Pradamano, 13 marzo 2003.

Scuola.

Verso un nuovo sistema amministrativo e scolastico.

La riforma del sistema scolastico corre parallelamente a quella della pubblica amministrazione. L’organizzazione per entrambe dovrà cambiare con incisive modifiche e tradursi in un effettivo rinnovamento, basato sulla “Qualità di Sistema”. Questo cambiamento, implica il raggiungimento di un obiettivo iniziale chiamato : lavoro interistituzionale cooperativo. Questo porterà alla semplificazione dell’azione amministrativa e poi, diventerà finalizzato allo sviluppo delle persone, dei cittadini e alla valorizzazione di tutte le risorse umane.

Il lavoro interistituzionale e cooperativo richiede, prima, un’azione reale di cambiamento con la creazione di una rete di scuole e secondo, in contemporanea, lo sviluppo la capacità del lavoro di gruppo delle persone, “cosa” ben diversa dai gruppi di lavoro che operano oggi nelle istituzioni amministrative e scolastiche.

Per attuare un’azione reale di cambiamento, l’art. 7 D.P.R. 275/99 individua, nelle reti di scuole, uno degli strumenti privilegiati per la costruzione della scuola dell’autonomia. Queste reti, infatti, agendo direttamente sul territorio attraverso gli enti locali, possono attivarsi e avere diverse finalità d’attività didattiche, di ricerca, di sperimentazione e sviluppo, di formazione ed aggiornamento, d’acquisto di beni e servizi e d’organizzazione finalizzati sempre alle attività istituzionali.

Lo strumento giuridico per la costruzione della rete è l’accordo, che va approvato anche dal collegio dei docenti, secondo le procedure indicate nell’art. 15 legge 241/90. Quest’accordo dovrà essere rivolto a favorire la pratica della cooperazione e non quella della competizione tra le diverse istituzioni scolastiche.

Per attuare il lavoro di gruppo è necessario cambiare mentalità applicando una tecnica e una metodologia ben precisa, che serva a far interagire personalità e competenze diverse, in modo da ottenere risultati superiori alla media dei rendimenti individuali. Il gruppo di lavoro, oggi, molto diffuso nelle varie istituzioni, va cabiato perchè costituisce un modo di operare da parte di un’aggregazione di persone, non aventi gli stessi intendimenti ed obiettivi e pertanto facilita lo stato di conflitto e segue la regola del capo, il : “Divide et impera”.

Invece, i vantaggi del lavoro di gruppo sono molteplici: limita lo stato di conflitto, favorisce la flessibilità organizzativa, l’equità negli scambi relazionali attuando la tecnica del problem solving, stimola le motivazioni, la soddisfazione lavorativa e la trasparenza del sistema premiante. Il cambiamento verso questo nuovo modello amministrativo e scolastico non sarà né facile, né indolore, soprattutto, perché nel nostro Paese è “consuetudine gattopardesca” , gestirlo dall’alto, senza programmare e senza preparare le persone.

Anche se le informazioni su queste strategie di cambiamento sono carenti, una cosa è certa : nel nuovo sistema amministrativo e scolastico che avanza, indietro non si ritorna.

Eugenio Di Barbora
Pradamano