Mentre
commentavo una frase del vangelo ad un gruppo di genitori, m’accorgo che il
pensiero dominante del dialogo era su alcune espressioni ricorrenti: “la forza
dell’uomo è la fiducia nell’onnipotenza di Dio”; “per l’uomo tanto è cocente la
sconfitta quanto grande è la presunzione”; “tanto può l’uomo quanto lascia fare
a Dio”.
Spontanea e immediata la reazione d’un papà:
“Ma il bambino non matura mai se lascia fare tutto a Dio”. – “Il tuo bambino
per crescere e maturare come uomo deve man mano esercitare le sue capacità; ma
l’adulto per maturare come cristiano deve man mano crescere nella fede
percependo che “nulla può senza Dio”. La sua maturità la raggiunge quando tutto
lascia fare a Dio.
E’ la storia del mio piccolo Carletto di due
anni, commenta una mamma. A lui, uscendo di casa, raccomando e ripeto sempre:
“Dammi la manina.” Così la sua vita è semplificata.
Ma proprio ieri, lascia la mia mano e corre a
prendere qualcosa che luccicava per terra. Era un pezzo di vetro esi ferisce
un dito. Un’altra volta, sfugge dalla mia mano per inseguire un colombo;
inciampa su un gradino e si frattura il naso. Una solenne lezione l’ha presa
facendo un mese di ospedale, perché, lasciata la mia manoè stato investito da
una macchina.
Sempre Dio ti ripete, sempre ci ricorda: “dammi
la manina”.
-Tu
non devi mai lasciare la mano di Dio. Tu da solo nulla puoi.
–
Ma proprio niente!?!?
–
Si, da solo puoi qualcosa: puoi farti del male.
La mano della mamma è la vita del figlio.
p.Andrea Panont