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“Al Signore dispiace di piú la nostra mancanza di fiducia nei suoi confronti che i peccati che abbiamo commesso e commetteremo”
Questo pensiero esprime una verità profonda sulla relazione tra l’uomo e Dio. Per svilupparlo, possiamo partire da un punto fondamentale: Dio è amore e misericordia infinita. Egli conosce la nostra fragilità e il nostro peccato, ma ciò che ferisce di più il suo cuore non è tanto il male che facciamo, quanto il fatto che dubitiamo della sua bontà e della sua capacità di perdonarci.
1. La fiducia è il cuore della relazione con Dio
La Bibbia ci mostra ripetutamente che ciò che Dio chiede all’uomo non è la perfezione, ma la fede. Abramo, Mosè, Davide, Pietro—tutti hanno peccato, anche gravemente, ma ciò che li ha resi giusti agli occhi di Dio è stata la loro fede, il loro affidarsi a Lui nonostante le cadute.
Quando Gesù si rivolge ai suoi discepoli, spesso li rimprovera non tanto per i loro errori, quanto per la loro poca fede. Pensiamo a Pietro che cammina sulle acque: inizia a sprofondare non perché il mare è agitato, ma perché dubita (Mt 14,31: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”).
2. Il peccato non allontana Dio da noi, ma può allontanarci da Lui
Dio sa che siamo peccatori e che continueremo a sbagliare, ma questo non lo scandalizza né lo fa allontanare da noi. Al contrario, Lui è sempre pronto a perdonarci. Il vero dramma non è il peccato, ma il rifiuto della sua misericordia, il non credere che Lui possa ancora amarci dopo le nostre cadute.
Pensiamo al contrasto tra Pietro e Giuda. Entrambi tradiscono Gesù, ma Pietro, pur avendo negato il suo Maestro, piange e ritorna fiducioso. Giuda, invece, disperando del perdono di Dio, si chiude nel proprio peccato. La differenza tra i due non sta nella gravità dell’errore, ma nella fiducia nella misericordia divina.
3. La mancanza di fiducia è il vero ostacolo alla salvezza
Gesù stesso, parlando a Santa Faustina Kowalska, dice:
“Il peccato più grande non è la miseria dell’uomo, ma la sua mancanza di fiducia nella mia misericordia.”
Il Vangelo è pieno di esempi in cui la fede è la chiave della salvezza:
• Il buon ladrone sulla croce, che si affida a Gesù e riceve il Paradiso.
• La donna emorroissa, guarita perché ha avuto fiducia nel potere di Cristo.
• Il centurione, lodato da Gesù per la sua grande fede.
Al contrario, quando a Nazaret manca la fede, Gesù non può compiere miracoli (Mc 6,5-6).
4. Come rispondere a questa chiamata alla fiducia?
Dio non si aspetta che non pecchiamo mai, ma che ci affidiamo a Lui sempre. Questo significa:
• Non scoraggiarci dopo una caduta, ma rialzarci e tornare a Lui.
• Non pensare che il nostro peccato sia più grande della sua misericordia.
• Vivere con la certezza che Dio ci ama in ogni momento, anche quando ci sentiamo indegni.
Conclusione
Dio non si scandalizza delle nostre miserie, ma soffre quando pensiamo che il suo amore abbia un limite. Non è il peccato in sé a separarci da Lui, ma la nostra paura di non essere più degni del suo amore. La nostra più grande risposta al Suo amore è la fiducia: anche nei momenti di debolezza, dobbiamo credere che Lui ci ama, ci cerca e ci aspetta.
“Gesù, confido in Te.”