UN GIGANTE DELLO SPIRITO, UN DONO PER L’UMANITA’

Dal “Diario di un Pellegrino Carnico” di Padre Albino Candido, osm:

vedere anche Diario di un pellegrino carnico”

“Godo della tua presenza. Godo della tua esistenza. Godo della straordinarietà del tutto. Sei Tutto. Ami come uno che non è capace di fare altro. Godo, godo, godo di tutta questa meraviglia. Come puoi essere fatto così? Sei l’invenzione della mente più pazza che ci possa essere, e quella mente pazza sei Tu, Signore. Signore dolcissimo e sole di tutto, eterno sole che che fa rifiorire la creazione che noi seppelliamo.” (p. Albino Candido, Diario di un Pellegrino Carnico, ed. Segno di Udine, p.141)

Dove si trova al giorno d’oggi qualcuno che loda Dio così intelligentemente ed appassionatamente? Qualcuno che contempli davvero questa sua misteriosa bontà che Padre Albino definisce “pazza”?
Chi è simile a costui si faccia capire, ci trasmetta la sua carica…
C’è davvero da qualche parte del pianeta qualcuno che contempla Dio in modo così creativo ed appassionato della verità? C’è da qualche parte della terra uno che similmente a� Padre Albino� rimurgina il mistero dell’Amore divino che non può essere spiegato razionalmente?
Dio mi ha concesso l’onore di conoscere profondamente questo suo speciale “adoratore”. Come potrò davvero essergli riconoscente? Io che sono� così meschino e spiritualmente piccolo!� Dio mi ha messo accanto un gigante dello spirito.

Da lui Dio è stato amato follemente, perchè follemente Dio lo ha amato per primo.
Chi oggi sa esclamare così appassionatamente : “Godo della tua presenza. Godo della tua esistenza. Godo della straordinarietà del tutto. Sei Tutto. Ami come uno che non è capace di fare altro. Godo, godo, godo di tutta questa meraviglia. Come puoi essere fatto così?”
I santi erano proprio così. Se padre Albino non era un santo, chi è il vero santo?
Questa sua passione per Dio traspariva dalla sua intera persona. Ha rinunciato completamente alla mentalità del mondo mettendosi controcorrente, aderendo agli ideali di un ordine di mendicanti religiosi considerati nullità dal secolo, folli dai� borghesi, insignificanti dai potenti.
Inabissiamoci nella lettura attenta e umile del� suo diario: profondo, sincero, poetico e sublime, scandalosamente umano e spirituale in modo sbalorditivo. Ci sono moltissime parti che esprimono davvero la lode per Dio e trasmettono la passione per il misterioso Creatore e Padre.
Se qualcuno si sente oppresso, limitato ed incompreso, ecco una fonte dissetante.
Vi prego… leggete il “Diario di un pellegrino carnico” e vi ritroverete scagliati in una dimensione tutta particolare. Ogni frase rieccheggia creativamente la Sacra Scrittura, ogni periodo emana il profumo della sua umiltà.

Non mi rendevo conto, avevo a che fare con un gigante dello Spirito. Non potete capire se non siete vissuti accanto a lui. Il diario è la sua anima sciolta nella parola e la sua parola vivificata dalla sua anima così amante, appassionata, pura. Ma non erano solo parole, le sue. Ad esse seguivano o precedevano fatti. Una teologia vissuta sulla propria pelle, nella quotidianità nell’incomprensione. Egli era realisticamente cosciente della sua povertà, ma esaltava la ricchezza di Dio. Quanto era davvero amato da Dio! Come si fa a non amare un uomo così appassionato di Dio, un uomo che sapeva vedere nei fratelli la sua azione creatrice e la sua mano provvidenziale, che amava le persone, anche le più noiose che lo ciorcondavano?
Vi prego, prendete umilmente il suo diario ed immergetevi nella sua lettura! Quando trovate una frase che vi colpisce, fermatevi, meditatela, assaporatela. Non giudicate questo uomo, così profondamente uomo, con le sue incertezze esternate continuamente in modo così limpido, schietto, genuino!

Contemplate le cose, la natura, le persone e le situazioni che descrive: a prima vista molte sembrano ordinarie e banali, ma con quanta profondità ha saputo dare loro un senso riportandole all’infinita creativitò di Dio!
La� vita� quotidiana di Padre Albino nel convento non è stata straordinaria come la si intende oggi. Egli viveva strardinariamente tutti i momenti della sua vita. Momenti tristi e gioiosi, seri e giocosi, ma sempre immersi nella dimensione orante.

Vi prego: non lasciatevi condizionare dalla mediocrità di colui che vi esorta a leggere simili perle, non guardate la sua mediocrità e miseria.
Vi chiedo insistentemente: immergetevi nella lettura di questo diario che merita ascolto, attenzione, riflessione, preghiera.

Colui che vi parla non ha importanza. Il Signore si è servito misteriosamente anche di una asino per annunciare cose eccelse. Si è servito della mia povera persona per pubblicare un’opera così sublime!
Io ho conosciuto un uomo di Dio, davvero di Dio, perché appassionato di Dio ed ha giocato tutto su Dio. Ora, lo sento, è vicinissimo al suo Cuore.
Aprite a caso ogni pagina del diario e respirerete l’ambiente divino. Non perdete simili occasioni. In quel diario troverete l’umanit&agravagrave; riflessa e la divinità irradiata!
Padre Albino si trova bene nella figura di Giobbe… (p.248) perchè vive una situazione veramente paurosa…

Nel diario non troverete il frate che annuncia la parola in modo disincarnato: ci sono dubbi, considerazioni, sfoghi, disagi, momenti umoristici, pene ed anche momenti di altissima contemplazione e di profonda lode di fronte al mistero di un Dio che ama sino alla follia ogni uomo.

Leggetelo, vi prego e vi riprego senza stancarmi. Quando siete afflitti o vi sentite meschini, leggete una pagina a caso e� ritroverete voi stessi in qualche modo.
Se non sapete apprezzare gli eventi, i paesaggi e le situazioni, leggete questo diario e capirete quanto Dio sia presente nelle vostre vite, anche se vi sembra assurdo, anche se si sentite il più meschino peccatore dell’Universo.

Padre Albino è un uomo mandato da Dio, che ha voluto vivere all’ombra dei chiostri, ma la cui luce addita continuamente la misteriosa bontà di Dio…
Non si può tacere un simile dono per l’umanità.

Pier Angelo Piai