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Maria ci ha preceduto. Il suo santo corpo è stato assunto in cielo con la sua anima. Veramente beata tra le donne. Quale abisso tra noi e Lei! Ma tutto ciò non è successo per farci sentire una nullità. Il confronto eccessivamente centrato sul nostro egoismo spirituale può causare una forma di invidia non costruttiva. Maria è stata scelta per essere la Madre del Signore, è stata preservata da ogni forma di peccato ed ora è nella gloria, regina dei santi e degli angeli.
Quali sono le conseguenze per noi? Enormi.

Maria è animata da uno zelo amoroso così forte e puro che desidera ardentemente che tutti noi, suoi figli, condividiamo la sua gioia in Cielo.
Ci ha preceduto per trametterci un modello di persona realizzabile da tutti coloro che hanno buona volontà : quelli, cioè, che sono alla ricerca della verità in semplicità di cuore.

Ella ha una maternità riconfermata due volte : la prima nel suo Figlio Gesù, attraverso il quale noi dobbiamo percorrere il giusto cammino spirituale, la seconda sotto la croce, quando da Gesù stesso è stata consegnata come madre all’apostolo Giovanni, simbolo dell’intera umanità.
Perché questa consegna? “Donna, ecco il tuo figlio….Ecco la tua madre!” (Gv.19,26)
Gesù ha in qualche modo voluto trasmetterci una realtà molto profonda e sconvolgente: in Maria ognuno di noi può essere rigenerato ed a sua volta generare.

Seguendo il suo modello nell’umiltà, nella preghiera, nella fede, nella pazienza, nella mitezza, nella contemplazione, nell’amore per Dio e per il prossimo, veniamo da lei generati per essere conformi all’immagine di suo Figlio. A nostra volta, nella purezza dell’amore, anche noi partecipiamo di questa “generazione” in virtù del fatto che Dio è amore.

Quando da noi scaturisce l’amore che viene sempre dallo Spirito (il quale ha l’iniziativa), in qualche modo collaboriamo con la maternità di Maria. La gloria di Dio si manifesta nel fatto che le sue creature aderiscono liberamente al suo piano salvifico. A noi, come Maria, basta dire “sì” e fare in modo che si compia la volontà di Dio anche nella sofferenza o nelle tenebre che incontriamo durante il nostro cammino evolutivo.

Pier Angelo Piai