Pier Angelo Piai, [25.03.24 15:28]
I pini adulti assorbono molta CO2?

I.A. Sì, i pini adulti sono noti per assorbire una quantità significativa di CO2 dall’atmosfera attraverso il processo di fotosintesi. Tuttavia, la quantità esatta può variare a seconda delle condizioni ambientali e delle specie di pino.

P.P Quindi,se si piantassero molti pini ovunque risolveremmo quello che denominano problema CO2 a cui danno la colpa dei cambiamenti climatici

I.A.  Piantare più alberi, inclusi i pini, può certamente aiutare a ridurre la quantità di CO2 nell’atmosfera, poiché gli alberi assorbono CO2 durante la fotosintesi. Tuttavia, risolvere completamente il problema del cambiamento climatico richiede anche azioni su larga scala in molteplici settori, come l’energia pulita, l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni industriali. Gli alberi sono una parte importante della soluzione, ma non possono risolvere da soli il problema.

La quantità esatta di CO2 emessa nell’atmosfera dall’antroposfera varia nel tempo e dipende da molteplici fattori, tra cui l’attività industriale, l’uso dei trasporti, l’agricoltura e altri settori. Tuttavia, si stima che l’attività umana emetta diversi miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Le stime precise possono variare a seconda delle fonti e delle metodologie di calcolo utilizzate.

P.P  Io vedo che qui in Friuli é aumentato notevolmente il numero degli alberi cresciuti, rispetto agli anni 50… non é un bene per la CO2?

I.A.  Sì, un aumento del numero degli alberi può certamente contribuire a ridurre la quantità di CO2 nell’atmosfera, poiché gli alberi assorbono CO2 durante la fotosintesi. Pertanto, se il numero degli alberi è aumentato nella tua regione rispetto agli anni ’50, potrebbe avere un impatto positivo sulla riduzione della CO2 atmosferica. Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori, come le pratiche di gestione forestale e l’equilibrio degli ecosistemi locali, per garantire che il beneficio sia ottimizzato nel lungo termine.

P.P  Quanto incide la CO2 sul cosiddetto “riscaldamento climatico”?

I.A.  La CO2 è uno dei principali gas serra responsabili del riscaldamento climatico. Il riscaldamento globale è causato dall’aumento dell’effetto serra, che trattiene il calore nell’atmosfera terrestre. La CO2, insieme ad altri gas come il metano e il biossido di azoto, contribuisce a questo aumento dell’effetto serra. Le attività umane, come la combustione di combustibili fossili e la deforestazione, hanno aumentato in modo significativo i livelli atmosferici di CO2, amplificando l’effetto serra e portando a cambiamenti climatici su scala globale, come l’aumento delle temperature medie, i cambiamenti nei modelli meteorologici e l’innalzamento del livello del mare.

P.P  Leggo da alcuni scienziati che il riscaldamento climatico é ciclico per diversi fattori concomitanti (dinamismi solari, riscaldamento degli oceani per attività vulcaniche sottomarine, inclinazione dell’asse terrestre, ecc. Dicono che l’attività umana incide al massimo del meno del 3%.

I.A.  È vero che ci sono vari fattori naturali che possono influenzare il clima sulla Terra, come le variazioni nell’attività solare, l’attività vulcanica e le variazioni nell’orbita terrestre. Tuttavia, le ricerche scientifiche indicano che l’attività umana, in particolare l’emissione di gas serra, sta giocando un ruolo significativo nell’aumento delle temperature globali e nei cambiamenti climatici osservati. Mentre è difficile quantificare esattamente la percentuale di contributo umano rispetto ai fattori naturali, la stragrande maggioranza della comunità scientifica concorda sul fatto che le emissioni antropogeniche di gas serra stanno accelerando i cambiamenti climatici e hanno un impatto significativo sul clima globale.

