Pradamano, 05 maggio ’03

IL SENTIMENTO DELL’INVIDIA.

Allorquando spira il venticello che muove, appena, appena, le giovani foglie delle piante, nell’aria s’avverte un dolce brusio. Invece quando, il vento sibila mentre infuria la bufera, i rami delle piante si piegano sotto la tormenta e le foglie lottano per resistere e soffrono per non essere strappate.

Penso all’uomo e alle foglie e, anche, ai sentimenti umani che sono simili al vento. I sentimenti se sono leggeri, non fanno male, ma, se diventano violenti, essi provocano dolore e tormento. Siamo noi che nella vita, spesso gestiamo i sentimenti “sentenziando” impulsivamente sulle persone e parliamo spinti da una reazione istintiva e velenosa, poi, peggio ancora, passiamo all’aggressività svalutando gli altri.

Questo processo, che è frutto d’orgoglio e di superbia, a volte è messo in atto, forse per un meccanismo di difesa o nel tentativo di recuperare la stima di noi stessi ed è comunemente chiamato: “Sentimento d’invidia”.

E’ un modo d’essere e di agire che può diventare un vizio violento. Il vizio dell’invidia, in Friuli, è molto diffuso e assume aspetti e forme diverse a seconda di come le “genti” hanno vissuto la loro storia. Il parlare del sentimento dell’invidia, aiuta a capire noi stessi e il nostro modo di operare e di rapportarsi con gli altri. Sarebbe utile chiarire le varie forme d’invidia: l’ossessiva, la maligna, l’avara, l’iniziatica, ecc., ma questo diventa una cosa troppo lunga.

L’invidia è un sentimento afasico, vale a dire che fa perdere la capacità di comprendere le parole degli altri, è un sentimento muto, vergognoso che noi non diciamo a nessuno e facciamo fatica ad ammetterlo verso noi stessi. Si parla tanto del sentimento dell’amore, mentre assai poco, troppo poco, del sentimento dell’invidia.

Questo perché, scavare nell’invidia, ci porta a parlare di speranze segrete, di sogni intimi, di fallimenti, d’incapacità e soprattutto di accettarci con i nostri limiti. E’ un sentimento l’invidia che, se analizzato, ci porta al centro del nostro “io” nella zona oscura in cui la nostra pochezza riesce a farsi strada e ad inquinare perfino i pensieri più puri.

Oggi spira un venticello tiepido e il fruscio delle giovani foglie come un bisbiglio sembra dire: “Il sentimento dell’invidia fa scoprire le tracce nascoste della nostra infelicità e di quella che procuriamo agli altri”.

Cerchiamo di capire di più e meglio il sentimento dell’invidia per non farci del male.

Eugenio Di Barbora
Pradamano