Il carmelitano p.Andrea Panont legge un brano del suo libretto: La colpa che merita.
Ecco la prefazione del cardinal Scola:
Sia che mangiate sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa…» scrive San Paolo (1Cor 10,31).
Non
c’è nulla, neanche la tessera più piccola, scialba o marginale
dell’immenso mosaico dell’umana esistenza, che non venga trasfigurato
dalla luce sfolgorante del Redentore. Tutto in Lui, infatti, riceve vita
(Acqua alla radice, il titolo di quest’ultimo libretto dell’indovinata
raccolta di Padre Andrea Panont, è ricavato da una “parabola” che lo
dice con efficacia). E uno sguardo ad un tempo serio e stupito, come
quello dei bambini, lo sa vedere.
I racconti di Padre Andrea ne sono
una convincente documentazione. Una sorta di Vangelo semplice, di casa.
Briciole di un’antropologia schiettamente cristiana proposte secondo una
formula veloce, alla portata di tutti. Fruibili anche da chi, immerso e
spesso sommerso dai ritmi frenetici del quotidiano, crede di non aver
tempo per occuparsi delle cose di Dio.
In essi non è difficile
imbattersi nei grandi temi della sapienza cristiana sminuzzati per i
piccoli, ma senza mai banalizzarli. Andando direttamente al nocciolo
della questione. Penso all’insondabile mistero della misericordia in
“Bancomat”, o al significato dell’offerta in “Biglietto d’entrata”, o al
segreto delle relazioni in “Cucire fa famiglia…” per limitarmi solo a
qualche esempio.
«Il nostro compito è di aiutare affinché le persone
possano assaggiare, affinché possano sentire di nuovo il gusto di Dio»
ci ha ricordato recentemente il Santo Padre (Benedetto XVI, Ai vescovi
svizzeri). Mi pare che l’umile ma efficacissima testimonianza di Padre
Panont vada proprio in questa direzione. Gliene siamo profondamente
riconoscenti.
+ Angelo Card. Scola Patriarca Venezia, 21 febbraio 2007