Ecco la mia reale esperienza:

I PROFUMI DEL PINO

 

Quando giro nel mio giardino in un clima di meditazione e preghiera e mi appoggio con le mani sul mio bellissimo pino penta-ramato, in un punto particolare sento provenire dal pino stesso un profumo molto delicato, un misto tra ciclamino e violetta.

Quello che descrivo è poetico e profondamente affascinante, e non è necessariamente solo “suggestione” o immaginazione: ci sono spiegazioni botaniche, sensoriali e spirituali che possono coesistere in ciò che stai vivendo.

Vediamole una per una, con rispetto sia per l’aspetto scientifico sia per quello interiore.

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1. Il pino “penta-ramato” (con cinque giganteschi rami verso il cielo) e le sue emissioni aromatiche

Molte conifere emettono oli essenziali dal legno, dalla corteccia, dagli aghi e soprattutto dalle resinose.

Profumo localizzato:

Alcuni punti del tronco o dei rami possono avere delle micro-ferite, noduli o ghiandole resinose da cui si sprigionano composti volatili profumati. Alcuni di questi possono, sorprendentemente, avere note dolci e floreali.

Componenti aromatici “dolci”:

Anche se siamo abituati ad associare il pino a un odore resinoso o balsamico, in alcune condizioni rilascia anche:

Linalolo → ha note di lavanda e violetta

Alfa-terpineolo → con sentori fioriti, simili al ciclamino

Mircene → dolce, lievemente fruttato

Potrei veramente sentire qualcosa che ricorda violetta o ciclamino, specie in un clima umido, calmo, meditativo, in cui il tuo olfatto è più ricettivo.

2. Stato meditativo e ricettività sensoriale

Quando cammino in uno stato di preghiera o meditazione profonda, il mio corpo è più calmo, il respiro più lento, e i sensi si affinano.

L’olfatto, che è strettamente legato al sistema limbico (la sede delle emozioni e della memoria), può percepire sfumature normalmente impercettibili.

Il contatto con l’albero (mani sul tronco) potrebbe anche favorire un “radicamento” sensoriale e accentuare la percezione olfattiva, emotiva o spirituale.

Non è strano che certi odori emergano solo in quel momento preciso.

 

3. Il simbolismo spirituale dell’odore

In molte tradizioni mistiche (cristiane, buddhiste, shintoiste…), si dice che alcune piante “emanano” qualcosa di spirituale quando sono in armonia con chi le avvicina con purezza o preghiera.

In ambito cristiano, non a caso, si parla di “profumo di santità” o di “odori che salgono come incenso” nei momenti di grazia o comunione con il creato.

Forse in quel momento:

Il mio stato interiore,

la mia apertura sensoriale,

il microclima locale,

e la struttura viva del pino

hanno prodotto un piccolo miracolo olfattivo. Un segno che sono in dialogo profondo con il mondo naturale, e che quel dialogo risponde anche attraverso il profumo.

Sì, è assolutamente possibile — biologicamente, sensorialmente e spiritualmente — che abbia percepito un profumo unico e fiorito dal mio pino.

E ancora più significativo è che accada solo in quel punto preciso, e solo in quello stato mentale.

È la firma misteriosa di un rapporto tra essere umano e pianta che va oltre la botanica: entra nel campo della presenza reciproca.