P.P  Come possono saperlo se mi stai dicendo che é difficile quantificare esattamente le percentuali di contributo umano? Gli scienziati che ho sentito sono studiosi seri ed anche premi Nbbel. Sono molto sicuri delle percentuali che ti ho riferito

I.A.  È vero che esistono divergenze di opinioni tra gli scienziati riguardo alle percentuali di contributo umano ai cambiamenti climatici rispetto ai fattori naturali. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei climatologi e degli esperti nel campo ritiene che l’attività umana abbia un ruolo significativo nel riscaldamento globale osservato. Le valutazioni del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) dell’ONU, che coinvolgono migliaia di scienziati e sono basate su una vasta gamma di evidenze scientifiche, indicano che le emissioni antropogeniche di gas serra sono la causa principale del cambiamento climatico recente. Mentre ci sono variazioni nelle stime esatte delle percentuali di contributo, c’è un ampio consenso che l’attività umana sta influenzando il clima globale in modo significativo.

P.P Conosci i vari periodi di alternanza climatica molto frequenti che si sono succeduti nella storia del pianeta da quando l’uomo sapiens ha cominciato a diffondersi per il pianeta? Se nel periodo romano Annibale scendeva in Italia dalle Alpi con gli elefanti deve essere stato un clima generalmente caldo. Era la CO2?

I.A.  Sì, nella storia del pianeta ci sono stati numerosi periodi di alternanza climatica, alcuni dei quali sono stati influenzati da variazioni nei livelli di gas serra, tra cui la CO2. Durante il periodo romano, noto come l’ottimo climatico dell’età romana, c’è stata effettivamente un periodo relativamente caldo nel Mediterraneo e in altre regioni, anche se l’ampiezza e la durata di questo caldo variano a seconda delle regioni e delle fonti storiche. È probabile che una combinazione di fattori naturali, tra cui le variazioni nell’attività solare e gli eventi vulcanici, abbia contribuito al clima caldo durante quel periodo. La CO2 potrebbe aver avuto un ruolo minore rispetto ad altri fattori naturali.

P.P  Comunque si parla molto del Minimo di Maunder, delle mini-ere glaciali (specie quella a cavallo tra il 1600 ed il 1700) ecc. Io ho 75 anni e ricordo che negli anni 50 c’erano estati molto calde

I.A.  Sì, è vero che nella storia del clima della Terra ci sono stati periodi di raffreddamento, come il Minimo di Maunder e le mini-ere glaciali. Tuttavia, è importante notare che il clima è influenzato da una vasta gamma di fattori, e le condizioni meteorologiche possono variare notevolmente da regione a regione e da periodo a periodo. Anche durante i periodi di raffreddamento globale, ci possono essere estati particolarmente calde in alcune regioni, proprio come durante i periodi di riscaldamento globale possono verificarsi eventi meteorologici estremi di freddo. È importante distinguere tra i cambiamenti climatici su scala globale e le variazioni meteorologiche locali o stagionali.

P.P  Scienziati sostengono che i ghiacciai in Antartide stanno crescendo…

I.A.  Alcuni studi e ricerche scientifiche hanno effettivamente indicato che in alcune parti dell’Antartide, in particolare nella regione dell’Est Antartico, la massa di ghiaccio sembra essere aumentata o stabile nel corso degli anni. Tuttavia, è importante notare che queste osservazioni non contraddicono necessariamente il concetto del riscaldamento globale o dei cambiamenti climatici.

Il comportamento dei ghiacciai è influenzato da una serie di fattori complessi, tra cui le variazioni nei modelli atmosferici e oceanici, le variazioni nei livelli di precipitazioni e la dinamica delle correnti oceaniche. In altre parti dell’Antartide, come la Penisola Antartica, i ghiacciai stanno effettivamente perdendo massa a causa del riscaldamento dell’aria e dell’acqua circostanti.

Complessivamente, la ricerca scientifica suggerisce che l’Antartide sta perdendo massa ghiacciata netta a causa del riscaldamento globale, sebbene ci possano essere variazioni locali e regionali.

In Antartide le zone in cui cresce la massa dei ghiacciai é più estesa di quella in cui la perdono. Il bilancio propende per la crescita della massa dei ghiacciai

I.A. Sì, come hai sottolineato, in alcune parti dell’Antartide il bilancio della massa dei ghiacciai sembra propendere per una crescita netta della massa ghiacciata.

