Edoardo,� un ragazzo proiettato verso l’integralità
Durante i miei numerosi incontri di catechismo nell’arco di tutta la mia vita ho conosciuto molti ragazzi.
Edoardo è uno di quelli che più mi hanno edificato per la bontà, l’intelligenza precoce e per l’insolita saggezza che dimostra nelle varie circostanze della vita. E’ davvero ammirevole la sua sensibilità per chi soffre.
Ho riportato in questo sito le vicende di Giulia, la bambina di Cividale scomparsa
precocemente per una malattia.
Edoardo afferma di lei:
“Ho conosciuto Giulia, di cui anche si parla in questo libro: ho seguito i primi tre anni di elementari nella sua stessa classe. Io ero tra quelli che le portavano regolarmente i compiti e spesso mi fermavo a giocare con lei. Ricordo che una volta mi aveva pure insegnato a cucire a punto croce! Lei era bravissima, riusciva a realizzare ricami davvero straordinari, che spesso donava alla scuola per il mercatino di fine anno. Era infatti molto generosa, ed ha affrontato l’intero corso della sua malattia senza mai lamentarsi, con un atteggiamento di serena rassegnazione davvero ammirevole.”
Edoardo si presenta all’ora di catechismo armato di carta e penna. Sta molto attento, interviene facendo delle domande opportune, quasi come un adulto, e la volta successiva arriva con qualche sua considerazione scritta che spesso è stata oggetto di discussione sui grandi valori della vita, contribuendo così ad animare il gruppo.
Così dice di se stesso:
Ritengo di essere una persona generalmente positiva, nel senso che cerco il meglio in tutte le cose; ciò non significa che chiuda gli occhi di fronte al male del mondo, anzi cerco di capirne il motivo e rifletto sul modo per attenuarlo.
“Ho un grande spirito combattivo, che molti nella mia ex scuola media ricorderanno senz’altro: diverse volte ho protestato per quelle che ritenevo ingiustizie nei confronti miei e dei compagni, talvolta schierandomi contro l’intero corpo insegnanti, e oserei dire che non siano stati troppo scontenti di mandarmi alle superiori, lontano da loro! Inoltre adesso sto lavorando per ottenere un rinnovo della pista di atletica del Centro di Formazione Professionale, che si trova ormai da anni in uno stato di totale abbandono; ho scritto una lettera di protesta al sindaco, a cui ho allegato le fotografie dell’impianto ed un foglio di raccolta firme, e presto chiederò un colloquio per discuterne direttamente con lui.
Mi piace molto disegnare e scrivere: sono per me le maggiori fonti di svago, oltre alla lettura. Sono particolarmente interessato ai fumetti, e ogniqualvolta mi capiti in mano una matita ed un pezzo di carta, eccomi subito lì a disegnare facce decisamente buffe. Per quanto riguarda la scrittura, è più di un anno ormai che mi dedico alla realizzazione di un racconto giallo, il terzo della saga “le indagini del detective Brooks”, che sto cercando di sollevare ad un livello più alto rispetto ai primi due, che ritengo piuttosto infantili.
La passione per i gialli è tutto merito della mia professoressa di italiano, che, quando frequentavo la seconda media, mi ha esentato per una settimana dai compiti, a patto che le portassi un racconto giallo scritto da me in cui la vittima veniva trovata uccisa in una stanza completamente chiusa dall’interno. E da lì è nato il personaggio del detective Jack Brooks, classico investigatore di timbro “hard boiled” (tipici duri americani), che assieme al commissario Tonks risolve i casi più spinosi di San Francisco.
E’ facile intuire che Edoardo, se sarà perseverante e manterrà la fede, continuerà ad avere un ruolo di testimone dei veri valori della vita e dello spirito in una società che sta moralmente cr
istallizzandosi nel materialismo e nell’indifferenza.