Per me pregare è come respirare. Se ti chiedono: ma tu perché preghi? È come se ti chiedessero “Ma tu perché respiri? Semplice: per vivere!
E la preghiera è questo: io prego perché vivo e vivo perché prego.

Pregare, poi, non è dire preghiere, formule o ripetere parole. Pregare è come voler bene.
Tante volte vengono delle persone e dicono: “Padre, preghi per me perché io non ho tempo, preghi lei perché io non trovo il momento..ma io rispondo che non ci vuole tanto tempo per pregare, perché è come voler bene: se tu vuoi bene ad una persona, fai bene qualsiasi cosa tu faccia, qualsiasi lavoro tu stai facendo. Non occorre mettersi lì e dire “adesso per mezz’ora voglio bene a quella persona oppure per mezz’ora adesso prego. La preghiera è già in noi. Tutto nell’Universo prega. Pregano queste colline, questi alberi, pregano il corniolo alle mie spalle. Tutto prega nella natura, perché Tutto ascende  ed è in cammino verso Dio. Noi siamo la voce cosciente di questo cammino universale verso Dio.

La preghiera è la consapevolezza che ogni creatura è incamminata verso il suo Signore.
La preghiera del cuore è riassunta in una espressione con cui è definito San Francesco. Tommaso da Celano di Francesco scrive che alla fine della sua esistenza Francesco non pregava più: era diventato preghiera. Questa è la preghiera del cuore: quando tutto in te cammina consapevolmente verso il Signore perché, come dice Maurice Zundel, “pregare è ricollegare l’Universo a Dio”, riattaccare questo nostro mondo a Dio. La preghiera del cuore è quando tu in tutto ciò che fai e sei ricolleghi a Dio tutto ciò che ti circonda, ogni momento della giornata, ogni istante di vita, il momento di gioia provato, il momento di gratitudine, il momento di dolore, la festa e le lacrime.

Tu riesci a ricollegare tutto al Signore: in questo momento tu stai pregando con il cuore. Non si tratta di dire parole, o trovare le definizioni di questo, ma di far crescere in noi la coscienza che tutto è desiderio di Dio, tutto in noi è desiderio di comunione, bisogno d’amore. Quando hai questa consapevolezza la risposta è in Dio. E allora tu cammini. E questo ad alcune persone risulta molto più facile, un po’ come a un ragazzo piace giocare al pallone e come sente rimbalzare un pallone nel cortile, corre giù subito perché è il suo desiderio.

A uno piace la fotografia ed appena vede la luce giusta, appena vede il taglio di un’immagine, o un brillare di luce particolare, corre a fare la fotografia, perché c’è qualche cosa dentro di lui che è più forte della ragione, e questo desiderio di Dio – dice S.Agostino – è già preghiera, anche il tuo desiderio di pregare. Quindi non dobbiamo puntare a moltiplicare tanto i nostri salmi, le nostre preghiere.

Dice un padre della chiesa: “vale più un minuto nell’intimità che mille salmi nella distrazione”.
Allora non lasciamoci oscurare dal velo della quantità di parole dette nella preghiera, ma cerchiamo l’istante nell’intimità con Dio. Tutto il resto è solo cammino propedeutico, solo un noviziato, per arrivare nell’intimità con il Signore,e quella dura un istante, vale non per la sua durata ma per la sua intensità.
In fondo cos’è l’Eternità? Ci fa paura perché pensiamo sia un’indefinita durata, ma noi dobbiamo pensarla come intensità. Allora se pensiamo anche all’eterno tempo con Dio, capiamo qualcosa di ciò che significa pregare nell’intimità, non sotto il velo delle molte preghiere.

Imparare a pregare con la gioia di vivere. La tua gioia di vivere è già preghiera. Quando un bambino dice a suo papà o alla sua mamma: “oggi sono felice”, fa felice i genitori, così tu, quando nella tua gioia di vivere, nel piacere di esistere provato anche inconsciamente tu riesci a ricollegare questo a Dio, tu stai pregando.
Se la tua gioia non è un fatto semplicemente narcisistico, isolato, ma tu senti di trasmettere questo ad altri e dire “sono contento oggi” dirlo come un grazie a Dio questa è la prima preghiera, è come dire : Signore, complimenti! Hai fatto bene tutto, complimenti all’architetto. Io ricordo che una volta, girando in aereo siamo passati sopra il Polo Nord, mi sono emozionato moltissimo e mi veniva di cantare il Magnificat dal fondo dell’anima e ricordo di aver detto questa frase: “Complimenti Signore, hai fatto delle cose bellissime.

Quando riusciamo a vivere un momento di felicità, cerchiamo solo di aggiungerci quella scintilla per dire un grazie e la nostra gioia di vivere, il piacere di esistere umile, provato con gli amici, in una serata musicale e con un buon bicchiere di vino, quella diventa preghiera autentica ed è dire al Creatore: “Complimenti hai fatto bene le tue creature!” E le tue creature ti dicono grazie!

p. Ermes Ronchi

 

PLAYLIST DI VIDEO DI PIER ANGELO PIAI SULLA PREGHIERA

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L’opera “IL RESPIRO DELL’ANIMA INNAMORATA” di Pier Angelo Piai consiste in un volume  nel formato chiuso A4, con copertina cartonata, stampata a colori, plastificata lucida, e interni con circa 50 immagini a colori stampati su carta patinata lucida 115 gr.

Questo libro intende trasmettere al lettore l’entusiasmo per i grandi misteri della vita cristiana, che spesso vengono poco considerati

POTREBBE ESSERE UTILE PER UN EVENTUALE REGALO IN DETERMINATE OCCASIONI…

 

http://mondocrea.it/il-respiro-dellanima-innamorata/