II. Il mondo visibile
337 È Dio che ha creato il mondo visibile in tutta la sua ricchezza, la sua varietà e il suo ordine. La Scrittura presenta simbolicamente l’opera del Creatore come un susseguirsi di sei giorni di «lavoro» divino, che terminano nel « riposo » del settimo giorno. 445 Il testo sacro, riguardo alla creazione, insegna verità rivelate da Dio per la nostra salvezza, 446 che consentono di « riconoscere la natura intima di tutta la creazione, il suo valore e la sua ordinazione alla lode di Dio ». 447
338 Non esiste nulla che non debba la propria esistenza a Dio Creatore. Il mondo ha avuto inizio quando è stato tratto dal nulla dalla Parola di Dio; tutti gli esseri esistenti, tutta la natura, tutta la storia umana si radicano in questo evento primordiale: è la genesi della formazione del mondo e dell’inizio del tempo. 448
339 Ogni creatura ha la sua propria bontà e la sua propria perfezione. Per ognuna delle opere dei « sei giorni » è detto: « E Dio vide che ciò era buono ». « È dalla loro stessa condizione di creature che le cose tutte ricevono la loro propria consistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine ». 449 Le varie creature, volute nel loro proprio essere, riflettono, ognuna a suo modo, un raggio dell’infinita sapienza e bontà di Dio. Per questo l’uomo deve rispettare la bontà propria di ogni creatura, per evitare un uso disordinato delle cose, che disprezza il Creatore e comporta conseguenze nefaste per gli uomini e per il loro ambiente.
340 L’interdipendenza delle creature è voluta da Dio. Il sole e la luna, il cedro e il piccolo fiore, l’aquila e il passero: le innumerevoli diversità e disuguaglianze stanno a significare che nessuna creatura basta a se stessa, che esse esistono solo in dipendenza le une dalle altre, per completarsi vicendevolmente, al servizio le une delle altre.
341 La bellezza dell’universo. L’ordine e l’armonia del mondo creato risultano dalla diversità degli esseri e dalle relazioni esistenti tra loro. L’uomo li scopre progressivamente come leggi della natura. Essi sono oggetto dell’ammirazione degli scienziati. La bellezza della creazione riflette la bellezza infinita del Creatore. Deve ispirare il rispetto e la sottomissione dell’intelligenza e della volontà dell’uomo.
342 La gerarchia delle creature è espressa dall’ordine dei « sei giorni », che va dal meno perfetto al più perfetto. Dio ama tutte le sue creature, 450 si prende cura di ognuna, perfino dei passeri. Tuttavia, Gesù dice: « Voi valete più di molti passeri » (Lc 12,7), o ancora: « Quanto è più prezioso un uomo di una pecora! » (Mt 12,12).
343 L’uomo è il vertice dell’opera della creazione. Il racconto ispirato lo esprime distinguendo nettamente la creazione dell’uomo da quella delle altre creature. 451
344 Esiste una solidarietà fra tutte le creature per il fatto che tutte hanno il medesimo Creatore e tutte sono ordinate alla sua gloria:
estrapolato dal Catechismo della Chiesa Cattolica
PARTE PRIMA
LA PROFESSIONE DELLA FEDE
SEZIONE SECONDA:
LA PROFESSIONE DELLA FEDE CRISTIANA
CAPITOLO PRIMO
IO CREDO IN DIO PADRE
ARTICOLO 1
«IO CREDO IN DIO, PADRE ONNIPOTENTE,
CREATORE DEL CIELO E DELLA TERRA»
Paragrafo 5
IL CIELO E LA TERRA