma che ha sempre cercato il perdono, verrà avvolta dalla sua misericordia. Un’anima tiepida, a cui non ha mai interessato l’amore o il perdono di Dio sarà respinta…
La tiepidezza causa il disgusto divino (siccome non sei né freddo né caldo, ti vomiterò dalla mia bocca (Ap…) Dio non ci ha creati per vegetare, ma per ricercare con passione la Verità. Chi si rifiuta di cercarla è tiepido, non sa amare veramente Dio perché non lo pensa mai, oppure si rivolge a Lui solo in casi estremi. Il salmo dice che “l’uomo nella prosperità non comprende”.

Ma chi è tiepido non ama nemmeno se stesso. Vuole le proprie comodità, non si interessa alle cose che riguardano l’anima, quali il fine per cui è stato creato e l’immortalità. La sua mente è sempre occupata da cose esclusivamente materiali e caccia subito i pensieri che in qualche modo richiamano la morte o l’impegno richiesto dalla religione.
Cosa se ne fa Dio di un’anima che non prova alcuna passione per Lui e per il prossimo?

Anche l’uomo eccessivamente razionale rischia di cadere nella tiepidezza, perché usando troppo la ragione per spiegare Dio, rischia di trascurare il cuore. La ragione disperde energie, il cuore le recupera: alla fine noi saremo giudicati non tanto per le sterili speculazioni su chi è Dio o l’Essere, ma su come avremo agito con gli altri che sono l’immagine del Dio vivente.
E la vera carità non può conoscere tiepidezza.

Pier Angelo Piai