Troppi apostati divulgano grandi falsità, sostenendo che non ci sono prove reali dell’esistenza storica di Gesù Cristo stesso e che quindi i Vangeli sono stati inventati completamente e che la sua Chiesa è tutta una mistificazione..ecc. È davvero un grave errore che la Regina della Pace sta denunciando da anni. Questa incredulità appartiene soprattutto all’Anticristo che sta scatenando il combattimento spirituale per impadronirsi del mondo per distruggerlo e progetta continuamente di portarsi all’inferno un maggior numero di anime. Gli apostati che divulgano queste idee distruttive stiano attenti, perché stanno lottando contro Gesù Cristo stesso, accusandolo di essere un impostore, proprio Lui che è la Verità, è Dio stesso incarnato ed è venuto per salvarci dal male soffrendo moltissimo per condurci alla Vita Eterna. Non si possono distruggere millenni di storia cristiana in questo modo ed i Vangeli non sono semplici favole inventate da gente ignorante: contengono, invece, una saggezza profonda, che va continuamente riscoperta nell’umiltà. Chi nega le Verità del Vangelo diffondendo la propria incredulità si mette contro Dio stesso perché nega suo Figlio e così rischia la perdizione eterna. Che nessuno si perda per questo motivo!

Se i Vangeli fossero stati inventati a tavolino da un gruppo di fanatici, come sostiene qualcuno, questi ”impostori” avrebbero “inventato” come successore del loro Maestro, un capo di alto rango sociale prestigioso e coraggioso, fedele e carismatico. Riflettiamo, invece, sul comportamento di Pietro durante la vita terrena di Gesú: era un semplice pescatore, piú volte ha esternato i suoi dubbi e le sue fragilità, aveva frainteso anche lui come gli altri le reali intenzioni del Maestro. Anche se lo ha riconosciuto come Messia e Figlio di Dio, poi lo ha tradito tre volte ed era pieno di paura. Solo questi fatti costituiscono seri motivi dì credibilità: i Vangeli sono stati realmente ispirati da Dio… In loro converge la Verità: è intuibile. Ci sono più piani: quello letterario, quello umano, quello storico e quello spirituale. Si capisce che lì c’é la Verità. Dal punto di vista letterario i quattro Vangeli sono sobri e spesso hanno anche delle discrepanze. In essi si percepisce la fretta nell’annunciare un fatto importante: Gesù Cristo che si incarna, predica, opera, patisce e muore. I teologi sintetizzano tutto nel concetto di “Kerigma”.

Le discrepanze potrebbero testimoniare il contrario di quello che si pensa: che cioè dietro ci sono fatti veri narrati da più testimoni. Se fosse un’invenzione da tavolino le cose sarebbero molto diverse: un solo Vangelo che nessuno deve assolutamente discutere, come in certe altre presunte rivelazioni… Invece i Vangeli sono stati dissezionati da infinite critiche di ogni tipo: testuale, letterarie, esegetiche, ermeneutiche, ecc. Ma reggono bene lo stesso. In essi c’è una forza misteriosa che attira e commuove, che coinvolge e fa riflettere e meditare, che spinge all’azione, ad amare Dio ed il prossimo. “Le mie parole non passeranno mai”. Dal punto di vista umano ci si chiede come è possibile inventare di sana pianta la storia di un uomo che si rivela come Figlio di Dio e che ha la stessa natura divina? Un uomo che nasce (in modo straordinario) da una famiglia modesta e sconosciuta, che lavora fino all’età adulta e che si mette a predicare la venuta del Regno operando prodigi e adunando a sé discepoli, gente povera ed ignorante.

È uno di noi, ma è mandato dal Padre. Nasce come noi, ma è concepito per opera dello Spirito Santo. Soffre la sete, la fame, il freddo, le persecuzioni, le tentazioni, le frustrazioni, i sospetti, i tradimenti come ognuno di noi. Eppure ha una fede incrollabile, passa intere notti a pregare il Padre, opera con la massima sicurezza prodigi, guarigioni, conversioni, digiunando e scacciando i demoni. C’é in Lui un’umanità sconcertante, solidale con la nostra. C’è in Lui una divinità incredibile che spinge all’adorazione spontanea. Una divinità già riconosciuta in ambiente rigidamente giudaico e monoteistico, dove la divinizzazione di un uomo costituiva una bestemmia atroce, punibile con la lapidazione.

Nessuno è capace di inventare una simile figura: Gesù Cristo è storicamente esistito davvero, eppure ciò richiede anche la fede. Il processo di mitizzazione sarebbe stata un’operazione impossibile in quell’ambiente ebraico. I discepoli avrebbero dovuto mettersi continuamente al riparo dalla giustizia sociale tesa a difendere l’identità del popolo ebraico. Eppure hanno fatto tantissimi proseliti: indubbiamente qualcosa di molto più forte ha operato in loro. E questo è il Cristo risorto, la cui energia è presente tuttora e durerà in eterno.

 

 

 

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