Spesso noi pensiamo ai numerosi limiti che condizionano la nostra libertà.
Ci soffermiamo poco, però, a riflettere sul tipo di libertà che ci permette di interagire con noi ed il mondo esterno. Dipende dal punto di vista in cui ci poniamo (ed è già questa una forma eccezionale di libertà).

Basterebbe pensare all’esistenza del microcosmo e del macrocosmo.
Siamo infinitamente piccoli in relazione allo sterminato Universo che ci circonda, ma siamo infinitamente grandi rispetto alle minuscole particelle che pullulano negli atomi che formano la materia di cui siamo fatti.

Analogamente per la nostra libertà: siamo limitati rispetto ad un ideale di assoluta libertà, ma siamo infinitamente liberi relativamente al nostro campo d’azione.

La nostra mente che giudichiamo limitata, ad esempio, ha la facoltà di elaborare infiniti contenuti e concetti, ma l’abitudine inibisce quello stupore che dovremmo provare di fronte a simili potenzialità

Abbiamo la libertà di costruirci un “nostro mondo interiore”, per così dire.
Dal nostro personale punto di vista il mondo che vediamo è quello che percepiamo. Se per noi è un agglomerato di atomi, allora priviamo la nostra esistenza del senso più alto a cui era destinata.

Il nostro sguardo interiore può donare senso alle relazioni umane, agli eventi, alle cose ed a tutto ciò che interagisce con la nostra coscienza.

Se in noi c’é amore e compassione, distacco e benevolenza, ascolto e osservazione, allora la nostra libertà è esercitata nella sua pienezza e diamo spazio alla nostra creatività.