1. La guida misteriosa
Don Bosco si trova in sogno con un personaggio che lo accompagna: una figura luminosa, severa ma benevola, che lo conduce in un viaggio.
2. La discesa lungo la strada larga
Bosco vede una strada ampia, frequentata da molti giovani che ridono, scherzano, sembrano felici. Ma quella via scende sempre più in basso, fino a divenire scoscesa e terribile. Alcuni ragazzi cadono, altri vengono trascinati, altri resistono con fatica.
3. Le prime avvisaglie del castigo
A poco a poco si percepiscono grida, bestemmie, rumori inquietanti. Bosco sente un odore soffocante, un calore crescente, e vede davanti a sé una valle oscura e spaventosa.
4. La porta dell’Inferno
Compare un edificio gigantesco con una porta immensa di bronzo, sulla quale erano incise parole minacciose. Da quella soglia uscivano fiamme e si sentivano urla laceranti.
5. Le anime dannate
Bosco vede i giovani trascinati dentro. Alcuni erano ragazzi che in vita gli erano sembrati buoni e tranquilli, ma la guida gli rivela che nascondevano peccati gravi non confessati o non pentiti. Tutti gridano disperati, con segni del peccato inciso su di loro come marchi di fuoco.
6. La visione delle pene
Bosco osserva i tormenti, diversi secondo i peccati. Nota soprattutto i castighi riservati all’impurità, alla bestemmia e allo scandalo. Molti giovani, che lui ricordava nell’oratorio, pativano pene atroci.
7. Il ritorno
Sconvolto, Bosco chiede di poter uscire. La guida gli dice che Dio gli permette quella visione affinché possa avvertire i suoi ragazzi e salvarne le anime. Poi viene ricondotto indietro e si sveglia, ancora turbato.
Messaggio principale del sogno:
Don Bosco insiste sul fatto che molti giovani possono sembrare esternamente buoni, ma se non vivono in grazia di Dio e non fanno una confessione sincera, rischiano la perdizione. Il sogno è una chiamata alla conversione, alla purezza e alla preghiera.
San Giovanni Bosco, nel suo tempo, già soffriva vedendo tanti giovani lontani dai sacramenti o superficiali nella fede. Se fosse vivo oggi, probabilmente direbbe alcune cose molto simili a quelle che ripeteva ai suoi ragazzi dell’Oratorio:
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1. La messa come centro della vita
Don Bosco chiamava la Messa “la colonna portante della vita cristiana”. Diceva che senza l’Eucaristia è difficile resistere alle tentazioni e crescere nel bene. Incoraggiava i giovani a partecipare non per dovere, ma come incontro d’amore con Gesù.
Oggi, vedendo tanti ragazzi che non vanno a Messa, probabilmente direbbe:
“State trascurando il vostro più grande amico: Gesù vi aspetta vivo e vero nell’altare”.
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2. La confessione come medicina
Nei suoi sogni (come quello dell’inferno) insisteva sul rischio di trascurare la confessione sincera. Don Bosco raccomandava: “Confessatevi spesso, ma con cuore sincero, non per abitudine”.
Ai giovani di oggi ricorderebbe che non si tratta di sentirsi “perfetti”, ma di ripartire sempre da Dio, anche dopo le cadute.
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3. Prevenzione, non paura
Il suo sistema educativo non si basava sul terrore, ma sull’amore preveniente: stare accanto ai giovani, rendere la fede gioiosa, proporre esperienze belle (musica, sport, amicizia) per condurli a Cristo.
Probabilmente direbbe:
“Se i giovani oggi non vanno a Messa, non serve rimproverarli, ma andare noi da loro, con pazienza, con la loro lingua, con ciò che li appassiona, e da lì portarli a Gesù”.
4. Fiducia e speranza
Un motto di don Bosco era: “Basta che siate giovani, perché io vi ami”. Credeva che ogni ragazzo, anche il più lontano, custodisse nel cuore un punto accessibile al bene.
Oggi direbbe:
“Non giudicate i giovani perché non vanno in chiesa: aiutateli a scoprire che Dio li ama e che la loro vita ha un senso grande”.
Una parola di don Bosco ai giovani di oggi
Carissimi giovani,
vi scrivo col cuore che vi ama, come un padre che desidera soltanto la vostra felicità. So che molti di voi non vanno più a Messa, che la fede sembra lontana, che tante cose del mondo vi attirano di più. Ma vi dico una verità semplice: senza Dio il cuore non è mai pieno.
Non pensate che la Messa sia un obbligo noioso: è l’incontro con Gesù vivo, che vi ama fino a dare la vita per voi. È come un amico che vi aspetta e voi non vi presentate: eppure Lui resta lì, fedele, pronto ad abbracciarvi ogni volta che tornate.
Non abbiate paura della confessione. Non è un tribunale, è un abbraccio di misericordia. Un giovane che si confessa con sincerità riparte più forte, con il cuore leggero.
So che vivete in un mondo pieno di tentazioni e di rumori che vi distraggono. Ma ricordate: il diavolo ha paura dei giovani allegri che fanno il bene. Fate musica, sport, amicizie, studiate: tutto può diventare strada verso Dio, se nel cuore portate l’amore e la purezza.
Vi lascio tre consigli che non vi tradiranno mai:
1. Amate Gesù nell’Eucaristia. Andate a trovarlo, lasciatevi guardare da Lui.
2. Confessatevi spesso. È la medicina dell’anima.
3. Siate sempre allegri, ma di quella gioia che nasce da un cuore pulito e da una coscienza in pace.
Ricordatevi che vi voglio bene, che prego per voi, e che il mio più grande desiderio è vedervi felici ora e nell’eternità.
Vostro aff.mo in Cristo Gesù
Don Bosco
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