Purtroppo è anche il sistema che invoglia i furbi alla disonestà a danno di tutti, ma soprattutto dei poveri.
I cittadini si stanno disaffezionando anche ai partiti istituzionali perché intuiscono che chi gestisce il potere prima o dopo casca nei compromessi e nelle incongruenze.
Si dovrebbe rifondare tutto, testare a lungo e seriamente chi aspira a far politica sia per le sue competenze, ma soprattutto per la sua rettitudine etica e morale!
Cominciamo, intanto, a smettere di valutare il benessere di una nazione in base al PIL o allo Spread. La società si avvicina al benessere quando si cerca di eliminare tutte le ingiustizie sociali e si ha un corretta idea sulla solidarietà, il principio di sussiarietà e la meritocrazia.
Se il comune cittadino viene super-tartassato a causa degli sprechi, della corruzione e della finanza globale, non possiamo pretendere che continui ad aver fiducia nei parlamentari ed amministratori locali che non rinunciano seriamente ai privilegi ed agli stipendi esagerati mettendosi davvero a servizio della società.
Quando il cittadino subisce queste ingiustizie è normale che tenda a “generalizzare” rivoltandosi contro la casta e lo stesso sistema. Desidererei tanto che un qualsiasi parlamentare confessasse pubblicamente e umilmente i suoi errori e le sue omissioni personali e quelle del suo partito per poi dimettersi e cedere il posto a chi realmente lo merita: questo sarebbe un vero servizio alla nazione, la quale potrebbe tornare a sperare in un futuro migliore.