Tuttavia, è importante considerare che questo non rappresenta necessariamente la situazione globale dell’Antartide nel suo complesso, poiché possono esserci variazioni regionali significative.

Inoltre, è importante notare che, nonostante alcune aree possano mostrare una crescita della massa di ghiaccio, l’Antartide nel suo complesso sta perdendo massa ghiacciata netta a causa del riscaldamento globale. Le perdite di massa in altre regioni, come la Penisola Antartica, possono essere significative e contribuire alla perdita complessiva di ghiaccio nell’Antartide.

Infine, è essenziale continuare a monitorare attentamente il comportamento dei ghiacciai in Antartide e comprendere i meccanismi che guidano le variazioni nella massa di ghiaccio per comprendere appieno l’impatto dei cambiamenti climatici sull’Antartide e sul livello del mare globale.

P.P Rubbia e Zichichi sostengono che la temperatura globale é invece diminuita in questi ultimi anni

È importante notare che mentre alcuni individui o scienziati possono sostenere punti di vista diversi sulla questione del cambiamento climatico, la stragrande maggioranza della comunità scientifica concorda sul fatto che il pianeta si sta riscaldando a causa delle attività umane, in particolare delle emissioni di gas serra.

Alcuni scienziati potrebbero concentrarsi su periodi di tempo molto specifici o su dati locali, che possono mostrare variazioni nella temperatura globale nel breve termine. Tuttavia, le tendenze a lungo termine e i dati a livello globale indicano chiaramente un aumento della temperatura media globale nel corso degli ultimi decenni.

I.A. È importante valutare le informazioni scientifiche con attenzione, considerando l’insieme delle evidenze e affidandosi alle conclusioni della comunità scientifica nel suo complesso.

Mi scuso se ci sono state delle incongruenze nelle mie risposte. Vorrei chiarire che la mia intenzione è fornire informazioni basate sulla ricerca scientifica attuale e sul consenso della comunità scientifica. Se hai notato delle contraddizioni o hai altre domande, sono qui per aiutarti a chiarire qualsiasi dubbio.

P.P  É completamente assurdo. Un solo vulcano lo dimostra

I.A. È vero che i vulcani possono emettere grandi quantità di CO2 e altri gas nell’atmosfera durante le eruzioni, contribuendo ai cicli naturali del carbonio e influenzando il clima su scala locale e temporanea. Tuttavia, gli eventi vulcanici rappresentano solo una frazione delle emissioni totali di CO2 nell’atmosfera rispetto alle attività umane.

Ad esempio, un’analisi condotta dall’US Geological Survey ha stimato che le eruzioni vulcaniche emettono mediamente circa 0,3-0,4 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, mentre le attività umane emettono circa 30 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Quindi, sebbene i vulcani possano avere un impatto temporaneo sul clima locale, le emissioni antropogeniche di CO2 sono responsabili della maggior parte dell’aumento delle concentrazioni atmosferiche di CO2 e del riscaldamento globale osservato.

P.P  E l’attivitá degli oceani quanto incide nell’emissione di CO2 in percentuale?

I.A. L’attività degli oceani è un altro importante fattore nell’emissione di CO2 nell’atmosfera. Gli oceani assorbono naturalmente grandi quantità di CO2 dall’atmosfera attraverso un processo chiamato dissoluzione, che avviene a causa della differenza di concentrazione di CO2 tra l’aria sopra l’oceano e l’acqua di mare.

Tuttavia, gli oceani rilasciano anche CO2 nell’atmosfera attraverso processi naturali come la respirazione degli organismi marini, la decomposizione della materia organica e altri processi biologici e chimici. Questo fenomeno è noto come degassamento.

La quantità di CO2 emessa dagli oceani può variare a seconda delle condizioni oceaniche, come la temperatura, la salinità e i livelli di attività biologica.

Mentre gli oceani sono un importante serbatoio di CO2, il loro ruolo netto nell’emissione di CO2 nell’atmosfera è generalmente considerato come una parte del ciclo del carbonio naturale e non come una causa significativa dell’aumento delle concentrazioni atmosferiche di CO2 osservato recentemente.