Durante la vita terrena spesso ci chiediamo il senso profondo del nostro esistere qui ed in questo modo.
Ma non potrà esserci una risposta totalmente soddisfacente perché non siamo in grado di comprenderla appieno, a causa dei limiti relativi al nostro modo di vedere le cose, gli eventi e noi stessi.
Il primo scoglio è dovuto proprio alla domanda stessa che non è formulata come vorremmo: “per quale motivo esistiamo?” Se chiediamo un “motivo” per esistere, significa che non riteniamo sufficiente la vita che stiamo trascorrendo perché la nostra mente ha bisogno di vedere “oltre” le cose che ci appaiono. Non si accontenta di ciò che siamo in questo contesto spazio-temporale.
E nemmeno si accontenta di studiarne le cause prossime e quelle prime. La mente indagatrice ha la necessità di trovare una ragione più che sufficiente, anzi la ragione fondante del Tutto. “Esiste il Tutto” e noi ne facciamo parte.
Siamo esseri pensanti dotati di una certa consapevolezza di esistere, ma ancora non capiamo in che cosa consiste realmente questa dimensione spazio-temporale. Cerchiamo punti di riferimento orizzontali, ma per noi non sono mai sufficienti, perché ne troviamo altri che relativizzano quelli appena scoperti…
Per esempio, sappiamo che la terra gira attorno al sole, il quale corre in un braccio della Via Lattea che si espande continuamente nello spazio in relazione con altri ammassi galattici ecc.. Anche per quanto riguarda il microcosmo, stiamo ancora cercando la vera natura del più minuscolo elemento energetico.
A livello esistenziale la mente ricerca le motivazioni più profonde del nostro “esserci”.
Un giorno, comunque, tutto si schiarirà, allorché vedremo Dio “faccia a faccia”, senza mediazioni, ed allora non ci porremmo più domande di questo tipo, perché la pienezza della Beatitudine si sazierà della nuova dimensione divina e di scoperta in scoperta glorificherà in eterno la SS. Trinità insieme a tutti i redenti ed agli angeli.