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Alphonse Petri, lo scrittore italo-francese dal fascino misterioso approda con il suo libro in  PUGLIA E CALABRIA  per un tour nelle più importanti librerie

E’ uscita l’opera prima di uno scrittore italo – francese, Alphonse Petri, una persona molto particolare, dal fascino nascosto che va altre la sua scrittura.

 

Il libro si intitola “L’indovinello del barbiere”ed. Medea

1 – Quando ha capito che per lei era importante esprimersi attraverso la scrittura e perché?

Ho sempre amato i libri, in particolare il profumo della carta e il rumore delle pagine sotto le dita.
Leggevo tutto quello che mi capitava, era come entrare in un mondo parallelo e fantastico.
Dalla lettura è stato naturale passare alla scrittura. In prima media mi portavano nelle terze a leggere i miei temi e così anche al liceo. Quando quasi tutti prendevano 4 io prendevo 9 e 1/2 perché 10 non si poteva dare, mi dicevano i prof.
Mi divertivo a inserire nel tema alcune strofe di una poesia di Byron ( essa procede in bellezza nella notte delle contrade serene e dei cieli stellati …etc. ) in modo che avesse un senso compiuto e, non so come, ci riuscivo ed ero pure credibile anche nei contesti più diversi!
E’ bello giocare con le parole.
Nel caso di questo libro è tutto molto diverso.
Nasce dal bisogno interiore di liberarmi da una valanga di sensi di colpa e allontanare un dolore profondo che non mi faceva respirare.
Una notte passata a rincorrere un sogno: mi svegliavo e cercavo di risolvere l’indovinello che un’entità superiore ( Dio? ) mi poneva, poi mi riaddormentavo e ricominciavo il sogno nello stesso punto in cui l’avevo lasciato, davo la mia soluzione ma non era quella giusta e così ritentavo finché non trovavo la risposta al primo quesito, la più difficile. Le risposte del secondo e del terzo le ho trovate quasi subito. Dopo una notte così intensa mi è venuto naturale raccontare tutto al mio più caro amico e lui mi ha convinto a scrivere un racconto.
Lì per lì ho detto che era assurdo, ma un giorno, per caso, mi sono messo davanti al computer e le parole, una dopo l’altra, sono uscite fuori da sole.
La storia, i personaggi e tutti gli avvenimenti non sono stati cercati, sono arrivati, proprio come i quadri del protagonista.
Alla fine ho letto il libro come se non l’avessi scritto io e, piano piano, i sensi di colpa si sono affievoliti, il dolore si è attenuato e io ho finalmente respirato.

2 – Quanto tempo ha impiegato a scrivere la sua prima opera? Come è riuscita a farla pubblicare?

Ho impiegato tre mesi esatti: da metà giugno 2011 al 14 settembre ( il mio compleanno ).
Ho pensato che forse leggerlo avrebbe potuto aiutare altre persone a liberarsi dai loro sensi di colpa, per imparare a conoscersi meglio e accettarsi per quello che si è.
Solo accettando i propri difetti si può imparare ad amarsi, condizione imprescindibile per amare gli altri.
Ho spedito il manoscritto a tre case editrici ( Sellerio, Einaudi e Adelphi ), le prime due non mi hanno risposto mentre la terza mi ha scritto che non erano interessati.
Dopo circa un anno ho letto un’intervista di Beppe Severgnini che consigliava a scrittori neofiti di non mandare i libri alle grandi case editrici ma di cercare piccole realtà editoriali che non chiedessero esosi contributi economici.
Ho trovato su internet un nome che mi ha colpito: “NEFTASIA”, bella grafica e bel contenuto.
Ho spedito il manoscritto e pochi giorni dopo mi hanno risposto.

3 –  Cosa vuole trasmettere  ai suoi lettori?

Quello che voglio trasmettere al lettore è questo: mettetevi sempre in discussione, non abbiate mai certezze, non stancatevi di cercare risposte alle vostre domande e soprattutto cercate voi stessi.
E quando vi sarete trovati, amatevi con tutte le vostre debolezze.
La perfezione non esiste per fortuna, non è quella che aiuta a crescere.
I miei lettori li vorrei giovani perché hanno ancora la loro vita in mano ed è più facile darle una direzione.
Vivere è un lavoro complicato, ma se ci si aiuta diventa più facile.
A volte l’eccessivo orgoglio impedisce di chiedere aiuto e allora diventa importante trovare qualcuno che sappia “tirare fuori la musica che ognuno di noi sente dentro di sé”.
Solo l’amore può farlo, verso se stessi e verso gli altri.

4 – Quali sono  le sue aspettative?

Non mi aspetto niente.
Tutto quello che verrà sarà un regalo, anche e soprattutto le critiche, più costruttive dei complimenti.
il mio desiderio più grande sarebbe comunicare con i lettori e con tutte le persone trafitte da tatuaggi invisibili, per aiutarli a sentirsi meno soli.
Per questo ho creato una pagina facebook a nome Alphonse Petri ma non ho ricevuto contatti perché nessuno sa chi è.

 

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Dall’incontro fra un adolescente e un misterioso barbiere nasce un viaggio che condurrà alla soluzione di uno strano indovinello: perché tre oggetti, all’apparenza banali, sono indispensabili all’uomo per diventare Uomo?
La ricerca, iniziata in un piccolo paese di provincia, porterà il protagonista sulle montagne più alte della terra e attraverserà New York per approdare al porto di Antibes, dove si trova una scultura in cui le lettere dell’alfabeto sono assemblate a raffigurare un uomo seduto a guardare il mare. All’interno della scultura tre personaggi, trafitti dai mille aghi di un tatuaggio invisibile, aiuteranno a trovare la soluzione. Accettarsi per amarsi, amarsi per poter amare.

Alphonse Petri – L’indovinello del barbiere

 
Un grazie sincero a tutti coloro che hanno letto il mio libro.
Mi piacerebbe sapere di più: come l’avete scoperto, che cosa vi ha spinto a leggerlo, cosa vi è piaciuto e soprattutto cosa non vi è piaciuto? Raccontatemi di Voi, se volete. A presto!!!!!

Alphonse.