CIO’ CHE VERAMENTE SIAMO
“Guardate come lavora la vostra mente. E’ il precipitato del mondo intero e contiene tutto ciò che gli esseri umani hanno vissuto. La vostra mente è l’umanità intera, e quando percepirete questo, proverete un’immensa compassione. Da tale comprensione deriva una grande capacità d’amare..” (Krishnamurti p.155)
Non sottovalutiamo nessun essere umano, nemmeno noi stessi. Non sappiamo ancora quali potenzialità nasconde in sè, anche se ai nostri occhi appare la persona più insulsa o malvagia.
Ognuno di noi è “in fieri”, non è ancora quello che dovrà divenire. Ogni persona è un “centro cosmico” perché ha una coscienza i cui contenuti sono pressocché infiniti, a immagine e somiglianza della Coscienza divina.
Bisogna sempre ricordare che Dio si è incarnato per tutti, ma si sarebbe incarnato anche per uno solo : se fosse esistito un solo uomo si sarebbe fatto uomo lo stesso, avrebbe subito ugualmente la passione e morte. Ognuno di noi, singolarmente, siamo stati redenti a caro prezzo!
In questo senso è molto importante che ognuno di noi cerchi uno spazio di silenzio nella solitudine. Dimentichiamo il nostro ruolo sociale, il prestigio e i rumori dei determinismi: dobbiamo sentirci semplicemente creature immerse nell’Essere che tutto sorregge. La terra che calpestiamo naviga negli spazi immensi del Cosmo e non ha alcun punto d’appoggio. Gli atomi che formano la materia si attraggono o si respingono ma non hanno un vero punto di contatto come spesso immaginiamo.
Le nostre coscienze sono sempre uniche ed irripetibili rispetto a tutte le altre: una non può essere l’altra anche se con essa ha molti punti in comune. Se facessimo spesso questo esercizio di riflettere su chi veramente siamo, lasciando a parte ogni condizionamento sociale ed ogni forma di sciocco orgoglio, l’energia interiore riuscirebbe a scorrere più spontaneamente dal nostro cuore verso gli altri, perché è un’energia divina.
Gesù Cristo aveva come punto di riferimento il Padre, il quale ha potuto estendere la sua energia d’amore su tutti oltre lo spazio ed il tempo.
Gesù non si è schierato con i potenti per non lasciarsi contaminare dal potere terreno. E’ stato un vero “maestro” proprio perché tale titolo non intaccava il suo orgoglio. Si accostava accanto ad ogni persona con profondo rispetto perché vedeva in essa l’impronta del Padre. Non desiderava spettacolarizzare i suoi prodigi che dovevano essere solo un segno della sua missione redentrice.
Suo unico scopo era cercare la Verità per aiutare il prossimo a cercarla con purezza di intenti.
Quando si è lasciato oltraggiare non ha rivendicato nemmeno il suo importantissimo ruolo e dentro di sè non fremeva per il desiderio di vendetta. Guardava tutti con profonda compassione ed amore, persino sulla croce, dove era beffeggiato ed umiliato dalla folla e dai suoi aguzzini.
Ma la sua vita intera ci ha dimostrato quanto il Padre ci tiene ad ognuno di noi, chiamandoci per nome.
Pier Angelo Piai