1. Esamina le tue motivazioni interiori

Chiediti con sincerità:

  • Se non ci fosse né paradiso né inferno, continuerei ad amare Dio?

  • Cerco Dio solo quando ho bisogno di qualcosa o quando ho paura di qualcosa?

  • Pregherei anche se non ne ricevessi nessun “beneficio”?

Se la risposta è “sì” anche in assenza di vantaggi personali, allora il tuo amore si sta purificando.


2. Guarda alla tua fiducia in Dio nella sofferenza

Un amore condizionato si spezza facilmente quando le cose vanno male. Invece:

  • Se nei momenti difficili non ti allontani da Dio ma ti affidi a Lui, anche con fatica, stai vivendo un amore più profondo.

  • Se la sofferenza ti fa solo “temere” Dio o ti fa percepirlo come un giudice, può esserci ancora un legame alla paura.


3. Osserva il tuo desiderio di conoscerLo per chi è, non solo per ciò che dà

Un amore autentico vuole conoscere la persona amata.

  • Leggi la Scrittura per cercare il volto di Dio, non solo per trovare risposte o consolazione?

  • Desideri sapere cosa Gli piace, come pensa, come ama?


4. Ama Dio anche quando non “senti” nulla

L’amore maturo è fedele anche nell’aridità, quando non ci sono emozioni forti o ricompense spirituali immediate.

  • Se continui a pregare, a cercarlo, anche quando non provi nulla, stai amando in modo più libero da interesse personale.


5. Ricorda che la paura e l’interesse non sono sempre cattivi punti di partenza

Anche se il tuo amore per Dio nasce inizialmente dalla paura del castigo o dal bisogno di aiuto, può crescere e trasformarsi:

“Il timore è l’inizio della sapienza” (Salmo 111,10), ma l’amore perfetto “scaccia il timore” (1 Giovanni 4,18).


In sintesi

Il tuo amore verso Dio diventa più puro quando:

  • Non dipende solo da ciò che ricevi.

  • Ti porta a cercarlo anche nella fatica e nel silenzio.

  • È sostenuto dal desiderio di donarti, non solo di ricevere.