Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò!
Nella preghiera cosciente molti affanni si dissolvono. Ci sono tanti modi per pregare, come esistono tante persone al mondo che pregano, ognuna delle quali è “tempio dello Spirito Santo”.
Un modo efficace è la preghiera cosciente unita alla fede: è necessario credere che Dio ci è sempre accanto perché siamo sue creature. Ci sostiene in ogni momento pi&ugugrave; di qualsiasi padre o madre amorosi. Infinitamente di più.
Si sa che durante la giornata ci disperdiamo in mille altre preoccupazioni. Ma quando prendiamo coscienza che Egli ci è accanto sempre, che attende da noi il compimento del nostro dovere quotidiano per suo amore e desidera che accogliamo gli altri come veri fratelli, specialmente i più deboli, allora la preghiera si fa più viva. E’ importante anche moltiplicare i nostri periodi in cui dedichiamo il tempo direttamente a Lui nella riflessione e nella meditazione che possono sfociare in autentica preghiera. Dio contraccambia sempre chi gli dona il suo tempo. Ci sono tanti modi di pregare ma quello più efficace è “ringraziare di vero cuore” il Padre riconoscendo i doni che continuamente ci dà, soprattutto il perdono delle colpe e la sua grazia attraverso i sacramenti.
Abituiamoci a ringraziare Dio non solo a parole, ma anche con lo sguardo, i gesti, le azioni. Riconosciamo che “grandi cose ha fatto in noi l’Onnipotente”, come esclama Maria nel Magnificat. Ella ha un posto particolare nel cuore di Dio perché è la creatura più riconoscente ed umile mai apparsa sulla faccia della terra. Come figli dovremmo imitarla.
Abbiamo veramente tanti motivi per dare spazio alla preghiera di ringraziamento.
Penso che quando si ringrazia il Signore per ogni più piccola cosa, non ci sia bisogno di esprimere vocalmente le specifiche richieste di grazie: Egli conosce già ogni più piccolo desiderio.
Dio ama chi sa stupirsi dei suoi doni. La sua gioia è rendere gioioso chi è veramente grato nel suo cuore, per questo elargisce con abbondanza i suoi doni a chi sa riceverli.
Ma per poterli riconoscere ci vuole riflessione, meditazione.
Preghiera cosciente, quindi, non significa un’arida ripetizione di formule che spesso addormentano lo spirito perché non scendono nel cuore. Significa, invece, gratitudine interiore, attenzione e vigilanza.